Allais intro
I QUADERNI DEL MASTER
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
I necessari approfondimenti per dispensare
consapevolmente medicinali innovativi
Università degli Studi
Ordine dei Farmacisti
di Torino
della Provincia di Torino
Con il patrocinio di:
FEDERFARMA
I QUADERNI DEL MASTER
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
I necessari approfondimenti per dispensare
consapevolmente medicinali innovativi
Master in Farmacia Territoriale "Chiara Colombo"
Anno Accademico 2013-2014
C. G. Baio, C. Beccaris, M. Bedogna, D. M. Borgarino, S. Borra, C. Calzia, G. Cavallero, T. Chiaventone, M. Colombo, E. Crepaldi, W. De Tommaso,
N. Douck, S. C. Ghio,
G. Guglielmo, A. F. Lando, V. Latino, D. Mangiacasale, M. N. Musci, D. Propizio, N. Rolfo, M. Sapino, V. Seminatore, B. Vecco
Mario Giaccone e Paola Brusa ASPETTI NORMATIVI Andrea Colombo
Massimo Corona e Silvana Martinetti
LA RIVOLUZIONE DEGLI EX OSP2 IN AMBITO ONCOLOGICO Alessandro Comandone
IL COUNSELING Marco Parente
IL CONTRIBUTO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO Guendalina Brunitto
IL POSSIBILE CONSIGLIO A BANCO: INTERAZIONI CON OTC/SOP/IA ASSUNTI CONTEMPORANEAMENTE ALLA TERAPIA Massimo Collino
MEDICINALI EX OSP2: PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE INNOVATIVE PER MEDICINALI INNOVATIVI Massimo Mana
MEDICINALI EX OSP2 [DETERMINAZIONE AIFA 2/11/2010] PIÙ PRESCRITTI IN PIEMONTE NEL 2013
ADEFOVIR DIPIVOXIL
MICOFENOLATO MOFETILE
MICOFENOLATO SODICO
MEDICINALI EX OSP2 [DETERMINAZIONE AIFA 2/11/2010]
ACIDO CARGLUMICO
FLUDARABINA FOSFATO
MERCAPTAMINA BITARTRATO
SAPROPTERINA DICLORIDRATO
SODIO FENILBUTIRRATO
SODIO IBANDRONATO MONOIDRATO
MEDICINALI EX DISTRIBUZIONE DIRETTA [TRASFERITI IN DPC NEL 2014]
Questo fascicolo contiene le "schede informative indipendenti" dei medicinali ex OSP2 dei
quali i più prescritti in Piemonte nel 2013 sono stati il ustrati nel corso del convengo "Ex OSP2
e Farmacia di Comunità. I necessari approfondimenti per dispensare consapevolmente
medicinali innovativi" tenutosi a Torino il 13 settembre 2014.
Il convegno fa parte del programma formativo dei giovani partecipanti al Master di secondo
livel o in Farmacia Territoriale "Chiara Colombo" che annualmente si tiene a Torino e
rappresenta una sorta di prova d'esame nel corso della quale i col eghi si esercitano nel a
gestione di tematiche di interesse generale per tutto il mondo della professione.
Il tema dei medicinali ex OSP2 e della loro distribuzione attravero la DPC è sembrato
particolarmente attuale e consente di approfondire sia gli aspetti farmacologici sia il
counseling relativi alla dispensazione di molecole finora in distribuzione nel e sole farmacie
L'utilità formativa del lavoro svolto è, a nostro avviso, evidente; se da un lato l'organizzazione
dell'evento impone ai partecipanti di confrontarsi con tematiche pratiche tipiche di un'attività
convegnistica, dall'altra costringe ad una riflessione sui temi che la categoria deve affrontare
in questi anni di grosso fermento.
A tutti loro un sentito grazie e l'augurio di una vita professionale soddisfacente a chi legge ed
MARCO PARENTE, GUENDALINA BRUNITTO, VALERIA MANTELLINO
SI RINGRAZIA IL SIGNOR DANIELE ZONARI PER IL PROGETTO GRAFICO E LA REVISIONE DEI TESTI.
INTRODUZIONE Caro lettore,
Le premesse al documento che hai in mano sono le stesse ormai da quattro anni a
questa parte e le sintetizziamo per non ripeterci.
Si tratta del frutto del lavoro dei partecipanti al Master "Chiara Colombo" che ha
sede a Torino dal 2010.
All'interno del loro percorso formativo gli studenti hanno, quale momento
culminante dell'esercitazione, il compito di organizzare un convegno rivolto alla
comunità sanitaria che dia un contributo culturale ai temi di maggior interesse per
I Quaderni rappresentano una sorta di biglietto da visita del Master, la
dimostrazione tangibile di un lavoro svolto non solo nella redazione del fascicolo ma
durante tutto l'anno, imparando ad organizzarsi ed a coordinare il lavoro proprio e degli altri.
Per la IV edizione del Master il convegno ha per tema "Ex OSP2 e Farmacia di
Comunità. I necessari approfondimenti per dispensare consapevolmente medicinali innovativi", argomento fondamentale per la programmazione futura della
A differenza dei Quaderni precedenti, che trattavano argomenti più di sistema e
relativi a tematiche generali, quest'anno abbiamo scelto materie più prettamente
legate all'attività professionale intesa in senso stretto. Non sarà sfuggito tuttavia
che, anche in questo caso, la dimensione farmacologica dell'argomento è
importante proprio in virtù dei possibili sviluppi della distribuzione dei medicinali ex
OSP2. Se i farmacisti territoriali fossero chiamati a partecipare alla distribuzione di
detti medicinali, non potrebbero comunque farlo se non adeguatamente formati su
una materia che la stragrande maggioranza di loro non ha mai approfondito
durante il percorso accademico.
"The knowledge base of pharmacy graduates is changing. As these
graduates move into practice, so pharmacy practice itself will change, to
reflect the new knowledge base. […] If these pharmacists are to contribute
effectively to the new patient-centred pharmaceutical practice, they must
have the opportunity to acquire the new knowledge and skills required for
their new role. To do this they must become life-long learners, one of the
roles of the new pharmacist."
[WHO, Developing pharmacy practice. A focus on patient care 2006]
Il mandato deontologico del professionista del medicinale prevede che questi sia
correttamente informato su tutte le caratteristiche attinenti ai farmaci dispensati in farmacia. Ora, se anche la distribuzione dei medicinali sul territorio non prevede che
tutti i farmacisti dispensino tutti i farmaci, è altresì vero che la categoria è tenuta ad
essere comunque a conoscenza di quelli di immissione in commercio più o meno
recente. Le ragioni sono due: intanto, se così non fosse, avremmo alcuni
professionisti non aggiornati sulla materia che rappresenta per loro un motivo di
identità all'interno del sistema sanitario; in secondo luogo perché non possiamo
presumere che il sistema di distribuzione sia sempre lo stesso e, se ipotizziamo
forme alternative, non possiamo certo presumere che siano attuate da
professionisti non adeguatamente formati.
Quest'anno, invece di riportare nel Quaderno la sintesi degli interventi dei relatori,
si è pensato, in accordo con l'ASL di Asti, di redigere delle "schede informative
indipendenti" al fine di facilitare il counseling da parte del farmacista sulle nuove
molecole che dovranno essere dispensate nella Farmacia di Comunità. Questo agile documento aiuta i farmacisti a farsi un quadro completo della
situazione e ha il pregio di prevedere, nel tempo, i necessari aggiornamenti.
Presidente dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino
Delegato Regionale Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani
Docente presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell'Università di Torino
Direttore del Master in Farmacia Territoriale "Chiara Colombo"
I Quaderni del Master
ASPETTI NORMATIVI Andrea Colombo
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Direttore Federfarma Torino e Piemonte
Da oltre 4 anni la Regione Piemonte ha adottato il sistema della Distribuzione in nome per Conto (DPC) per erogare in regime di SSN (Servizio Sanitario Regionale)
la maggior parte dei medicinali del PHT (Prontuario della continuità assistenziale
ospedale-territorio): la vigente normativa regionale prevede l'applicazione della DPC
in via sperimentale anche sui medicinali ex OSP2, riclassificati in A-PHT con
Determinazione AIFA 2 novembre 2010, senza remunerazione per le farmacie fino
ad un'eventuale ulteriore riclassificazione dei medicinali stessi da parte dell'AIFA.
La legge di Stabilità 2014 (Legge 147/2013) prevede, inoltre, che l'AIFA effettui la
revisione annuale dell'elenco dei medicinali nel PHT, inserendovi quelli che possono
essere erogati con il sistema della DPC e riportando in distribuzione convenzionata
quelli a brevetto scaduto e quelli per i quali siano cessate le esigenze di controllo
ricorrente da parte delle strutture sanitarie pubbliche.
La DPC è un particolare sistema di erogazione del medicinale in regime di SSN che si basa sull'acquisto da parte della Regione (per il tramite di una ASL capofila, nella
fattispecie quella di Asti) dei medicinali in questione a condizioni agevolate, e sul
loro affidamento ai Distributori Intermedi ed alle farmacie, che ricevono un onorario
per la prestazione professionale, tranne che per gli ex OSP2.
Con tale modalità si coniuga quindi in modo efficace l'economicità degli acquisti
effettuati dalle ASL (la cui capacità di "spuntare" condizioni di favore si riflette
positivamente sulla spesa finale) con l'agevole accessibilità alle farmacie da parte degli assistiti.
Il sistema è utilizzato più o meno omogeneamente su tutto il territorio della Regione
Piemonte: il numero di confezioni dispensate in farmacia nel 2013 è stato di poco
inferiore ai 2 milioni, oltre il doppio di quelli distribuiti nell'ultimo anno prima
dell'avvento della DPC. Ora fanno il loro ingresso i medicinali ex OSP2 ed alcuni altri
principi attivi in precedenza distribuiti esclusivamente dalle ASL, quindi non trattati
dalla farmacia territoriale nella quale opera il farmacista che da sempre è la figura
sanitaria di riferimento a cui il cittadino chiede più "consigli".
I numeri non sono rilevanti (le stime indicano meno di 100mila confezioni/anno),
ma è d'obbligo per le farmacie territoriali avviare un percorso di approfondimento
della conoscenza sui medicinali "nuovi", come già effettuato in occasione dell'avvio della DPC.
A tal fine il Convegno intende brevemente contestualizzare le diverse patologie per
cui sono prescritti i medicinali di nuova inclusione nella DPC del Piemonte e,
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
parallelamente, presentare le attività terapeutiche, le interazioni e le principali
reazioni avverse dei medicinali maggiormente prescritti nel 2013. Accanto al medico interverrà il farmacista approfondendo aspetti peculiari della propria formazione
accademica, evidenziando quei medicinali che potrebbero presentare tossicità o
richiedere avvertenze e precauzioni d'uso specifiche. L'insieme degli argomenti
trattati è mirato a far sì che il farmacista possa manifestare con consapevolezza la
propria professionalità al momento del consiglio a banco, consiglio che, durante il
corso, verrà discusso e formulato facendo interagire medici e farmacisti.
I Quaderni del Master
I COSTI Massimo Corona(*) e Silvana Martinetti(**)
(*) Direttore amministrativo dell'Azienda Ospedaliera Locale di Asti
(**) Direttore della Struttura Ospedaliera Complessa Farmacia Territoriale dell'ASL di Asti
Coordinatore della DPC in Piemonte
Di seguito in breve il percorso organizzativo che ha consentito lo sviluppo della DPC
L'ASL AT, di Asti, gestisce direttamente le seguenti attività:
acquisto diretto dei farmaci per conto di tutte le ASR; gestione di tutti gli ordini; gestione dei movimenti di magazzino (i magazzini di riferimento sono due in
tutto il Piemonte);
gestione dei processi contabili di liquidazione delle fatture e pagamento dei
gestione degli addebiti dei costi alle Aziende Sanitarie Regionali.
Il finanziamento regionale per funzione definito per la gestione della DPC ha avuto
nel tempo il seguente sviluppo:
2010 - 1° semestre 2011
2° semestre 2011 - 1° semestre 2012
2° semestre 2012
Tale finanziamento contribuisce alla copertura dei costi sostenuti dall'ASL AT per gli incarichi libero-professionali ai farmacisti e la gestione informatica del processo.
QUADRO DESCRITTIVO - DATI ECONOMICI E GESTIONALI
L'impatto economico per la gestione della DPC è riassumibile come segue: L'ASL AT
ha acquistato in nome e per conto del sistema sanitario regionale i seguenti importi:
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Per il 2014 si stima un valore a finire (ipotizzando l'avvio dei farmaci ex OSP2 in
DPC da luglio) di 105.000.000 €. Il numero di confezioni acquistate mostra ancor di più un andamento crescente nel tempo:
La gestione della DPC di una regione da parte di una singola Azienda sanitaria ha
importanti implicazioni gestionali ed economico/finanziarie che, a livello di impatto
sul bilancio aziendale, si possono sintetizzare nei seguenti termini:
a fronte di un finanziamento indistinto annuo per l'ASL AT di circa 350 milioni di
€, l'impatto gestionale della DPC (85/100 milioni di €) necessita di un
monitoraggio costante e puntuale, al fine di evitare disequilibri gestionali;
la gestione finanziaria della DPC è di fondamentale importanza: una gestione
accentrata da un lato consente di ottenere economie di scala "finanziarie",
dall'altro aumentano i rischi di maggiori costi finanziari;
notevole rilievo assume la gestione delle scorte: a tal riguardo si registra una
costante riduzione delle stesse nel tempo;
particolare attenzione deve essere riposta sulla definizione accentrata dei flussi
informativi aziendali e regionali, gestiti in toto dall'ASL AT;
la gestione centralizzata delle gare (in collaborazione con la Società di
Committenza Regione Piemonte) comporta indubbi benefici in termini di minori
costi amministrativi, maggior potere contrattuale, miglior efficienza dei rapporti
con i fornitori.
I Quaderni del Master
LA RIVOLUZIONE DEGLI EX OSP2 IN AMBITO ONCOLOGICO Alessandro Comandone
Presidente Commissione Oncologica Regionale (COR) della Regione Piemonte
Direttore dell'Unità Operativa Autonoma di Oncologia dell'Ospedale Gradenigo di Torino
Presidente del Gruppo Italiano Tumori Rari – Gruppo Piemonte Sarcomi
La recente delibera Regionale relativa alla dispensazione degli ex OSP2 può essere
letta sotto due profili diversi e per molti versi contrastanti.
Se da un lato infatti la normativa pone al centro in modo positivo la figura del
malato, ivi compreso quello oncologico, facilitando anche la dispensazione del medicinale antineoplastico in farmacie di comunità vicine al luogo di residenza,
evitando in tale modo lunghi trasferimenti verso il centro oncologico ed attese in
ambulatori e Day Hospital, dal lato opposto si ravvedono difficoltà che solo un
completo e capillare processo culturale che coinvolga il malato, le famiglie, il medico
di famiglia ed il farmacista possono essere superate. Infatti, da circa un ventennio la dispensazione e la somministrazione dei medicinali
antineoplastici avviene esclusivamente all'interno di strutture ospedaliere approvate
e accreditate dalla regione di competenza.
Questa prassi, ormai radicata, ha portato l'oncologo, il farmacista e l'infermiere
ospedaliero ad una expertise specifica e pressoché esclusiva.
Il malato stesso sa che in caso di effetti col aterali, di tossicità o di intolleranza può
rivolgersi all'oncologo curante che conosce il farmaco in modo approfondito.
Tale expertise deve ora essere condivisa con le altre figure professionali che, non
avendo certamente acquisito la conoscenza di questi farmaci dagli studi accademici,
dovranno avere accesso a corsi di formazione dedicati e specifici.
La seconda finalità della normativa è quella di ridurre l'ammontare della spesa
farmaceutica: la DPC ha indubbiamente consentito alla Regione Piemonte di
abbattere i costi sostenuti per la fornitura agli assistiti dei medicinali inseriti nel PHT, anche se al momento non è ovviamente possibile effettuare alcune valutazioni
centrate sugli ex OSP2.
In attesa di sviluppi futuri è comunque necessario preparare i professionisti del
territorio ad affrontare le tematiche di valutazione dell'efficacia e della tossicità del
farmaco antineoplastico, al fine di ridurre i rischi per i malati e ottimizzare il risultato dei trattamenti.
La finalità della giornata è quella di diffondere le conoscenze e di inaugurare una
piena collaborazione tra le diverse categorie di professionisti.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
IL COUNSELING Marco Parente
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Borsista presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell'Università di Torino
Collaboratore presso Farmacia Territoriale
Il counseling su molecole così difficili da maneggiare come quelle degli ex OSP2
implica nuove responsabilità per il farmacista che, per poter fornire un servizio completo, necessita di maggiore formazione; quest'ultima è essenziale per poter
fornire un'assistenza completa al paziente, che è l'obiettivo primario della
professione del Farmacista di Comunità. Al fine di facilitare l'aspetto del counseling,
sono state redatte, in collaborazione con l'ASL di Asti, queste "schede informative
indipendenti" per ogni medicinale degli ex OSP2.
Le schede derivano dalla consultazione del riassunto delle caratteristiche del
prodotto (RCP) e del foglietto illustrativo presente in AIFA; per le interazioni sono
state consultate anche le banche dati dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario
Negri IRCCS e di Micromedex, mentre la formula di struttura della molecola è stata
tratta da ChemSpider. Da queste fonti, per ogni medicinale, sono state estrapolate le caratteristiche chimico-famacologiche di maggiore interesse per il consiglio a
banco. Tali schede quindi avranno il compito di aiutare il farmacista nella pratica
quotidiana, fornendogli uno strumento di facile e veloce consultazione. Le molecole
presentate durante il convegno sono le quattordici maggiormente prescritte dalle
ASL e dalle ASO in Piemonte nel 2013 ovvero: ribavirina, entecavir, adefovir,
dornase alfa, bosentan, riluzolo, vinorelbina, imatinib, mitotano, capecitabina,
deferasirox, anagrelide, micofenolato mofetile, micofenolato sodico.
Nel presente testo, invece, sono riportate le schede delle 40 molecole classificate ad
oggi come ex OSP2. FONTI
AIFA (https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/): Riassunto delle
caratteristiche del prodotto (RCP) - Foglietto illustrativo - (Data ultima
consultazione: 08/04/2014)
CODIFA (http://www.codifa.it/) - (Data ultima consultazione: 08/04/2014)
TERAP, Istituto di Ricerche Farmacologiche Interazioni Mario Negri IRCCS - (Data ultima consultazione: 08/04/2014)
ChemSpider (http://www.chemspider.com) - (Data ultima consultazione:
I Quaderni del Master
IL CONTRIBUTO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO Guendalina Brunitto
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Farmacista Ospedaliero presso l'Azienda Ospedaliera Locale di Asti
Oggigiorno diventa sempre più indispensabile creare una stretta collaborazione tra le diverse figure sanitarie (farmacista ospedaliero, medico specialista, medico di
medicina generale, infermiere e farmacista territoriale), mantenendo ciascuno il
proprio ruolo e le proprie responsabilità.
Possono essere identificate diverse possibili cause di errore in terapia
farmacologica; le Raccomandazioni Ministeriali n° 7 e n° 14 citano le seguenti:
informazioni non corrette su dosaggio, posologia e modalità di assunzione
rispetto ai pasti;
mancato riconoscimento di interazioni farmacologiche; scarsa aderenza alla terapia; modo di conservazione non corretto.
Tutto ciò si può ripercuotere sulla compliance del paziente, sulla tossicità e
sicurezza delle terapie domiciliari e, ancora, sull'impatto sulla qualità di vita.
Il farmacista deve dedicare particolare attenzione, al momento della dispensazione,
nell'informare ed educare il paziente in merito alla terapia da seguire, ai modi e ai
tempi di assunzione del farmaco, ai possibili effetti collaterali (spiegare il modo di riconoscerli precocemente e quali comportamenti adottare nel caso si
presentassero), alle ADR (Adverse Drug Reaction), alle incompatibilità
farmacologiche, alle dosi da assumere per singola somministrazione, alla corretta
modalità di conservazione e ai numeri utili da contattare in caso di necessità.
Sulla base di tali premesse, per i medicinali classificati come ex OSP2, che dal 2014
possono essere dispensati dalla farmacia di comunità, sono state elaborate delle
"schede informative indipendenti" che presentano le nozioni di maggior interesse
per il paziente e sulle quali il farmacista, per sua competenza, dovrebbe
È dunque di fondamentale importanza creare un rapporto di fiducia tra paziente,
specialista, medico di medicina generale, infermiere e farmacista tale da consentire
un'efficace comunicazione tra le parti coinvolte; il flusso di informazioni corrette e
complete deve avere come fine ultimo la qualità e la sicurezza delle cure e il
miglioramento della qualità di vita del paziente.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
IL POSSIBILE CONSIGLIO A BANCO: INTERAZIONI
CONTEMPORANEAMENTE ALLA TERAPIA Massimo Collino
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Ricercatore presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell'Università di
Un'interazione tra farmaci si verifica quando la risposta farmacologica o clinica alla
somministrazione contemporanea di due o più farmaci è diversa da quella attesa
sulla base degli effetti noti dei farmaci somministrati singolarmente, o più semplicemente quando gli effetti di un farmaco vengono modificati dalla presenza
di un altro farmaco.
Lo studio delle interazioni tra farmaci rappresenta uno dei capitoli più complessi e
più rapidamente in evoluzione della farmacologia clinica, basti pensare al numero di
farmaci che ogni anno vengono commercializzati e al numero potenziale di interazioni che essi possono produrre, nonché alle nuove conoscenze nel campo
della farmacogenetica e dei meccanismi responsabili del trasporto intra-
extracellulare dei farmaci che hanno permesso di identificare nuove interazioni o di
chiarire alcuni dei meccanismi responsabili.
I pochi dati disponibili riportano stime di incidenza che variano tra il 4 e il 5% per i
pazienti ospedalizzati, anche se la maggior parte di queste interazioni sono
"potenziali". Un'estrema variabilità, sempre per lo più riferita alle interazioni
"potenziali", emerge dagli studi sulla loro frequenza in ambito ambulatoriale, che
varia dal 4 al 40% e scende all'1-10% se ci si riferisce solo a quelle indicate come
È quindi fondamentale poter disporre di informazioni e indicazioni pratiche per
affrontare e gestire efficacemente il problema nella propria pratica quotidiana con
l'obiettivo di evitare ai pazienti il rischio di ADR. L'attenzione e il consiglio del farmacista rappresentano pertanto, se ben utilizzati,
strumenti insostituibili per monitorare situazioni a rischio e per incrementare il
numero di osservazioni raccolte in ambito di farmacovigilanza, allo scopo di
ottimizzare le conoscenze nel campo delle interazioni e, più in generale, della
sicurezza dei farmaci. Durante il corso, dopo aver definito i principali meccanismi farmacodinamici e
farmacocinetici sottesi alla comparsa di reazioni avverse dovute ad interazioni
farmacologiche, verranno forniti alcuni esempi di reazioni avverse dovute a
I Quaderni del Master
interazioni tra farmaci classificati "ex Osp2" e altri farmaci, integratori alimentari o
bevande e/o alimenti.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
DISPENSAZIONE INNOVATIVE PER MEDICINALI INNOVATIVI Massimo Mana
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Presidente Federfarma Piemonte
I medicinali ex OSP2 devono essere prescritti da un medico specialista e, non
essendo previsto un piano terapeutico, non possono essere né prescritti né trascritti dal medico di medicina generale, obbligando pertanto il paziente a ritornare dallo
specialista per ogni successiva prescrizione.
Per permettere di dispensare tali medicinali nelle farmacie di comunità occorrerà
sfruttare le caratteristiche delle ricette dematerializzate, di recente introdotte anche
Tali ricette, redatte dal medico (in questo caso specialista) ovunque si trovi in Italia,
sono depositate su un server della Sogei a cui possono accedere tutte le farmacie
che, pertanto, potranno erogare i medicinali prescritti dopo aver ricevuto dal
paziente il codice fiscale ed il codice numerico NRE, previamente rilasciato dal
medico prescrittore.
La combinazione codice fiscale/codice numerico identificano univocamente la
prescrizione, non permettendo di accedere alla ricetta depositata sul web senza il
consenso del paziente.
L'applicazione di tali procedure consentirà al paziente di ritornare dallo specialista
solo per i controlli e non più per la mera prescrizione, con evidenti benefici in
termini di riduzione di tempo e di inevitabili costi indotti.
I Quaderni del Master
Medicinali ex OSP2
[Determinazione AIFA 2/11/2010]
più prescritti in Piemonte nel 2013
Revisione n. 1: 08-04-2014
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
ADEFOVIR DIPIVOXIL
NOME COMMERCIALE,
HEPSERA® COMPRESSE 10 mg
Farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie.
FARMACOTERAPEUTICA
Altri farmaci sistemici per i disturbi ostruttivi delle vie
ATC J05AF08 - adefovir dipivoxil
FORMA FARMACEUTICA
Amido pregelatinizzato, croscarmellosa sodica, lattosio
monoidrato, talco, magnesio stearato.
Trattamento dell'epatite cronica B negli adulti con
epatopatia compensata con evidenza di replicazione
virale attiva, livelli persistentemente elevati di alanina
aminotransferasi (ALT) ed evidenza istologica di
infiammazione attiva e fibrosi epatica.
Trattamento dell'epatite cronica B negli adulti con
epatopatia scompensata.
10 mg/die.
Non devono essere somministrate dosi superiori a quelle
SOMMINISTRAZIONE
Può essere assunta con o senza cibo.
Assumerla il più presto possibile.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
In caso di vomito entro un'ora dall'assunzione, assumere
un'altra compressa.
In caso di vomito oltre un'ora dall'assunzione, non
assumere un'altra compressa.
SE SI ASSUME UNA DOSE La somministrazione di 500 mg al giorno per 2 settimane
MAGGIORE RISPETTO
e di 250 mg al giorno per 12 settimane è stata associata
A QUELLA PRESCRITTA
a disturbi gastrointestinali (vomito) e ad anoressia.
In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere tenuto
sotto osservazione per rilevare evidenze di tossicità e
sottoposto, se necessario, a trattamento di supporto standard.
I Quaderni del Master
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Dopo l'interruzione, informare immediatamente il medico
in merito all'insorgenza di ogni sintomo nuovo, inusuale o in peggioramento.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità. Tenere il flacone ben chiuso.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: HEPSERA® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: ne è sconsigliato l'uso in
gravidanza e in donne in età fertile che non usano
misure contraccettive. Deve essere usato solo se il
potenziale beneficio giustifica l'ipotetico rischio per il feto.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non essendo noto se il principio attivo
passa nel latte materno, si consiglia di rivolgersi al
proprio medico per valutare se sospendere o meno
l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: non esistono studi che valutino gli effetti
del medicinale sulle capacità di guidare veicoli o di usare
macchinari. Comunque, sulla base del profilo di sicurezza
e del meccanismo d'azione, ci si aspetta che tali capacità
non siano compromesse o vengano alterate in modo
INTERAZIONI CON ALTRI ADEFOVIR DIPIVOXIL con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE
1. Tenofovir disoproxil fumarato (Viread®): non
devono essere somministrati insieme.
2. Tacrolimus e ciclosporina: si raccomanda uno stretto
monitoraggio del paziente in caso di cosomministrazione.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
3. Interferone peghilato: si raccomanda cautela in caso
di cosomministrazione.
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: cefalea.
Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, problemi
digestivi inclusi formazione di aria o malessere dopo i
(*) ADR identificate come:
pasti, mal di stomaco.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
che non necessitano di analisi somministrazione: debolezza, insufficienza renale.
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
ANAGRELIDE
NOME COMMERCIALE,
XAGRID® CAPSULE 0,5 mg
Altri agenti antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01XX35 - anagrelide
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: povidone, lattosio anidro,
microcristallina,
crospovidone, magnesio stearato.
Involucro della capsula: gelatina, titanio diossido.
Inchiostro di stampa: gommalacca, ammonio forte
soluzione, potassio idrossido, ferro ossido nero.
Indicato per la riduzione della conta piastrinica in
pazienti a rischio con trombocitemia essenziale (TE) che
mostrano intolleranza nei riguardi della loro attuale
terapia, oppure la cui conta piastrinica elevata non possa essere ridotta a un livello accettabile con l'attuale
La dose iniziale consigliata è di 1 mg/die, da
somministrare per via orale in due dosi separate
Non aumentare la dose di oltre 0,5 mg/die nell'arco della
stessa settimana; la dose singola massima consigliata
non deve superare 2,5 mg.
SOMMINISTRAZIONE
Le capsule devono essere ingerite intere con l'ausilio di
un bicchiere d'acqua.
Può essere assunta con o senza cibo. Si consiglia di prendere le capsule ogni giorno alla stessa
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI ASSUME UNA DOSE I sintomi riferiti in caso di sovradosaggio includono
MAGGIORE RISPETTO
tachicardia sinusale e vomito.
A QUELLA PRESCRITTA
Ha causato anche calo della pressione arteriosa,
occasionalmente accompagnato da ipotensione.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non è richiesta alcuna condizione particolare di
Si consiglia comunque di non conservare a temperature
superiori ai 30 °C.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: XAGRID® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: ne è sconsigliato l'utilizzo in
gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure
contraccettive efficaci.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: l'allattamento naturale deve
essere interrotto durante il trattamento.
GUIDA ATTENZIONE: in fase di sviluppo clinico si sono
manifestati comunemente capogiri. Si consiglia di non
guidare veicoli o usare macchinari se, durante il
trattamento, si manifesta tale sintomatologia.
INTERAZIONI CON ALTRI ANAGRELIDE con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Inibitori di CYP1A2 (fluvoxamina e omeprazolo):
effetti negativi sulla clearance di ANAGRELIDE.
antiaggregazione piastrinica per entrambi i medicinali,
con maggior rischio di emoraggie.
Contraccettivi ormonali orali: potrebbe causare
disturbi intestinali in taluni pazienti e compromettere
l'assorbimento del contracettivo.
I Quaderni del Master
Inotropi
(milrinone,
enoximone,
amrinone,
olprinone e cilostazolo): l'effetto di tali farmaci può
essere esasperato da ANAGRELIDE.
L'assunzione di alimenti ne ritarda l'assorbimento, ma
non altera in modo significativo l'esposizione sistemica.
Gli effetti del cibo sulla biodisponibilità non sono
considerati clinicamente rilevanti per il suo uso.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
ritenzione di liquidi.
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, capogiro.
(*) ADR identificate come:
Disturbi cardiocircolatori: palpitazioni, tachicardia.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, dolori
che non necessitano di analisi addominali, flatulenza, vomito.
strumentali per la valutazione
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
eruzioni cutanee.
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: affaticamento.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
BOSENTAN
NOME COMMERCIALE,
TRACLEER® COMPRESSE 62,5 mg
TRACLEER® COMPRESSE 125 mg
Altri anti-ipertensivi.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: amido di mais, amido
pregelatinizzato, sodio amido-glicolato, povidone,
glicerina dibeenato, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, glicerina
triacetato, talco, titanio diossido, ferro ossido giallo, ferro
ossido rosso, metilcellulosa.
Trattamento dell'ipertensione arteriosa polmonare (PAH)
al fine di migliorare le capacità di praticare attività fisica.
La dose iniziale per gli adulti è di 62,5 mg due volte al
giorno (mattina e sera) per le prime 4 settimane.
SOMMINISTRAZIONE
Le capsule devono essere ingerite con l'ausilio di un po'
Può essere assunta con o senza cibo.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere mai una dose doppia per ovviare
alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE Consultare immediatamente il medico.
MAGGIORE RISPETTO
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Le esperienze relative alla sospensione improvvisa della
terapia con BOSENTAN in pazienti con ipertensione
arteriosa polmonare sono scarse. Non esistono prove a
sostegno di un grave effetto rimbalzo. Tuttavia, nel caso
in cui si decida di sospendere il trattamento, questa deve
essere effettuata gradualmente mentre viene introdotta una terapia alternativa.
I Quaderni del Master
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: ne è sconsigliato l'utilizzo in
gravidanza e in donne in età fertile che non usano
misure contraccettive.
CONTRACCETTIVI ATTENZIONE: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
Poiché BOSENTAN potrebbe rendere inefficace la
contraccezione ormonale, questo metodo da solo non è
affidabile. Si consiglia di abbinare alla contraccezione
ormonale un metodo contraccettivo di barriera (es. diaframma, spugna contraccettiva o profilattico).
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non essendo noto se il principio attivo
passa nel latte materno, si consiglia di rivolgersi al
proprio medico per valutare se sospendere o meno
l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: non si sono evidenziati effetti negativi
sulle capacità di guidare o di utilizzare macchinari, ma
trattandosi di un medicinale ipotensivo, si sconsiglia di
mettersi alla guida o di utilizzare macchinari in caso si
avvertano i sintomi tipici dell'ipotensione (vertigini,
capogiri, ecc.).
INTERAZIONI CON ALTRI BOSENTAN è un induttore dei CYP450 2A9, 3A4 e 2C19
MEDICINALI E ALTRE
e interagisce con le seguenti sostanze:
FORME DI INTERAZIONE
Rifampicina: della concentrazione plasmatica di
Contraccettivi orali: delle
Iperico: presunta della concentrazione plasmatica di
BOSENTAN (non esistono studi specifici a riguardo).
Warfarina: gli studi dimostrano scarsa interazione; si
consiglia comunque di intensificare i controlli dei valori di
Simvastatina: gli studi dimostrano una diminuzione
delle concentrazioni ematiche di simvastatina; si
consiglia il monitoraggio attento dei valori di colesterolo.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Diclofenac: della concentrazione plasmatica di
diclofenac.
Sildenafil: della concentrazione plasmatica di
BOSENTAN.
Possibile interazione con il succo alimentare di
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: anemia.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
(*) ADR identificate come:
dermatite, prurito, eruzioni cutanee.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, sincope.
che non necessitano di analisi Disturbi
cardiovascolari: palpitazioni, rossore,
strumentali per la valutazione
Disturbi gastrointestinali: diarrea, reflusso gastro-
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* CAPECITABINA *
NOME COMMERCIALE,
XELODA® COMPRESSE 150 mg
XELODA® COMPRESSE 500 mg
Citostatico (antimetabolita).
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01BC06 - capecitabina
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
compressa:
microcristallina, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio
diossido, ferro ossido giallo, ferro ossido rosso, talco.
Trattamento dei carcinomi del colon, del colon-retto,
gastrico, della mammella.
Può essere somministrato in monoterapia o in
Colon, colon-retto, mammella: 1.250 mg/m² due
volte al giorno (mattino e sera) per 14 giorni, seguita
da un periodo di 7 gg di sospensione (1 ciclo = 21 gg).
TERAPIA IN ASSOCIAZIONE
Colon, colon-retto, gastrico: 800-1.000 mg/m² due
volte al giorno per 14 giorni, seguita da un periodo di
7 giorni di sospensione;
625 mg/m² due volte al giorno se somministrata
continuativamente.
Mammella: in associazione a docetaxel, la dose iniziale è
di 1.250 mg/m² due volte al giorno per 14 giorni,
seguiti da un periodo di 7 giorni di sospensione;
in associazione a docetaxel 75 mg/m² in infusione
endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SOMMINISTRAZIONE
Le compresse devono essere ingerite con l'ausilio di un po' d'acqua entro 30 minuti dalla fine del pasto.
Non assumere la dose dimenticata e non
raddoppiare quella successiva.
Continuare la normale assunzione del dosaggio
prestabilito e contattare il medico.
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare il medico il prima possibile e
MAGGIORE RISPETTO
comunque prima di assumere la dose successiva.
A QUELLA PRESCRITTA
Le manifestazioni di sovradosaggio acuto includono:
gastrointestinale ed emorragie, nonché depressione del
SE SI INTERROMPE
L'interruzione del trattamento non provoca effetti
In caso di assunzione di anticoagulanti cumarinici,
consultare il medico per valutare eventuali aggiustamenti
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: XELODA® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: negli studi in vivo, il principio
attivo ha provocato letalità embrionale e teratogenicità.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: l'allattamento naturale deve
essere interrotto durante il trattamento.
FERTILITÀ ATTENZIONE: studi in vivo hanno evidenziato effetti
negativi sulla fertilità.
GUIDA ATTENZIONE: influenza in modo lieve o moderato le
capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Può indurre capogiri, stato di affaticamento e nausea.
I Quaderni del Master
INTERAZIONI CON ALTRI CAPECITABINA con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Anticoagulanti cumarino-derivati: alterazione dei
parametri della coagulazione e/o emorragie.
Fenitoina: delle concentrazioni plasmatiche di
Acido folinico: può la tossicità da CAPECITABINA.
Sorivudina e analoghi: della tossicità della
fluoropirimidina con esiti potenzialmente fatali.
Osservare un periodo di riposo di almeno 4 settimane tra
la fine del trattamento con sorivudina o analoghi e l'inizio
della terapia con CAPECITABINA.
Antiacidi: lieve delle concentrazioni plasmatiche di
CAPECITABINA e di un suo metabolita.
Allopurinolo: possibile dell'efficacia del 5-FU. Evitare
la cosomministrazione.
In tutti gli studi clinici i pazienti erano stati informati di
dover assumere il medicinale nei 30 minuti successivi al
In accordo con tutti gli attuali dati relativi alla sicurezza e
all'efficacia, se ne raccomanda la somministrazione con il cibo. La somministrazione con il cibo ne diminuisce la
percentuale di assorbimento.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito,
dolore addominale, stomatite.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
(*) ADR identificate come:
eritrodisestesia palmo-plantare (sindrome mano-piede).
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi sistemici: affaticamento, astenia, anoressia,
che non necessitano di analisi cardiotossicità, peggioramento della funzionalità renale
strumentali per la valutazione
(ove la funzione fosse già precedentemente alterata),
trombosi/embolia.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO,
DEFERASIROX
NOME COMMERCIALE,
EXJADE® COMPRESSE 125 mg
EXJADE® COMPRESSE 250 mg
EXJADE® COMPRESSE 500 mg
Sostanze chelanti del ferro.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC V03AC03 - deferasirox
FORMA FARMACEUTICA
Compresse dispersibili.
Lattosio monoidrato, crospovidone tipo A, cellulosa
microcristallina, povidone, sodio laurilsolfato, silice
colloidale anidra, magnesio stearato.
Trattamento del sovraccarico cronico di ferro dovuto a
frequenti emotrasfusioni in pazienti con β-talassemia
major di età pari e superiore a 6 anni.
La dose giornaliera iniziale raccomandata è di
20 mg/kg di peso corporeo (con un range di
± 10 mg/kg). Per la dose di mantenimento si consigliano riduzioni della
dose in intervalli compresi tra 5 e 10 mg/kg.
SOMMINISTRAZIONE
Deve essere assunto una volta al giorno a stomaco
vuoto, almeno 30 minuti prima dell'assunzione di cibo,
preferibilmente sempre alla stessa ora.
Le compresse vengono disciolte in un bicchiere d'acqua
(100-200 ml), fino a ottenere una sospensione fine.
Dopo aver ingerito la sospensione, l'eventuale residuo
deve essere risospeso in una piccola quantità d'acqua e
Le compresse non devono essere masticate né ingerite intere.
Assumerla il più presto possibile.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE I sintomi riferiti in caso di sovradosaggio possono MAGGIORE RISPETTO
comprendere nausea, vomito, cefalea e diarrea.
A QUELLA PRESCRITTA
I Quaderni del Master
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: EXJADE® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp-lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: il rischio potenziale per il feto non
è noto. A titolo precauzionale, si raccomanda di non usare il farmaco durante la gravidanza se non in caso di
assoluta necessità.
CONTRACCETTIVI ATTENZIONE: può ridurre l'efficacia dei contraccettivi
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non essendo noto se il principio attivo
passa nel latte materno, si consiglia di rivolgersi al
proprio medico per valutare se sospendere o meno
l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: bisogna prestare cautela nella guida di
veicoli o nell'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI DEFERASIROX con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Rifampicina,
fenitoina,
fenobarbitale, ritonavir, induttori dell'enzima
UGT: dell'efficacia di DEFERASIROX.
Colestiramina:
dell'esposizione sistemica a
corticosteroidi, bisfosfonati orali: del rischio di
tossicità gastrointestinale.
Anticoagulanti:
del rischio di emorragia
gastrointestinale.
Repaglinide: dell'esposizione sistemica al repaglinide
con rischio di ipoglicemia.
Teofillina: dell'esposizione sistemica alla teofillina.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Preparati antiacidi contenenti alluminio: non ne è
raccomandato l'uso concomitante.
Vitamina C: porre attenzione a dosi > di 200 mg di
Data l'interazione con la teofillina, si sconsiglia
l'assunzione del farmaco con il thè.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: cefalea.
Disturbi gastrointestinali: diarrea, stipsi, vomito,
nausea, dolore addominale, distensione addominale,
(*) ADR identificate come:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
che non necessitano di analisi eruzioni cutanee, prurito.
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO,
DORNASE ALFA
NOME COMMERCIALE,
PULMOZYME® 1 mg/ml
Sistema respiratorio.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione per nebulizzatore.
Sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, acqua per
preparazioni iniettabili
Trattamento di pazienti affetti da fibrosi cistica con età
superiore ai 5 anni al fine di migliorarne la funzionalità polmonare.
Da assumersi una volta al giorno per inalazione del
contenuto di una fiala non diluita (2,5 ml di soluzione),
mediante l'uso di un compressore volumetrico per
Utilizzare un nebulizzatore pneumatico (a getto).
SOMMINISTRAZIONE
la maggior parte dei nebulizzatori ad ultrasuoni non
deve essere utilizzata;
consultare un medico per sapere quali nebulizzatori
risultano idonei;
non miscelare il farmaco nel nebulizzatore con altri
liquidi o medicinali;
non usare mai eventuali residui del medicinale, che
devono essere sempre eliminati;
pulire il nebulizzatore "riutilizzabile".
INCOMPATIBILITÀ
PULMOZYME® è una soluzione acquosa non stabilizzata
e non deve essere diluito o miscelato con altri medicinali
o soluzioni nella camera del nebulizzatore. La
miscelazione di questa soluzione può portare ad
alterazioni dannose di tipo strutturale e/o funzionale sia
del medicinale che del composto miscelato.
Assumerla il più presto possibile.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI ASSUME UNA DOSE Consultare subito il medico.
MAGGIORE RISPETTO
A QUELLA PRESCRITTA
SE SI INTERROMPE
L'interruzione del trattamento può provocare un
peggioramento dei sintomi respiratori. Informare
preventivamente il medico se si vuole interrompere l'uso
Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Conservare la fiala nella confezione originale per
proteggere il medicinale dalla luce.
Una singola breve esposizione a temperature elevate
(per non più di 24 ore e fino a 30 °C) non influisce sulla
stabilità del prodotto.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino la
tossicità in gravidanza. In ogni caso, l'uso in gravidanza
deve essere attentamente monitorato.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: nessuna interazione con i contraccettivi
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: dato lo scarso assorbimento sistemico,
non si attendono concentrazioni elevate di medicinale nel
latte materno. Va comunque posta cautela in caso di
allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: non esistono studi che ne valutino gli
effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare
Il profilo farmacodinamico e le reazioni avverse riportate
fanno ritenere improbabile una compromissione di tali
INTERAZIONI CON ALTRI Può essere assunto con altre terapie per la fibrosi cistica.
MEDICINALI E ALTRE
Non sono note interazioni con prodotti fitoterapici o con
FORME DI INTERAZIONE altri medicinali; va comunque posta attenzione alla
cosomministrazione di DORNASE ALFA con tali sostanze.
aumento diminuzione INTERAZIONI CON
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
I Quaderni del Master
ADR (Reazioni Avverse
Gli effetti collaterali associati sono rari e transitori e non
richiedono aggiustamenti nella dose di trattamento.
Gli effetti indesiderati comprendono: dolore toracico,
(*) ADR identificate come:
febbre, disturbi gastrici, mal di gola, difficoltà
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
respiratorie, rinite, congiuntivite, orticaria.
che non necessitano di analisi All'inizio del trattamento, la funzionalità polmonare può
strumentali per la valutazione
diminuire e può aumentare la produzione di muco.
Tuttavia, di norma questi sintomi migliorano con il
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO,
ENTECAVIR
NOME COMMERCIALE,
BARACLUDE® COMPRESSE RIVESTITE 0,5 mg
BARACLUDE® COMPRESSE RIVESTITE 1 mg
Antivirali per uso sistemico, nucleosidi e nucleotidi
FARMACOTERAPEUTICA
inibitori della transcriptasi inversa.
ATC J05AF10 - entecavir
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: crospovidone, lattosio
microcristallina, povidone.
Rivestimento della compressa: titanio diossido,
ipromellosa, macrogol 400, Polisorbato 80.
Trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B
(HBV) in adulti con malattia epatica compensata ed
persistentemente elevati di alanina aminotransferasi
sierica (ALT) ed evidenza istologica di infiammazione attiva e/o fibrosi.
Trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B
(HBV) in adulti con:malattia epatica scompensata.
MALATTIA EPATICA COMPENSATA
Pazienti mai trattati con nucleosidi: la dose
raccomandata è di 0,5 mg/die, con o senza cibo.
Pazienti refrattari alla lamivudina: la dose raccomandata
è di 1 mg/die da assumere a stomaco vuoto (più di 2
ore prima o dopo un pasto).
MALATTIA EPATICA SCOMPENSATA
Dose raccomandata: 1 mg/die da assumere a stomaco
SOMMINISTRAZIONE
Nella maggior parte dei casi può essere assunto con o
In pazienti precedentemente trattati con medicinali contenenti lamivudina e/o in presenza di uno stato molto
avanzato della malattia epatica, il medicinale deve essere
assunto a stomaco vuoto.
I Quaderni del Master
Assumerla il più presto possibile.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare subito il medico.
MAGGIORE RISPETTO
I casi riportati di sovradosaggio nei pazienti sono limitati.
A QUELLA PRESCRITTA
Soggetti sani che hanno ricevuto fino a 20 mg/die per 14
giorni e dosi singole fino a 40 mg non hanno manifestato
reazioni avverse inattese.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Sono stati riscontrati sintomi di epatite molto gravi
quando ne è stata interrotta l'assunzione.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dalla luce.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: BARACLUDE® contiene lattosio. I
pazienti affetti da problemi ereditari d'intolleranza al
galattosio, deficit di Lapp-lattasi o insufficiente
assorbimento di glucosio-galattosio non devono
assumere questo medicinale.
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non deve essere usato in
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Non vi sono dati sugli effetti del principio attivo sulla
trasmissione dell'HBV dalla madre al neonato.
Si deve intervenire in modo appropriato per prevenire
l'acquisizione neonatale dell'HBV.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: Poiché i rischi potenziali per lo sviluppo
fetale non sono conosciuti, le donne in età fertile devono
usare misure contraccettive efficaci durante il
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: l'allattamento naturale deve
essere interrotto durante la terapia.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Tuttavia, capogiri, affaticamento e
sonnolenza sono effetti indesiderati comuni che possono compromettere tali capacità.
INTERAZIONI CON ALTRI ENTECAVIR con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Medicinali che riducono la funzione renale o che
competono con la secrezione tubulare attiva:
delle concentrazioni sieriche di ambedue i medicinali.
diminuzione INTERAZIONI CON
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi psichiatrici: insonnia.
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, capogiro,
(*) ADR identificate come:
Disturbi gastrointestinali: vomito, diarrea, nausea,
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
che non necessitano di analisi Disturbi epatobiliari: innalzamento delle transaminasi.
strumentali per la valutazione
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: affaticamento.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* IMATINIB *
NOME COMMERCIALE,
GLIVEC® CAPSULE 100 mg
Inibitore della protein-tirosin chinasi.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01XE01 - imatinib
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina,
crospovidone, magnesio stearato, silice colloidale anidra.
Involucro della capsula: gelatina, ferro ossido rosso,
ferro ossido giallo, titanio diossido.
Inchiostro
di stampa: ferro ossido rosso,
gommalacca, lecitina di soia.
PAZIENTI ADULTI E PEDIATRICI:
leucemia mieloide cronica (LMC) con cromosoma
Philadelphia positivo.
leucemia linfoblastica acuta (LLA) con cromosoma
Philadelphia positivo.
PAZIENTI ADULTI:
sindrome ipereosinofila avanzata (HES) e/o con
leucemia eosinofila cronica (LEC).
tumori stromali del tratto gastro-intestinale (GIST). dermatofibrosarcoma protuberans (DFSP).
LMC in adulti: 400-800 mg/die a seconda della fase.
LMC in pediatrici: 340-570 mg/m² (non superare la
dose totale di 800 mg).
LLA: 600 mg/die.
MDS/MPD: 400 mg/die.
HES/LEC: 100-400 mg/die.
GIST: 400 mg/die.
DFSP: 800 mg/die.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SOMMINISTRAZIONE
La dose prescritta deve essere somministrata durante un pasto con l'ausilio di un abbondante bicchiere d'acqua
per ridurre il rischio di irritazioni gastrointestinali.
Per i pazienti (bambini) che non riescono a ingoiare le
capsule, il contenuto può essere diluito in un bicchiere di
acqua non gassata o succo di mela.
Le donne in età fertile che aprono le capsule devono
maneggiare il contenuto con cautela ed evitare il
contatto con gli occhi o l'inalazione. Le mani devono
essere lavate immediatamente dopo aver toccato le
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Se manca poco tempo all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose
dimenticata, ma attendere e assumere la dose
successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Casi isolati di sovradosaggio sono stati riportati a seguito
A QUELLA PRESCRITTA
di segnalazione spontanea o in letteratura e sono
riportati qui di seguito.
POPOLAZIONE ADULTA:
1.200-1.600 mg: nausea, vomito, diarrea, eruzioni
cutanee, eritema, edema, gonfiore, affaticamento,
spasmi muscolari, trombocitopenia, pancitopenia,
1.800-3.200 mg: debolezza, mialgia, aumento della
creatinfosfochinasi, aumento della bilirubina, dolore
gastrointestinale.
6.400 mg: nausea, vomito, dolore addominale,
febbre, gonfiore del viso.
8-10 g: vomito, dolore gastrointestinale.
I Quaderni del Master
POPOLAZIONE PEDIATRICA:
dose singola di 400 mg: vomito, diarrea,
dose singola di 980 mg: diarrea.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non deve essere usato in
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
In caso di somministrazione in gravidanza, informare la paziente circa il potenziale rischio per il feto.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: l'allattamento naturale deve
essere interrotto durante la terapia.
GUIDA ATTENZIONE: i pazienti devono essere informati che,
durante il trattamento, potrebbero comparire effetti
indesiderati come capogiri, offuscamento della vista o
sonnolenza. Perciò si raccomanda attenzione durante la
guida di veicoli e l'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI IMATINIB con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Ketoconazolo,
dell'esposizione
fenitoina,
primidone o Hypericum perforatum (anche noto
come erba di San Giovanni): dell'esposizione sistemica
all'IMATINIB.
Simvastatina, ciclosporina e pimozide, triazolo-
benzodiazepina, diidropiridina, bloccanti dei
canali del calcio, statine: della loro esposizione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Paracetamolo: prestare attenzione quando si usano
dosi elevate di IMATINIB.
Si sconsiglia la cosomministrazione con il succo di
pompelmo
dell'esposizione
Si sconsiglia la cosomministrazione con il ginseng
(aumento del rischio di epatotossicità).
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: cefalea.
Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, vomito,
dispepsia, dolori addominali.
(*) ADR identificate come:
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
dermatite, eczema, eruzioni cutanee.
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del
strumentali per la valutazione
tessuto connettivo: spasmi e crampi muscolari, dolore
muscoloscheletrico inclusi mialgia, artralgia, dolore
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: ritenzione idrica ed edema,
Esami diagnostici: aumento di peso.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
MICOFENOLATO MOFETILE
NOME COMMERCIALE,
CELLCEPT® CAPSULE 250 mg
CELLCEPT® CAPSULE 500 mg
Agenti immunosoppressori.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC mofetile
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: amido di mais in forma
pregelatinizzata, carbossimetilcellulosa sodica reticolata,
polivinilpirrolidone (K-90), magnesio stearato.
Involucro della capsula: gelatina, indigotina, ferro
ossido giallo, ferro ossido rosso, titanio diossido, ferro
ossido nero, potassio idrossido, gomma shellac.
Profilassi acuta in pazienti che ricevono un allotrapianto
renale, cardiaco o epatico in associazione con
ciclosporina e corticosteroidi.
La posologia varia a seconda delle indicazioni. Il range
terapeutico è stimato comunque tra i 2 e i 3 g/die.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere le capsule intere con l'ausilio di un bicchiere
Non rompere o frantumare le capsule; non assumere le
capsule rotte o aperte.
Poiché, a seguito di somministrazione orale dopo i pasti,
sistematicamente nel plasma, se ne sconsiglia
l'assunzione con il cibo.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico o recarsi
MAGGIORE RISPETTO
immediatamente in ospedale.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
L'interruzione potrebbe causare il rigetto
dell'organo trapiantato.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dalla luce.
AVVERTENZE SPECIALI
I pazienti trattati devono essere informati circa la
necessità di riferire immediatamente qualsiasi evidenza
di infezioni, ematomi, sanguinamento.
Durante il trattamento, le vaccinazioni potrebbero essere
meno efficaci e deve essere evitato l'utilizzo di vaccini vivi attenuati.
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: prima di iniziare la terapia,
accertarsi che il test di gravidanza risulti negativo.
La terapia con MICOFENOLATO MOFETILE richiede l'uso
di una contraccezione efficace prima dell'inizio della
terapia, per la sua intera durata e per sei settimane dopo
Le pazienti devono consultare immediatamente il
medico in caso di gravidanza.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: non interagisce con i contraccettivi orali.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente
tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA CANSENTITA: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o di usare
Il profilo farmacodinamico e le reazioni avverse riportate
fanno ritenere improbabile una compromissione di tali
ESPOSIZIONE ALLA CONTROINDICATA:
LUCE SOLARE immunosoppressore, esiste un maggiore rischio di
tumore alla pelle.
Limitare l'esposizione al sole e ai raggi UV.
Si consiglia l'uso di indumenti protettivi che coprano la testa, il collo, le braccia e le gambe e l'uso di creme
solari ad alta protezione.
I Quaderni del Master
INTERAZIONI CON ALTRI MICOFENOLATO MOFETILE con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Colestipolo: dell'efficacia dell'acido micofenolico,
metabolita attivo del MICOFENOLATO MOFETILE.
Antiacidi (inibitori della pompa protonica,
magnesio e idrossido di alluminio): della presenza
del metabolita attivo (acido micofenico) a livello
clavulanico: di MICOFENOLATO MOFETILE in
pazienti in trattamento post trapianto renale.
Vaccini vivi: non devono essere somministrati a
pazienti con una risposta immunitaria alterata. La
risposta anticorpale verso altri tipi di vaccino potrebbe
essere diminuita.
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi da infezioni: sepsi, infezione delle vie
urinarie, herpes simplex, herpes zoster, polmonite,
influenza, infezione del tratto respiratorio, moniliasi
(*) ADR identificate come:
respiratoria, infezione gastrointestinale, candidiasi
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
(gastrointestinale, cutanea e vaginale), gastroenterite,
che non necessitano di analisi bronchite, faringite, sinusite, infezione cutanea da
strumentali per la valutazione
Disturbi neoplastici: carcinoma cutaneo, neoplasia
benigna della cute.
Disturbi del sistema nervoso: agitazione, stato
confusionale, depressione, ansia, alterazioni del
pensiero, insonnia.
Disturbi del sistema cardiocircolatorio: tachicardia,
ipotensione, ipertensione, vasodilatazione.
Disturbi respiratori: tosse, dispnea.
Disturbi gastrointestinali: vomito, dolore addominale,
diarrea, nausea, emorragia gastrointestinale, peritonite,
ileo, colite, ulcera (gastrica e duodenale), gastrite,
esofagite, stomatite, costipazione, dispepsia, flatulenza,
Disturbi sistemici: piressia.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
MICOFENOLATO SODICO
NOME COMMERCIALE,
MYFORTIC® COMPRESSE 180 mg
MYFORTIC® COMPRESSE 360 mg
Agenti immunosoppressori.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Compresse gastroresistenti.
Nucleo della compressa: amido di mais, povidone
(K-30), crospovidone, lattosio anidro, silice colloidale
anidra, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa ftalato,
titanio diossido, ferro ossido giallo, ferro ossido rosso.
Profilassi, in associazione
corticosteroidi, del rigetto acuto in pazienti adulti che
ricevono un trapianto allogenico di rene.
La dose raccomandata e di 720 mg due volte al
giorno (dose giornaliera 1.440 mg). In termini di
contenuto in acido micofenico (MPA), questa dose
corrisponde ad 1 g di micofenolato mofetile assunto due
volte al giorno (dose giornaliera 2 g).
SOMMINISTRAZIONE
Assumere le capsule intere con l'ausilio di un bicchiere
Non rompere o frantumare le capsule; non assumere le
capsule rotte o aperte.
Poiché, a seguito di somministrazione orale dopo i pasti,
sistematicamente nel plasma, se ne sconsiglia
l'assunzione con il cibo.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico o recarsi
MAGGIORE RISPETTO
immediatamente in ospedale.
A QUELLA PRESCRITTA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione potrebbe causare il rigetto
dell'organo trapiantato.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dalla luce.
AVVERTENZE SPECIALI
I pazienti trattati devono essere informati circa la
necessità di riferire immediatamente qualsiasi evidenza
di infezioni, ematomi, sanguinamento.
Durante il trattamento le vaccinazioni potrebbero essere
meno efficaci e deve essere evitato l'utilizzo di vaccini
LATTOSIO ATTENZIONE: MYFORTIC® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: prima di iniziare la terapia,
accertarsi che il test di gravidanza risulti negativo. La terapia con MICOFENOLATO SODICO richiede l'uso di
una contraccezione efficace prima dell'inizio della
terapia, per la sua intera durata e per sei settimane dopo
Le pazienti devono consultare immediatamente il
medico in caso di gravidanza.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: non interagisce con i contraccettivi orali.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente
tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: non esistono studi che valutino gli effetti
del principio attivo sulla capacità di guidare veicoli o di
usare macchinari.
Il profilo farmacodinamico e le reazioni avverse riportate
fanno ritenere improbabile una compromissione di tali
I Quaderni del Master
ESPOSIZIONE ALLA CONTROINDICATA:
LUCE SOLARE immunosoppressore, esiste un maggiore rischio di
tumore alla pelle.
Limitare l'esposizione al sole e ai raggi UV.
Si consiglia l'uso di indumenti protettivi che coprano la
testa, il collo, le braccia e le gambe e l'uso di creme
solari ad alta protezione.
INTERAZIONI CON ALTRI MICOFENOLATO SODICO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Colestipolo: dell'efficacia dell'acido micofenolico,
metabolita attivo del MICOFENOLATO SODICO.
Antiacidi (inibitori della pompa protonica,
magnesio e idrossido di alluminio): della presenza
del metabolita attivo (acido micofenico) a livello
clavulanico: di MICOFENOLATO SODICO in pazienti
in trattamento post trapianto renale.
Vaccini vivi: non devono essere somministrati a
pazienti con una risposta immunitaria alterata. La
risposta anticorpale verso altri tipi di vaccino potrebbe
essere diminuita.
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi da infezioni: sepsi, infezione delle vie
urinarie, herpes simplex, herpes zoster, polmonite,
influenza, infezione del tratto respiratorio, moniliasi
(*) ADR identificate come:
respiratoria, infezione gastrointestinale, candidiasi
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
(gastrointestinale, cutanea e vaginale), gastroenterite,
che non necessitano di analisi bronchite, faringite, sinusite, infezione cutanea da
strumentali per la valutazione
Disturbi neoplastici: carcinoma cutaneo, neoplasia
benigna della cute.
Disturbi del sistema nervoso: agitazione, stato
confusionale, depressione, ansia, alterazioni del
pensiero, insonnia.
Disturbi del sistema cardiocircolatorio: tachicardia,
ipotensione, ipertensione, vasodilatazione.
Disturbi respiratori: tosse, dispnea.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Disturbi gastrointestinali: vomito, dolore addominale,
diarrea, nausea, emorragia gastrointestinale, peritonite, ileo, colite, ulcera (gastrica eduovenale), gastrite,
esofagite, stomatite, costipazione, dispepsia, flatulenza,
Disturbi sistemici: piressia.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* MITOTANO *
NOME COMMERCIALE,
LYSODREN® COMPRESSE 500 mg
Farmaci antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01XX23 - mitotano
FORMA FARMACEUTICA
Amido di mais, cellulosa microcristallina, macrogol 3350,
silice colloidale anidra.
corticosurrenalico avanzato (ACC) non resecabile, metastatico o recidivo.
Il trattamento degli adulti deve essere iniziato con
2-3 g/die aumentando progressivamente il dosaggio
(ad intervalli di due settimane, ad esempio), fino a
quando il livello plasmatico del mitotano ha raggiunto la
finestra terapeutica di 14-20 mg/l. Generalmente non è raccomandato un dosaggio iniziale
superiore ai 6 g/die.
Il dosaggio deve essere regolato individualmente in base
al monitoraggio dei livelli plasmatici di mitotano e alla
tolleranza clinica.
SOMMINISTRAZIONE
La dose giornaliera totale può essere divisa in due o tre
dosi in base alle esigenze dei pazienti.
Le compresse devono essere assunte con un bicchiere
d'acqua durante pasti che contengano alimenti ricchi di
grassi (es. cioccolato, latte, olio).
Si deve raccomandare ai pazienti di non usare compresse con segni di deterioramento e, a chi li assiste,
di indossare guanti monouso quando manipola le
Non assumere la dose dimenticata e non
raddoppiare quella successiva.
Continuare la normale assunzione del dosaggio prestabilito e contattare il medico.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Il sovradosaggio può causare alterazioni al sistema
A QUELLA PRESCRITTA
nervoso centrale.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non deve essere usato in
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se il
beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento e
dopo la sua sospensione, fino a che si rilevano livelli
plasmatici del medicinale.
Deve essere tenuta in considerazione l'eliminazione prolungata di MITOTANO dall'organismo dopo la
sospensione del medicinale.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: a causa della natura lipofilica del
principio attivo, è probabile che esso passi nel latte.
L'allattamento naturale è controindicato durante il
trattamento e dopo la sua sospensione, fino a che si
riscontrano livelli plasmatici del medicinale.
GUIDA CONTROINDICATA: compromette le capacità di
guidare veicoli o di usare macchinari. Raccomandare ai
pazienti ambulatoriali di evitare tali attività.
INTERAZIONI CON ALTRI MITOTANO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Spironolattone: non devono essere somministrati
insieme perchè lo spironolattone può bloccare l'azione
Warfarina e anticoagulanti cumarinici: del
metabolismo della warfarina attraverso il meccanismo di
induzione enzimatica microsomale epatica, rendendo necessario un aumento della dose di warfarina.
I Quaderni del Master
rifabutina,
griseofulvina e iperico: della loro concentrazione
plasmatica.
I dati con formulazioni diverse di principio attivo
suggeriscono che la somministrazione con alimenti ricchi
di grassi ne potenziano l'assorbimento.
Per questo motivo il medicinale deve essere assunto
preferibilmente durante pasti che contengono alimenti
ricchi di grassi, come latte, cioccolato, olio.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: atassia, parestesia,
vertigine, sonnolenza.
Disturbi gastrointestinali: mucosite, vomito, diarrea,
(*) ADR identificate come:
nausea, fastidio epigastrico.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
che non necessitano di analisi rash cutanei.
strumentali per la valutazione
Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo: miastenia.
Disturbi endocrini: insufficienza surrenalica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
anoressia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia.
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: astenia.
Disturbi dell'apparato riproduttivo e della
mammella: ginecomastia.
Disturbi psichiatrici: confusione.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
RIBAVIRINA
NOME COMMERCIALE,
VIRAZOLE® POLVERE DA NEBULIZZARE FLACONE 6 g
COPEGUS® COMPRESSE 200 mg
COPEGUS® COMPRESSE 400 mg
REBETOL® CAPSULE 200 mg
REBETOL® FIALE OS
Antivirali per uso sistemico, nucleosidi e nucleotidi,
FARMACOTERAPEUTICA
esclusi gli inibitori della transcrittasi inversa.
FORMA FARMACEUTICA
Polvere per nebulizzazione.
Compresse rivestite con film. Capsule.
Polvere per nebulizzazione: non presenti.
Compresse:
pregelatinizzato,
carbossimetilamido sodico, cellulosa microcristallina,
amido di mais, magnesio stearato
Rivestimento della compressa: ipromellosa, talco,
titanio diossido, ferro ossido giallo, ferro ossido rosso,
Capsule: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato,
carbossimetilcellulosa sodica reticolata, magnesio
stearato, gelatina, titanio diossido, gommalacca,
glicolepropilenico, ammonio idrossido, colorante (e 132).
Fiale orali: sodio citrato, acido citrico anidro, sodio
benzoato, glicerolo, saccarosio, sorbitolo liquido
(cristallizzato), glicole propilenico, acqua depurata.
La polvere per nebulizzazione è indicata per il
trattamento di bronchioliti virali gravi da virus sinciziale
respiratorio nei primi giorni di infezione.
Tutte le altre forme farmaceutiche sono indicate per il
trattamento dell'epatite cronica C; deve essere usato
solo in associazione con peginterferone α-2a o con
interferone α-2a.
Non deve essere usata in ionoterapia.
I Quaderni del Master
Polvere per nebulizzazione: la posologia consigliata è
di un flacone da 6 g/die, sciolto in 300 ml di acqua
per preparazioni iniettabili.
Compresse: vengono somministrate per via orale in
due dosi frazionate.
Capsule: da 4 (2 al mattino e 2 alla sera) sino ad un
massimo di 7 (3 al mattino e 4 la sera) al dì a seconda
del peso del paziente e dallo stadio della malattia.
Fiale orali: fornite nella concentrazione 40 mg/ml, la
posologia dipende dal peso del paziente e dallo stadio
La somministrazione per nebulizzazione deve essere
SOMMINISTRAZIONE
effettuata esclusivamente mediante l'apparecchio
SPAG-2 (generatore di piccole particelle per aerosol) o il
nebulizzatore AIOLOS, che garantiscono un grado di
micronizzazione ed un flusso del farmaco ottimali (prima
dell'apparecchio che si intende utilizzare).
Il trattamento deve essere effettuato in modo
continuativo, per 12-18 ore al giorno (ad eccezione del tempo necessario per le cure ausiliarie) per non meno di
3 e non più di 7 giorni, nell'ambito di un programma terapeutico più generale.
L'aerosol prodotto dallo SPAG-2 o dal nebulizzatore
Aiolos viene somministrato attraverso una cappa per
ossigeno o con maschera o tenda per ossigeno. Il
volume di distribuzione e l'area di condensazione sono
maggiori impiegando una tenda.
Non utilizzare i suddetti apparecchi per
medicinali
contemporaneamente alla ribavirina.
ALLESTIMENTO DELLA SOLUZIONE
In condizioni di sterilità, sciogliere il contenuto del
flacone in acqua per preparazioni iniettabili sterile, fino
ad un volume di 100 ml.
Quando si utilizza l'apparecchio SPAG-2, trasferire la
soluzione nel matraccio pulito e sterile (serbatoio dello SPAG-2) da 500 ml e diluire a 300 ml con acqua per
preparazioni iniettabili sterile.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Quando si utilizza il nebulizzatore Aiolos, trasferire la
soluzione nella sacca da infusione pieghevole e diluire fino ad un volume totale di 300 ml con acqua per
preparazioni iniettabili sterile.
L'acqua non deve contenere agenti antimicrobici
o altre sostanze. Prima di somministrare la
soluzione, occorre verificare l'assenza di particelle
o alterazioni cromatiche.
La soluzione ricostituita deve essere allestita
immediatamente prima dell'uso oppure può essere conservata, in condizioni sterili, a 2-6 °C, in flaconi di
vetro da 100 ml, per 24 ore. Ulteriori diluizioni della
soluzione non possono essere conservate. In ogni caso
la soluzione deve essere sostituita almeno ogni 24
Le compresse rivestite con film vengono somministrate a
stomaco pieno, al mattino ed alla sera. A causa del potenziale teratogeno del principio attivo, le compresse
non devono essere rotte o schiacciate.
Per capsule e fiale orali si effettua una somministrazione al mattino e una alla sera.
Non assumere MAI una dose doppia.
UNA DOSE SE SI ASSUME UNA DOSE Non sono stati riscontrati effetti avversi. In ogni caso,
MAGGIORE RISPETTO
consultare il medico.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
La polvere per soluzione per nebulizzatore deve essere
conservata a temperatura ambiente.
La soluzione ricostituita deve essere allestita
immediatamente prima dell'uso, oppure può essere
conservata, in condizioni sterili, a 2-6 °C, in flaconi di
vetro da 100 ml, per non più di 24 ore. Ulteriori diluizioni
della soluzione non possono essere conservate.
Le compresse di questo medicinale non richiedono
alcuna precauzione per la conservazione. Capsule e fiale orali vanno conservare a temperature
inferiori ai 30 °C.
I Quaderni del Master
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: REBETOL® capsule contiene lattosio. I
pazienti affetti da problemi ereditari d'intolleranza al
galattosio, deficit di Lapp lattasi o insufficiente
assorbimento di glucosio-galattosio non devono
assumere questo medicinale.
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: negli studi in vivo, il principio
attivo si è dimostrato teratogeno e tossico per il feto.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
INTERAZIONI CON ALTRI Non sono note le interazioni con farmaci quali digossina,
MEDICINALI E ALTRE
broncodilatatori,
FORME DI INTERAZIONE antimetaboliti, così come l'interferenza con i test di
Occorre prestare particolare attenzione alla possibile
insorgenza di tali interazioni.
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi dell'apparato respiratorio: l'inalazione può
causare broncospasmo, dispnea, oppressione toracica e,
soprattutto nei bambini gravemente ammalati e nei
(*) ADR identificate come:
soggetti con asma o broncopneumopatie cronico-
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
che non necessitano di analisi
improvviso, della funzionalità respiratoria.
strumentali per la valutazione
Disturbi dell'apparato cardiovascolare: ipotensione,
arresto cardiaco, accentuazione della tossicità digitalica.
Disturbi della cute e delle mucose: rash cutanei,
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
RILUZOLO
NOME COMMERCIALE,
RILUTEK® COMPRESSE 50 mg
Altri farmaci del sistema nervoso.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC N07XX02 - riluzolo
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: calcio fosfato bibasico
anidro, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra,
magnesio stearato, croscarmellosa sodica.
compressa:
macrogol 6000, titanio diossido.
Indicato per prolungare la vita o posticipare il ricorso alla
ventilazione assistita dei pazienti affetti da sclerosi
laterale amiotrofica (SLA).
Negli adulti o negli anziani, la dose raccomandata è di
100 mg/die da somministrare per via orale in due dosi
separate (50 mg ogni 12 ore).
SOMMINISTRAZIONE
Le compresse devono essere assunte ogni 12 ore, nello
stesso momento della giornata.
L'assunzione con cibi ricchi di grassi ne diminuisce
l'assorbimento, quindi se ne consiglia l'assunzione
lontano dai pasti.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Se manca poco tempo all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose
dimenticata, ma attendere e assumere la dose successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico o recarsi
MAGGIORE RISPETTO
immediatamente in ospedale.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
I Quaderni del Master
Non è richiesta alcuna condizione particolare di
conservazione.
Si consiglia comunque di non conservare a temperature
superiori ai 30 °C.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non esistono studi che ne provino
la tossicità in gravidanza; tuttavia, se ne sconsiglia l'uso.
CONTRACCETTIVI ATTENZIONE: non esistono controindicazioni note nella
cosomministrazione del medicinale con contraccettivi
orali anche se, essendo metabolizzato dal CYP 1A2,
potrebbero verificarsi delle interazioni.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente
tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: essendovi, tra i possibili effetti
collaterali, vertigini e senso di leggerezza, bisogna porre
attenzione prima di mettersi alla guida o di utilizzare macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI Il principale isoenzima coinvolto nel metabolismo
MEDICINALI E ALTRE
ossidativo del medicinale è il CYP 1A2; quindi le
FORME DI INTERAZIONE interazioni possibili si hanno con:
Gli inibitori dell'enzima come caffeina, diclofenac,
diazepam, teofillina e chinoloni: del tasso di
eliminazione del RILUZOLO
Gli induttori dell'enzima come fumo di sigaretta, cibi
cotti alla brace, rifampicina e omeprazolo: del
tasso di eliminazione del RILUZOLO.
A causa dell'interazione con l'isoenzima CYP 1A2,
bisogna evitare l'assunzione di thè, caffè e cibi cotti alla
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, capogiri,
parestesia periorale, sonnolenza.
Disturbi cardiovascolari: tachicardia.
(*) ADR identificate come:
Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, dolore
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
addominale, vomito.
che non necessitano di analisi Disturbi sistemici: astenia, dolore.
strumentali per la valutazione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* VINORELBINA *
NOME COMMERCIALE,
NAVELBINE ® CAPSULE 30 mg
NAVELBINE ® CAPSULE 20 mg
Antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01CA04 - vinorelbina
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: etanolo anidro, acqua
depurata, glicerolo, macrogol 400.
Involucro della capsula: gelatina, glicerolo, anidrisorb
85/70 (contiene: D-sorbitolo, sorbitani, mannitolo, prodotti di idrogenazione dei polioli, acqua) agenti
coloranti (E172 ed E171), trigliceridi a catena media,
PHOSAL 53 MCT (soluzione di fosfatidilcolina in gliceridi
ed etanolo), inchiostro commestibile (E120, ipromellosa,
propilenglicole).
Trattamento del carcinoma polmonare non a piccole
Trattamento del carcinoma mammario metastatico.
Le dosi raccomandate sono le seguenti:
Per le prime tre somministrazioni: 60 mg/m² di
superficie corporea in un'unica somministrazione
Per le somministrazioni successive: 80 mg/m2
sempre in un'unica somministrazione settimanale, tranne in quei pazienti che abbiano avuto o un
singolo episodio di neutropenia inferiore a 500/mm³
o neutropenia compresa tra 500 e 1000/mm³ in più
di un controllo.
POLICHEMIOTERAPIA
La dose e lo schema posologico dovranno essere adattati
al protocollo di trattamento. In pazienti con una superficie corporea di 2 m², la dose
totale non deve MAI superare i 160 mg per settimana.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Per via rigorosamente orale.
SOMMINISTRAZIONE
Le capsule vanno assunte con un po' d'acqua (NON con una bevanda calda), e non devono essere masticate né
succhiate. Si consiglia l'assunzione con un po' di cibo. Se il paziente dovesse per errore masticare o succhiare
la capsula, è necessario procedere ad un risciacquo della
bocca con acqua o, preferibilmente, con una normale
soluzione fisiologica.
Il liquido contenuto nella capsula è irritante e potrebbe
determinare lesioni in caso di contatto con la pelle, le
mucose o gli occhi; se la capsula risultasse tagliata o
danneggiata non deve essere ingerita e deve essere
riportata in farmacia per poter essere distrutta in modo
appropriato; in caso di contatto accidentale, lavarsi
immediatamente con acqua o, preferibilmente, con una
normale soluzione fisiologica.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
riprogrammazione della dose.
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Possono manifestarsi gravi sintomi correlati ai
A QUELLA PRESCRITTA
componenti del sangue e possono presentarsi i segni di
un'infezione (come febbre, brividi, tosse) e stitichezza.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Conservare nell'imballo originale sigillato.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non deve essere usato durante la
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se il beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino a tre mesi dopo la sospensione.
I Quaderni del Master
FERTILITÀ CONTROINDICATA: Si consiglia agli uomini trattati di
non procreare durante il trattamento e per almeno 3
mesi dopo la sua interruzione. Prima di iniziare il
trattamento si consiglia il prelievo conservativo dello
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non potendo escludere un rischio
per il lattante, l'allattamento naturale deve essere
interrotto prima di iniziare la terapia.
GUIDA CONSENTITA: non altera le capacita di guidare veicoli
e/o di usare macchinari. È comunque necessario
prestare cautela.
INTERAZIONI CON ALTRI VINORELBINA con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Vaccino per la febbre gialla: uso controindicato.
Vaccini vivi attenuati: uso non raccomandato.
Fenitoina: aggravamento delle convulsioni.
Itraconazolo: della neurotossicità.
Mitomicina C: del rischio di broncospasmo e
cosomministrazione.
Inibitori CYP3A4 (ketoconazolo, itraconazolo):
delle concentrazioni plasmatiche di VINORELBINA.
Induttori CYP3A4 (rifampicina, fenitoina, iperico):
delle concentrazioni plasmatiche di VINORELBINA.
Non è stata evidenziata alcuna interazione con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Infezioni ed infestazioni: infezioni batteriche, virali o
Disturbi
nervoso:
(*) ADR identificate come:
neurosensoriali.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi oculari: disturbi visivi.
che non necessitano di analisi Disturbi vascolari: ipertensione.
strumentali per la valutazione
Disturbi respiratori: dispnea.
Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea,
anoressia, stomatite, dolore addominale, stipsi,
gastralgia, esofagite.
Disturbi epatobiliari.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
alopecia (generalmente di natura lieve), reazioni
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del
tessuto connettivo: artralgia, compreso il dolore della
mascella.
Disturbi generali e condizioni relative alla sede di
somministrazione: affaticamento/malessere, febbre,
dolore, brividi.
Esami diagnostici: perdita di peso.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
Medicinali ex OSP2
[Determinazione AIFA 2/11/2010]
Revisione n. 1: 08-04-2014
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
ACIDO CARGLUMICO
NOME COMMERCIALE,
CARBAGLU® COMPRESSE 200 mg
Aminoacidi e derivati.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC A16AA05 - acido carglumico
FORMA FARMACEUTICA
Compresse dispersibili.
Cellulosa microcristallina, sodio laurilsolfato, ipromellosa,
croscarmellosa sodica, silice colloidale anidra, sodio
stearilfumarato.
iperammoniemia dovuta alla deficienza primaria di N-
acetilglutammato sintasi;
iperammoniemia dovuta ad acidemia isovalerica; iperammoniemia dovuta ad acidemia metilmalonica; iperammoniemia dovuta ad acidemia propionica.
La dose giornaliera iniziale è, di norma, di 100 mg/Kg
di peso corporeo, fino ad un massimo di 250 mg/Kg.
Per i pazienti affetti da deficienza di N-acetilglutamato
sintasi a lungo termine, la dose giornaliera varia
normalmente da 10 a 100 mg/Kg di peso corporeo.
Il medico stabilirà la dose opportuna al fine di mantenere
i normali livelli di ammoniaca nel sangue.
Si consiglia di dividere la dose giornaliera totale da due a
SOMMINISTRAZIONE
quattro dosi da somministrare prima dei pasti o prima di
assumere cibo. Spezzando le compresse a metà, è
possibile adattare la posologia in base alle specifiche
necessità. All'occorrenza, può essere utile frazionare le
compresse in quarti al fine di correggere la posologia
prescritta dal medico.
Le compresse devono essere disperse in almeno 5-10 ml
d'acqua e ingerite immediatamente o somministrate
mediante iniezione rapida con siringa via sondino
La sospensione ha un gusto leggermente acido.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
I Quaderni del Master
SE SI ASSUME UNA DOSE Sono stati riscontrati sintomi di intossicazione
MAGGIORE RISPETTO
A QUELLA PRESCRITTA
tachicardia, sudorazione intensa, secrezione bronchiale
accresciuta, aumento della temperatura corporea ed irrequietezza.
Questi sintomi scompaiono una volta ridotta la dose.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Dopo la prima apertura del contenitore, non refrigerare e
non immagazzinare a temperature superiori a 30 °C.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA ATTENZIONE: non sono disponibili dati clinici relativi a
gravidanze esposte. Gli studi in vivo hanno evidenziato
una scarsa tossicità per lo sviluppo fetale.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: sebbene non sia noto se il
principio attivo passi nel latte materno, ne è stata dimostrata la presenza nel latte in femmine di ratto in
allattamento. Pertanto, si sconsiglia l'allattamento
naturale durante il trattamento.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi sugli effetti del
principio attivo sulle capacità di guida e/o sull'uso di
INTERAZIONI CON ALTRI Non sono note forme di interazione con altri farmaci.
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE
aumento diminuzione INTERAZIONI CON
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
aumento della sudorazione.
(*) ADR identificate come:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10) che non necessitano di analisi
strumentali per la valutazione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
AMBRISENTAN
NOME COMMERCIALE,
VOLIBRIS® COMPRESSE 5 mg
VOLIBRIS® COMPRESSE 10 mg
Anti-ipertensivi.
FARMACOTERAPEUTICA
Altri anti-ipertensivi.
ATC C02KX02 - ambrisentan
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato,
microcristallina,
magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: alcol polivinilico
(parzialmente idrolizzato), talco, titanio diossido,
macrogol/peg 3350, lecitina di soia, lacca alluminio,
rosso allura AC.
Trattamento dei pazienti adulti con ipertensione
polmonare arteriosa (PAH) di classe II e III (in base alla
classificazione funzionale dell'OMS), allo scopo di migliorare la capacità di esercizio.
La sua efficacia è stata dimostrata in pazienti con
ipertensione polmonare arteriosa idiopatica e con
ipertensione polmonare arteriosa associata a malattia del
tessuto connettivo.
Deve essere assunto per via orale alla dose di
5 mg/die.
È risultata efficace in pazienti con sintomi di classe III
alla dose di 10 mg/die; tuttavia è stato osservato
anche un incremento dell'edema periferico.
I pazienti con PAH associata a malattia del tessuto
connettivo possono aver bisogno di 10 mg/die di medicinale per ottenere un'efficacia ottimale. Prima di
prendere in considerazione un aumento della dose a 10
mg/die, in questi pazienti bisogna accertarsi che la dose
di 5 mg sia ben tollerata.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere la compressa alla stessa ora tutti i giorni. Le compresse vanno assunte con un bicchiere d'acqua, e
non devono essere rotte o masticate.
Il medicinale può essere assunto con o senza cibo.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Non vi sono dati su pazienti con ipertensione polmonare
MAGGIORE RISPETTO
arteriosa a cui siano state somministrate dosi maggiori di
A QUELLA PRESCRITTA
In volontari sani, dosi singole di 50 e 100 mg (da 5 a 10
volte la massima dose raccomandata) sono state
associate a cefalea, rossore, capogiri, nausea e
congestione nasale.
A causa del meccanismo d'azione del medicinale, un
ipotensione. In caso di ipotensione marcata, può essere
richiesto supporto cardiovascolare attivo.
Nessun antidoto specifico disponibile.
SE SI INTERROMPE
Dati limitati suggeriscono che un'interruzione improvvisa
non sia associata a un peggioramento (effetto rimbalzo)
dell'ipertensione polmonare arteriosa.
Si sconsiglia comunque di interrompere il trattamento senza il consulto di un medico.
Non è richiesta alcuna condizione particolare di
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: VOLIBRIS® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp-lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: ne è sconsigliato l'utilizzo in
gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure
contraccettive efficaci.
Gli studi in vivo hanno dimostrato che il principio attivo è
Informare la paziente circa il potenziale rischio per il
feto. In caso di gravidanza, iniziare una terapia alternativa.
I Quaderni del Master
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: i pazienti devono essere informati che,
durante il trattamento, potrebbero comparire effetti
indesiderati come ipotensione, capogiri, astenia,
affaticamento. Perciò si raccomanda attenzione durante
la guida di veicoli e l'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI AMBRIESENTAN con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Ciclosporina A: dell'esposizione sistemica ad
AMBRISENTAN (in volontari sani).
dell'esposizione
AMBRISENTAN a seguito delle prime dosi somministrate.
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia.
Disturbi del sistema nervoso: cefalea.
Disturbi cardiovascolari: insufficienza cardiaca,
(*) ADR identificate come:
palpitazioni, epistassi, ipotensione, vampate.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi respiratori: dispnea, congestione delle vie
che non necessitano di analisi respiratorie superiori, sinusite, nasofaringite, rinite.
strumentali per la valutazione
Disturbi gastrointestinali: dolore addominale, stipsi,
nausea, vomito, diarrea.
Disturbi sistemici: edema periferico, ritenzione di
liquidi, dolore/fastidio al torace, astenia, affaticamento.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
NOME COMMERCIALE,
CYSTADANE® POLVERE ORALE 1 g
Altri prodotti per tratto alimentare e metabolismo.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC A16AA06 - betaina
FORMA FARMACEUTICA
Trattamento aggiuntivo dell'omocistinuria che comporta
deficit o difetti di:
cistationina β-sintetasi (CBS); 5,10-metilentetraidrofolato reduttasi (MTHFR); metabolismo del cofattore cobalamina (cbl).
Deve essere usato per integrare altre terapie, quali
vitamina B6 (piridossina), vitamina B12 (cobalamina),
folato, e una dieta specifica.
La dose totale raccomandata nei pazienti adulti è di
6 g/die, somministrati in dosi suddivise di 3 g due volte
SOMMINISTRAZIONE
Il flacone deve essere agitato leggermente prima
dell'apertura. Vengono forniti tre cucchiai dosatori che erogano 100 mg (misura piccola), 150 mg (misura
media) o 1 g (misura grande). Si raccomanda di
prelevare dal contenitore un cucchiaio dosatore colmo e
di livellare passandovi sopra qualcosa di piatto, ad es. il
dorso di un coltello.
La polvere può essere miscelata con acqua, succo di
frutta, latte, alimenti formulati per neonati o cibo, fino a
quando non sia completamente disciolta e deve essere
ingerita immediatamente.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
dimenticanza.
I Quaderni del Master
SE SI ASSUME UNA DOSE Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
MAGGIORE RISPETTO
Contattare il medico.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità. Tenere il flacone ben chiuso.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA ATTENZIONE: la somministrazione in gravidanza di
betaina anidra, in aggiunta a piridossina, folato,
anticoagulanti, dieta appropriata e tenendo sotto attento monitoraggio
compatibile con esiti positivi per madre e feto.
Tuttavia, il medicinale non deve essere usato durante la
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non è noto se il principio attivo passa
nel latte materno, sebbene il suo precursore metabolico,
la colina, sia presente ad alti livelli nel latte materno.
Si consiglia di rivolgersi al proprio medico per valutare se
sospendere o meno l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: il medicinale non altera o altera in modo
trascurabile le capacità di guidare veicoli o di usare
INTERAZIONI CON ALTRI Non sono stati effettuati studi di interazione.
MEDICINALI E ALTRE
Sulla base dei dati ottenuti da saggi in vitro, la betaina
FORME DI INTERAZIONE anidra potrebbe interagire con miscele di aminoacidi e
medicinali contenenti vigabatrin e analoghi del GABA.
Per ridurre il rischio di potenziali interazioni tra farmaci,
si consiglia di lasciar passare 30 minuti tra l'assunzione
del medicinale e miscele di aminoacidi e/o medicinali contenenti vigabatrin e analoghi del GABA.
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ADR (Reazioni Avverse
Le reazioni avverse riscontrate sono tutte poco comuni.
Disturbi
irritabilità, disturbi del sonno.
(*) ADR identificate come:
Distrurbi gastrointestinali: diarrea, glossite, nausea,
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
disturbi gastrici, vomito.
che non necessitano di analisi Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
strumentali per la valutazione
alopecia, orticaria, odore cutaneo anomalo.
Disturbi sistemici: anoressia, incontinenza urinaria.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* BEXAROTENE *
NOME COMMERCIALE,
TARGRETIN® CAPSULE 75 mg
Altri agenti antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01XX25 - bexarotene
FORMA FARMACEUTICA
Nucleo della capsula: macrogol, polisorbato,
povidone, idrossianisolo butilato.
Involucro della capsula: gelatina, glicerina, sorbitolo,
sorbitolo anidridi (1,4-sorbitan), mannitolo, acqua, titanio diossido.
Inchiostro di stampa: alcol SDA 35A (etanolo e
acetato di etile), glicole propilenico, ferro ossido nero,
polivinil acetato ftalato, acqua depurata, alcol
isopropilico, macrogol 400, ammonio idrossido al 28%.
Trattamento delle manifestazioni cutanee in pazienti
adulti con linfoma cutaneo a cellule T (CTCL) di grado
avanzato, refrattari ad almeno un trattamento sistemico
La dose iniziale consigliata, calcolata in base alla
superficie corporea, è di 300 mg/m2/die.
SOMMINISTRAZIONE
Il medicinale deve essere assunto in un'unica dose
giornaliera durante un pasto. Le capsule non devono
essere rotte o masticate.
Assumerla durante il pasto successivo, quindi assumere
la dose abituale il giorno successivo.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE Non sono stati riportati casi clinici di sovradosaggio.
MAGGIORE RISPETTO
Ogni caso di sovradosaggio dovrà essere trattato con
A QUELLA PRESCRITTA
terapie di supporto atte a ridurre la sintomatologia
riportata dal paziente.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Tenere il flacone ben chiuso.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati clinici sufficienti
relativi a gravidanze esposte.
Gli studi in vivo riportano evidenze di tossicità sulla
funzione riproduttiva, ma non si è ancora potuto
dimostrare se esiste un margine di sicurezza per quanto
concerne la teratogenicità umana.
La paziente che assuma inavvertitamente il medicinale
durante la gravidanza, o che intraprenda una gravidanza
mentre è in corso la terapia con il medicinale, deve essere informata circa il potenziale rischio per il feto.
CONTRACCETTIVI ATTENZIONE: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento e
fino ad almno un mese dopo la sospensione.
Poiché BEXAROTENE potrebbe rendere inefficace la
contraccezione ormonale, questo metodo da solo non è affidabile. Si consiglia quindi di abbinare un metodo
contraccettivo di barriera (es. diaframma, spugna
contraccettiva o profilattico).
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente
tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
macchinari. Tuttavia, sono stati riferiti disturbi della vista
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi
dalla guida di veicoli o dall'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI BEXAROTENE con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Chetoconazolo,
inibitori
proteasi, claritromicina, eritromicina: della
concentrazione plasmatica di BEXAROTENE.
fenitoina,
fenobarbitale: della concentrazione plasmatica di
BEXAROTENE.
I Quaderni del Master
Gemfibrozil: della concentrazione plasmatica di
Contraccettivi orali: dell'efficacia dei contraccettivi.
Esistono indicazioni sulla capacità del principio attivo di
somministrazione può quindi innescare un fenomeno di
auto-induzione del metabolismo e, in particolare, a
dosaggi maggiori di 300 mg/m2/die, è in grado di
accelerare il metabolismo e ridurre le concentrazioni
plasmatiche di altre sostanze metabolizzate dal
citocromo P450 3A4, come il tamoxifene.
In tutti gli studi clinici è stato prescritto ai pazienti di
assumere il medicinale durante i pasti o subito dopo.
In uno di questi studi, i valori dell'AUC e del Cmax per il
BEXAROTENE plasmatico sono risultati notevolmente più
alti dopo l'assunzione di alimenti contenenti grassi
rispetto ai valori ottenuti somministrando una soluzione
di glucosio. Giacché i dati sulla sicurezza e sull'efficacia
somministrazione del farmaco insieme agli alimenti, se ne consiglia l'assunzione durante i pasti. Considerato il metabolismo ossidativo del principio attivo
per azione del citocromo P450 3A4, il succo di pompelmo
può, teoricamente, portare a un aumento della
concentrazione plasmatica di BEXAROTENE.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi endocrinologici: ipotiroidismo, turbe della
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
(*) ADR identificate come:
iperlipemia, ipercolesterolemia, aumento di peso,
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema nervoso: capogiro, ipoestesia,
strumentali per la valutazione
insonnia, anoressia.
Disturbi oculari: occhi secchi.
Disturbi dell'orecchio: sordità.
Disturbi vascolari: edema periferico.
Disturbi gastrointestinali: vomito, diarrea, nausea,
anomalia dei test di funzionalità epatica, secchezza delle
fauci, costipazione, flatulenza.
Disturbi cutanei: dermatite esfoliativa, prurito, rash
cutanei, ulcera cutanea, alopecia, ipertrofia cutanea,
nodulo cutaneo, acne, sudorazione, pelle arida.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Disturbi muscolo-scheletrici: dolore alle ossa,
artralgia, mialgia.
Disturbi sistemici: dolori, cefalea, astenia, reazione
allergica, infezione, brividi, dolore addominale,
alterazione del livello ormonale, neoplasma, febbre,
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
DABIGATRAN
NOME COMMERCIALE,
PRADAXA® CAPSULE 75 mg
PRADAXA® CAPSULE 110 mg
Antitrombotici, inibitori diretti della trombina.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC B01AE07 - dabigatran etexilato
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: acido tartarico, gomma
idrossipropilcellulosa.
Involucro della capsula: carragenina, potassio
cloruro, titanio diossido, indigo carminio, giallo tramonto,
ipromellosa, acqua depurata.
Inchiostro di stampa: gommalacca, alcool n-butilico,
alcool isopropilico, etanolo denaturato industriale, ferro
ossido nero, glicole propilenico, acqua depurata.
Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in
pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva
totale dell'anca o del ginocchio.
Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti
con fibrillazione atriale non valvolare che presentano uno
o più dei seguenti fattori di rischio: precedente ictus o
attacco ischemico transitorio, età ≥ 75 anni, insufficienza
cardiaca, diabete mellito, ipertensione.
Prevenzione primaria di episodi tromboembolici in
pazienti adulti sottoposti a chirurgia: la dose
raccomandata è di 220 mg/die (ovvero 2 capsule da
110 mg una volta al giorno).
Per indicazioni diverse dalla precedente: la dose
raccomandata è di 150 mg/die (ovvero 2 capsule da
75 mg una volta al giorno).
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SOMMINISTRAZIONE
Dopo intervento di sostituzione del ginocchio o di sostituzione dell'anca, iniziare il trattamento entro 1-4
ore dalla conclusione dell'intervento chirurgico,
assumendo una singola capsula. Successivamente due
capsule, una volta al giorno, per un totale di 10 giorni
(ginocchio) o 28-35 giorni (anca). Per entrambi gli
interventi, il trattamento non deve essere iniziato in caso
di sanguinamento nel sito dell'operazione.
Il medicinale può essere assunto con o senza cibo. La
capsula deve essere inghiottita intera con un bicchiere
d'acqua, per assicurare il rilascio a livello gastrico. Non
rompere, masticare o rimuovere i granuli dalla capsula in
quanto può aumentare il rischio di sanguinamento.
Poiché il principio attivo è escreto soprattutto per via
renale, deve essere assicurata un'adeguata diuresi.
Non assumere la dose dimenticata e non
raddoppiare quella successiva.
Continuare la normale assunzione del dosaggio
prestabilito e contattare il medico.
SE SI ASSUME UNA DOSE Dosi di medicinale superiori a quelle raccomandate
MAGGIORE RISPETTO
espongono il paziente ad un aumentato rischio di
A QUELLA PRESCRITTA
sanguinamento. In caso di sospetto sovradosaggio, i test
di coagulazione possono aiutare a determinare il rischio
L'eccessiva attività anticoagulante può richiedere
l'interruzione del trattamento.
Nessun antidoto specifico disponibile.
Nell'eventualità di complicazioni emorragiche, il
trattamento deve essere sospeso e la causa del
sanguinamento indagata. Deve essere intrapreso un
appropriato trattamento di sostegno quale l'emostasi
chirurgica e il ripristino del volume ematico, a
discrezione del medico.
SE SI INTERROMPE
Assumere il medicinale esattamente come prescritto.
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
La sospensione del trattamento può aumentare il rischio di sviluppare un coagulo di sangue.
Blister: conservare nella confezione originale per
proteggere il medicinale dall'umidità.
I Quaderni del Master
Flacone: una volta aperto, il medicinale deve
essere utilizzato entro 4 mesi. Tenere il flacone ben
chiuso. Conservare nella confezione originale per
proteggere il medicinale dall'umidità.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: gli studi condotti in vivo hanno
evidenziato tossicità riproduttiva. Il rischio potenziale per
gli esseri umani non è noto.
Il medicinale non deve essere usato durante la
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non vi sono dati clinici riguardanti
gli effetti del principio attivo sui lattanti.
L'allattamento naturale deve essere sospeso durante il
GUIDA CONSENTITA: il medicinale non altera o altera in modo
trascurabile le capacità di guidare veicoli o di usare
INTERAZIONI CON ALTRI DABIGATRAN con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Anticoagulanti
piastrinici
(eparine a basso peso molecolare, medicinali
trombolitici e antagonisti della vitamina K,
rivaroxaban
antiaggreganti piastrinici quali antagonisti del
recettore
GPIIb/IIIa,
ticagrelor): dell'incidenza di sanguinamenti maggiori
di circa 2,5 volte, sia con dabigatran etexilato che con warfarin, soprattutto durante il passaggio da un
anticoagulante ad un altro.
ASA: del rischio di sanguinamento.
FANS: del rischio di sanguinamento.
Inibitori della P-gp (quali amiodarone, verapamil,
chinidina,
claritromicina e ticagrelor): probabile delle
concentrazioni plasmatiche di DABIGATRAN.
Chinidina: dell'esposizione sistemica a DABIGATRAN.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Verapamil: di esposizione sistemica a DABIGATRAN,
per i pazienti trattati con dabigatran etexilato e verapamil; la dose deve essere ridotta e va posta
attenzione quando si verifica un sanguinamento.
Claritromicina, inibitori selettivi della ricaptazione
della serotonina (SSRI) e inibitori selettivi della
serotonina
Pantoprazolo: della concentrazione plasmatica di
DABIGATRAN.
Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum):
della concentrazione di DABIGATRAN.
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Può presentarsi un maggiore sanguinamento (poco
comune) o la comparsa di ematomi.
Altri effetti col aterali sono rari.
(*) ADR identificate come:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10) che non necessitano di analisi
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
DEFERIPRONE
NOME COMMERCIALE,
FERRIPROX® COMPRESSE 500 mg
FERRIPROX® SOLUZIONE ORALE 100 mg/ml
Chelanti del ferro.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC V03AC02 - deferiprone
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Soluzione orale.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
magnesio stearato, silice colloidale.
compressa:
macrogol, titanio biossido.
Soluzione orale: acqua purificata, idrossietilcellulosa,
glicerolo, acido cloridrico concentrato, aroma artificiale di
ciliegia, olio di menta piperita, giallo tramonto,
Trattamento dell'accumulo di ferro nei pazienti affetti da
deferossamina è controindicata o inadeguata.
La dose consigliata è pari a 25 mg/kg di peso corporeo,
tre volte al giorno, per una dose quotidiana totale di
La posologia per chilogrammo di peso corporeo va
calcolata arrotondando alla mezza compressa.
SOMMINISTRAZIONE
Compressa: prendere la prima dose al mattino, la
seconda dose a mezzogiorno e la terza dose alla sera.
Soluzione orale: usare il misurino fornito per prelevare
il volume prescritto. Assumere la prima dose al mattino,
la seconda a mezzogiorno e la terza alla sera.
Può essere assunto con o senza cibo; tuttavia, potrebbe
risultare più facile ricordarsi la dose se la si assume
insieme ai pasti.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
dimenticanza.
Non modificare il dosaggio giornaliero senza il
consulto del medico.
SE SI ASSUME UNA DOSE Non è stato riportato alcun caso di sovradosaggio acuto.
MAGGIORE RISPETTO
Sono stati tuttavia osservati disturbi neurologici (quali
A QUELLA PRESCRITTA
sintomi cerebellari, diplopia, nistagmo laterale,
rallentamento psicomotorio, movimenti delle mani e
ipotonia assiale) in bambini ai quali era stata
intenzionalmente prescritta per diversi anni una dose pari a oltre 2,5 volte la dose massima raccomandata di
100 mg/kg/die. I disordini neurologici sono regrediti
progressivamente dopo l'interruzione del trattamento.
SE SI INTERROMPE
Non vi sono dati disponibili su eventuali effetti avversi.
IL TRATTAMENTO MODO DI
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Soluzione orale: tenere il flacone ben chiuso per
proteggere il farmaco dall'umidità. Dopo la prima
apertura della confezione, usare entro 50 giorni.
Compresse: conservare nella confezione originale per
proteggere il farmaco dall'umidità.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: gli studi condotti in vivo hanno
evidenziato tossicità riproduttiva. Il rischio potenziale per
gli esseri umani non è noto.
Il medicinale non deve essere usato durante la
gravidanza. Se il paziente è una donna in età fertile,
deve utilizzare un'affidabile metodo contraccettivo.
Il trattamento deve essere sospeso immediatamente in
caso di gravidanza.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: Non è noto se il principio attivo
passi nel latte umano, né sono stati condotti studi pre e
postnatali su animali. Le madri che allattano non devono
assumere il medicinale. Se il trattamento è inevitabile, l'allattamento deve essere immediatamente sospeso.
I Quaderni del Master
INTERAZIONI CON ALTRI A causa del meccanismo sconosciuto della neutropenia MEDICINALI E ALTRE
indotta da DEFERIPRONE, i pazienti non devono
FORME DI INTERAZIONE assumere medicinali noti per essere associati a
neutropenia, o in grado di causare agranulocitosi.
Non sono state riferite interazioni tra DEFERIPRONE ed
altri medicinali.
Tuttavia, visto che DEFERIPRONE si lega ai cationi
metallici, esiste il rischio di interazioni tra DEFERIPRONE
e prodotti medicinali contenenti cationi trivalenti o
antiacidi a base di alluminio. Pertanto, si sconsiglia
l'assunzione di DEFERIPRONE con i suddetti medicinali.
La sicurezza nell'uso concomitante di DEFERIPRONE e
vitamina C non è stata studiata formalmente. Basandosi
sull'interazione avversa che può insorgere tra
deferossamina e vitamina C, si deve essere cauti quando
si cosomministrano DEFERIPRONE e vitamina C.
Anche se non sono stati sperimentati effetti avversi alla
coassunzione con cibi, si invita a prestare attenzione
all'assunzione di latte e cibi contenenti vitamina C.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema emolinfopoietico: neutropenia,
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
(*) ADR identificate come:
aumento di appetito.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi del sistema nervoso: mal di testa.
che non necessitano di analisi Disturbi
strumentali per la valutazione
addominale, vomito, diarrea.
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico: artralgia.
Disturbi renali e delle vie urinarie: cromatura.
Disturbi sistemici: affaticamento.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
* FLUDARABINA FOSFATO *
NOME COMMERCIALE,
FLUDARA® COMPRESSE 10 mg
Agenti antineoplastici e immunomodulatori, analoghi
FARMACOTERAPEUTICA
ATC L01BB05 - fludarabina
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
croscarmellosa sodica, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, talco,
titanio diossido, ferro ossido giallo, ferro ossido rosso.
Trattamento della leucemia linfatica cronica (LLC) della
linea B in pazienti con sufficiente riserva midollare.
Il trattamento di prima linea con FLUDARABINA
FOSFATO deve essere iniziato solo in pazienti con
patologia avanzata, dove il paziente mostra i sintomi relativi alla malattia o dove la progressione della stessa è
La dose raccomandata è di 40 mg/m2 di superficie
corporea da somministrare quotidianamente per via
orale per 5 giorni consecutivi ogni 28 giorni. Tale dose
corrisponde a 1,6 volte la dose di FLUDARABINA
SOMMINISTRAZIONE
Il medicinale può essere assunto sia a stomaco vuoto
che insieme agli alimenti.
Le compresse devono essere deglutite intere con acqua e non devono essere masticate o spezzate.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
Nel caso in cui la compressa venga vomitata dopo la
somministrazione si consiglia di consultare il proprio
I Quaderni del Master
SE SI ASSUME UNA DOSE Elevate dosi di FLUDARABINA FOSFATO sono state MAGGIORE RISPETTO
associate a tossicità irreversibile a carico del SNC
A QUELLA PRESCRITTA
caratterizzata da cecità ritardata, coma e morte. Dosi
elevate sono inoltre associate a grave trombocitopenia e
neutropenia dovute a mielosoppressione.
Nessun antidoto specifico disponibile.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico, anche nel caso in cui gli effetti
collaterali fossero gravi.
È un farmaco citotossico e deve sempre essere
conservato nel confezionamento originale a prova di
Questo medicinale non richiede alcuna condizione
particolare di conservazione.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: FLUDARA® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp-lattasi o insufficiente assorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: Il principio attivo può causare
Non deve essere somministrato durante una gravidanza
se non in caso di effettiva necessita (es. se il paziente e
in pericolo di vita, mancanza di un trattamento
alternativo più sicuro senza compromettere il beneficio
terapeutico o casi in cui il trattamento non può essere
evitato) e se il beneficio clinico supera ampiamente i
rischi per il feto. Le donne in età fertile devono evitare la gravidanza durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo o i
suoi metaboliti passino nel latte umano. Vi è comunque
evidenza, dai dati preclinici, che la FLUDARABINA
FOSFATO e/o i suoi metaboliti passano dal sangue
materno al latte. FLUDARABINA FOSFATO a causa del
potenziale rischio di reazioni avverse gravi nei lattanti è controindicato per le madri che allattano.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
GUIDA ATTENZIONE: può ridurre la capacita di guidare ed
usare macchinari, perché nei pazienti trattati sono stati osservati fatica, debolezza, disturbi visivi, confusione,
agitazione, convulsioni.
INTERAZIONI CON ALTRI FLUDARABINA FOSFATO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Controindicati con vaccini vivi.
Pentostatina: causa tossicità polmonare.
Dipiridamolo e inibitori dell'adenosina:
dell'efficacia di FLUDARABINA FOSFATO.
Citarabina: è possibile un'interazione.
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: neuropatia periferica.
Disturbi dell'occhio: disturbi visivi.
Disturbi sistemici: febbre, fatica, debolezza, edema,
(*) ADR identificate come:
mucositi, brividi, malessere generale.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi respiratori: tosse.
che non necessitano di analisi Disturbi gastrointestinali: vomito, diarrea, nausea,
strumentali per la valutazione
stomatiti.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
Disturbi della nutrizione: anoressia.
Disturbi del sistema emolinfopoietico: neutropenia,
anemia, trombocitopenia, mielosoppressione.
Infezioni ed infestazioni: infezioni opportunistiche.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
LINEZOLID
NOME COMMERCIALE,
ZYVOXID® COMPRESSE 600 mg
ZYVOXID® GRANULATO PER SOSPENSIONE ORALE
FARMACOTERAPEUTICA
ATC J01XX08 - linezolid
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Granulato per sospensione orale.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
amido di mais, sodio carbossimetilamido tipo A, idrossipropilcellulosa, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio
diossido, macrogol 400, cera carnauba, inchiostro rosso,
ferro ossido rosso.
Granulato per sospensione orale: saccarosio,
mannitolo, cellulosa microcristallina, carmellosa sodica, aspartame, silice colloidale anidra, sodio citrato, gomma xantana, sodio benzoato, acido citrico anidro, sodio
monoammonio glicirrizinato, sorbitolo), aromatizzanti
arancio, crema d'arancio, menta piperita e vaniglia
(acetoina, α-tocoferoli, acetaldeide, aldeide anisica,
betacariofillene, acido n-butirrico, butil butirril lattato,
delta decalattone, dimetil benzil carbacetato, alcol etilico,
etil butirrato, etil maltolo, etil vanillina, furaneol, terpeni
d'uva, eliotropina, maltodestrina, amido alimentare
modificato, monometilsuccinato, aldeide d'arancio, olio
d'arancio FLA CP, olio d'arancio Valenza 2X, olio
d'arancio Valenza 5X, olio essenziale d'arancio, succo
d'arancio carbonili, terpeni d'arancio, olio essenziale di
menta piperita, glicole propilenico, olio tangerino,
estratto di vaniglia, vanillina, acqua).
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Trattamento di polmonite nosocomiale e acquisita in
comunità da Gram-positivi. Trattamento delle infezioni complicate della cute e dei
tessuti molli da Gram-positivi. Il medicinale non è attivo nelle infezioni causate da
patogeni Gram-negativi. Nel caso in cui si accerti o si
sospetti la presenza di patogeni Gram-negativi, deve
essere avviata contemporaneamente una terapia
specifica per questi microrganismi.
Devono essere tenute in considerazione le linee guida
ufficiali sul corretto utilizzo degli agenti antibatterici.
La dose media è di 600 mg due volte al giorno.
La durata del trattamento dipende dal patogeno, dalla
sede dell'infezione e dalla sua gravità, nonché dalla
risposta clinica del paziente.
La durata massima del trattamento è di 28 giorni. La
sicurezza e l'efficacia del medicinale somministrato per
periodi superiori a 28 giorni non sono state valutate.
Le suddette raccomandazioni sulla durata della terapia
riflettono quelle adottate negli studi clinici. Regimi di trattamento più brevi possono essere adatti per alcuni
tipi di infezione ma non sono stati valutati negli studi
SOMMINISTRAZIONE
Può essere assunto con o senza cibo.
La sospensione orale può essere assunta con o senza
cibo. Una dose di 600 mg corrisponde a 30 ml di
sospensione ricostituita (cioè 6 cucchiai pieni da 5 ml).
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
dimenticanza e consultare quanto prima il proprio
medico.
SE SI ASSUME UNA DOSE Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
MAGGIORE RISPETTO
I segni di tossicità osservati nei ratti dopo dosi di 3.000
A QUELLA PRESCRITTA
mg/kg/die di medicinale sono stati diminuzione della
attività e atassia, mentre i cani trattati con 2.000
mg/kg/die hanno manifestato vomito e tremori.
Se appare un qualsiasi sintomo rivolgersi al centro medico più vicino.
Nessun antidoto specifico disponibile.
I Quaderni del Master
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Compresse: non è richiesta nessuna precauzione
Granulato per sospensione orale: prima della
ricostituzione, tenere il flacone sigillato; dopo
ricostituzione, conservare il flacone dentro la confezione
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: gli studi condotti in vivo hanno
evidenziato tossicità riproduttiva.
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Il medicinale non deve essere usato durante la
gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: i dati della sperimentazione in
vivo indicano che il principio attivo e i suoi metaboliti
possono passare nel latte materno e, di conseguenza,
l'allattamento al seno deve essere interrotto prima e durante la somministrazione.
GUIDA ATTENZIONE: a causa della potenziale comparsa di
capogiri o sintomi di compromissione della vista durante
il trattamento, si deve consigliare ai pazienti di non
guidare veicoli né utilizzare macchinari nel caso in cui si
manifesti uno qualsiasi di questi sintomi.
INTERAZIONI CON ALTRI LINEZOID con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Inibitori delle monoamino-ossidasi: della
pressione sanguigna.
serotoninergica.
Rifampicina: del Cmax e dell'AUC del LINEZOLID.
Warfarin: del 10% della INR (International
Normalized Ratio). Non è possibile definire il significato
clinico di questi riscontri, se esistente, poichè i dati dei
pazienti trattati con warfarin e LINEZOLID sono
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
I soggetti trattati col medicinale e meno di 100 mg di
tiramina non hanno evidenziato alcuna risposta pressoria significativa. Questo indica che è necessario evitare di
ingerire quantità eccessive di alimenti e bevande con un
elevato contenuto di tiramina (per esempio formaggio
stagionato, estratti di lievito, bevande alcoliche non
distillate e prodotti con soia fermentata come la salsa di
ADR (Reazioni Avverse
Infezioni e infestazioni: candidiasi (orale e vaginale),
infezioni fungine, vaginite.
Disturbi del sistema immunitario: anafilassi.
(*) ADR identificate come:
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
acidosi lattica, iponatremia.
che non necessitano di analisi Disturbi psichiatrici: insonnia.
strumentali per la valutazione
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, alterazione del
gusto (gusto metallico), capogiri, ipoestesia, parestesia.
Disturbi dell'occhio: visione offuscata.
Disturbi dell'orecchio e del labirinto: tinnito.
Disturbi cardiovascolari: aritmia (tachicardia),
ipertensione, flebite, tromboflebite, attacchi ischemici transitori.
Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito,
pancreatite, gastrite, dolore addominale localizzato o
generale, stipsi, secchezza delle fauci, dispepsia,
glossite, feci molli, stomatite, disturbi della colorazione o
malattie a carico della lingua.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
orticaria, dermatite, diaforesi, prurito, rash cutanei,
eruzioni cutanee bollose (simili a quelle descritte nella
sindrome di Stevens-Johnson e nella necrolisi epidermica
tossica), angioedema, alopecia.
Disturbi renali e delle vie urinarie: aumento
dell'azotemia, poliuria, aumento della creatinina.
Disturbi dell'apparato riproduttivo e della
mammella: disturbi vulvovaginali.
Disturbi sistemici: brividi, affaticamento, febbre,
dolore nella sede di iniezione, aumento della sete, dolore
I Quaderni del Master
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
MERCAPTAMINA BITARTRATO
NOME COMMERCIALE,
CYSTAGON® CAPSULE 100 mg
CYSTAGON® CAPSULE 150 mg
gastrointestinale
FARMACOTERAPEUTICA
ATC B01AC11 - cisteamina
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: cellulosa microcristallina,
amido pregelatinizzato, magnesio stearato, sodio
carbossimetilcellulosa sodica reticolata.
Involucro della capsula: gelatina, titanio diossido.
Inchiostro di stampa: E17.
Trattamento della cistinosi nefropatica manifesta. Il
medicinale riduce l'accumulo della cistina in alcune
cellule (ad esempio leucociti, cellule muscolari ed
epatiche) di pazienti con cistinosi nefropatica e, se il trattamento è iniziato precocemente, ritarda la comparsa
dell'insufficienza renale.
Per i bambini fino a 12 anni di età il dosaggio deve
essere stabilito in base alla superficie corporea. La dose
raccomandata è 1,30 g/m2/die di base libera suddivisa
in quattro dosi giornaliere.
Per pazienti oltre 12 anni di età e 50 kg di peso corporeo
la dose raccomandata è di 2 g/die, suddivisa in quattro
dosi giornaliere (cercando di rispettare il più possibile la
distanza di 6 ore tra una capsula e l'altra).
SOMMINISTRAZIONE
Si consiglia di assumere il medicinale durante o subito dopo i pasti.
Assumerla il più presto possibile.
Se mancano meno di due ore all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose
dimenticata, ma attendere e assumere la dose
successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
I Quaderni del Master
SE SI ASSUME UNA DOSE Il sovradosaggio può causare letargia progressiva.
MAGGIORE RISPETTO
In questo caso, occorre sostenere adeguatamente i
A QUELLA PRESCRITTA
sistemi respiratorio e cardiovascolare.
Nessun antidoto specifico disponibile.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 25 °C.
Tenere il contenitore ben chiuso e al riparo dalla luce e
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di MERCAPTAMINA BITARTRATO in donne in gravidanza. Gli studi condotti in vivo hanno
evidenziato tossicità riproduttiva, teratogenesi compresa.
Il rischio potenziale per gli esseri umani non e noto e
non sono noti neppure gli eventuali effetti sulla
gravidanza della cistinosi non trattata. Di conseguenza,
MERCAPTAMINA BITARTRATO non deve essere usato durante la gravidanza, in particolare durante il primo
trimestre, se non in caso di assoluta necessita.
Se viene diagnosticata o pianificata una gravidanza, il
trattamento deve essere attentamente riconsiderato e la
paziente deve essere avvisata del possibile rischio
teratogenico della cisteamina.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se MERCAPTAMINA
BITARTRATO passi nel latte umano. In ogni caso, dati i
risultati di alcuni studi in vivo condotti su femmine che
allattano e sui piccoli, l'uso di MERCAPTAMINA
BITARTRATO è controindicato nelle donne che allattano.
GUIDA ATTENZIONE: altera lievemente la capacità di guidare
veicoli o di usare macchinari. Può causare sonnolenza. I pazienti che iniziano tale terapia devono evitare di
praticare attività potenzialmente.
INTERAZIONI CON ALTRI Non è nota alcuna forma di interazione con altri
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE
aumento diminuzione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o con
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, encefalopatia.
Disturbi gastrointestinali: vomito, nausea, diarrea,
dolori addominali, alitosi, dispepsia, gastroenterite.
(*) ADR identificate come:
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
odore alterato della cute, eruzioni cutanee.
che non necessitano di analisi Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
strumentali per la valutazione
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: letargia, piressia, astenia.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
MIGLUSTAT
NOME COMMERCIALE,
ZAVESCA® CAPSULE 100 mg
Altri prodotti per il tubo digerente e il metabolismo.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC A16AX06 - miglustat
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: sodio amido glicolato,
povidone (k30), magnesio stearato.
Involucro della capsula: gelatina, titanio biossido,
acqua depurata.
Inchiostro di stampa: ferro ossido nero, gomma
Trattamento della malattia di Gaucher(1) di tipo I da lieve
a moderata negli adulti.
Trattamento di pazienti per i quali la terapia di
sostituzione enzimatica non è appropriata. Trattamento dei sintomi neurologici progressivi nella
malattia di Niemann-Pick(2) di tipo C negli adulti e nei
(1) La malattia di Gaucher è un'anomalia congenita che riguarda
il metabolismo degli sfingolipidi. È una sfingolipidosi del gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale. La mutazione del gene per la β-glucosidasi porta all'accumulo di
glicosilceramide nei lisosomi dei macrofagi. I sintomi e i segni clinici sono frequenti emorragie, atrofia muscolare, splenomegalia, astenia, diarrea, osteopenia, strabismo; nella forma più grave (tipo III) si aggiungono anche casi di convulsioni, demenza e atassia.
(2) La malattia di Niemann-Pick è una patologia ereditaria
caratterizzata dal 'accumulo di sfingomielina, colesterolo e glicolipidi. Questa malattia tecnicamente è una sfingolipidosi e fa parte del gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale legate a mutazioni genetiche. Le tre forme più comunemente osservate sono denominate malattia di Niemann-Pick tipo A,
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
La malattia di Niemann-Pick di tipo C (NPC) è molto diversa da quelle di tipo A o B. I pazienti che ne sono colpiti non sono in grado di metabolizzare correttamente né il colesterolo né altri lipidi all'interno delle cellule. La malattia di Niemann-Pick di tipo C, da un punto dio vista clinico, si presenta inizialmente con incapacità nell'apprendimento, lieve ritardo mentale, impaccio nei movimenti e ritardato sviluppo della motricità fine. Può capitare che trascorrano diversi anni prima che venga posta la diagnosi di NPC.
Malattia di Gaucher di tipo 1: per gli adulti, la dose
abituale e di una capsula (100 mg) tre volte al giorno
(mattina, mezzogiorno e sera), pari ad un massimo di tre
capsule al giorno (300 mg).
Malattia di Niemann-Pick di tipo C: per gli adulti e gli
adolescenti (maggiori di 12 anni) la dose abituale e di 2
capsule (200 mg) 3 volte al giorno (mattina, pomeriggio
e sera), pari ad un massimo giornaliero di sei capsule
SOMMINISTRAZIONE
Può essere assunto con o senza cibo. La capsula deve essere ingoiata intera con l'ausilio di un
bicchiere d'acqua.
Assumere la dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Si dovrà ricorrere a terapie di supporto atte a ridurre la
MAGGIORE RISPETTO
sintomatologia riportata dal paziente.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Conservare a temperature inferioriori ai 30 °C.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: la placenta è permeabile al
principio attivo e studi condotti in vivo hanno evidenziato
tossicità riproduttiva.
I Quaderni del Master
FERTILITÀ ATTENZIONE: studi effettuati sui ratti hanno
evidenziato un'influenza negativa sui parametri del liquido seminale con riduzione della fertilità.
Le donne in età fertile ed i pazienti di sesso maschile in
trattamento devono adottare affidabili misure di
Si raccomanda ai pazienti di sesso maschile di
sospendere l'assunzione del medicinale ed adottare
affidabili metodi contraccettivi per i tre mesi successivi,
prima di cercare di concepire.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, ma essendo potenzialmente
tossico per il lattante si sconsiglia l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: in fase di sviluppo clinico si sono
manifestati comunemente capogiri. Si consiglia di non
guidare veicoli o usare macchinari se, durante il
trattamento, si manifesta tale sintomatologia.
INTERAZIONI CON ALTRI Non è nota alcuna forma di interazione con altri
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE aumento diminuzione INTERAZIONI CON
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o con
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico: spasmi
muscolari, debolezza muscolare.
Disturbi del sistema nervoso: tremore, depressione,
(*) ADR identificate come:
insonnia, calo della libido.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi gastrointestinali: diarrea, flatulenza, dolore
che non necessitano di analisi addominale, perdita di peso.
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
* PILOCARPINA *
NOME COMMERCIALE,
SALAGEN® COMPRESSE 5 mg
Parasimpaticomimetici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC N07AX01 - pilocarpina
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
Rivestimento della compressa: Opadry White,
OY-7300 contenente ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido, cera carnauba.
Riduzione della sintomatologia da ipofunzione della
ghiandola salivare in pazienti con xerostomia grave dopo
irradiazione per neoplasie cervico cefaliche.
Trattamento della sintomatologia da secchezza della
bocca e da secchezza della congiuntiva nei pazienti affetti dalla sindrome di Sjögren1.
(1) La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria cronica
su base autoimmune, caratterizzata dalla distruzione di
ghiandole esocrine (ghiandole salivari minori, ghiandole lacrimali, parotidi) mediata dai linfociti T. Sintomi e segni caratteristici sono: secchezza della mucosa orale, secchezza oculare
(xerotrachea), secchezza vaginale, tumefazione delle ghiandole salivari maggiori, problemi gastrointestinali (gastrite atrofica e deficit pancreatico che porta a dispepsia, anoressia e meteorismo).
Pazienti affetti da neoplasie cervico-cefaliche: la dose
orale iniziale raccomandata nell'adulto è di una
compressa da 5 mg tre volte al giorno.
Pazienti affetti dalla sindrome di Sjögren: la dose
raccomandata negli adulti è di una compressa da 5
mg quattro volte al giorno.
I Quaderni del Master
SOMMINISTRAZIONE
Non masticare o mordere le compresse. Prendere le compresse con un bicchiere d'acqua, durante o
immediatamente dopo i pasti. Cercare di assumere le
compresse ad intervalli regolari distribuiti nel corso della
giornata, ad esempio prendere la prima compressa al
mattino, una nel pomeriggio e una alla sera.
Se è stata assunta la compressa da meno di 6 ore,
assumerla con del cibo nel momento in cui lo si ricorda,
quindi ritardare l'assunzione della compressa successiva
di almeno 3 o 4 ore rispetto all'orario abituale.
Se sono passate più di 6 ore da quando è stata assunta
l'ultima compressa, assumere solo la successiva.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Il sovradosaggio può portare ad una "crisi colinergica"
MAGGIORE RISPETTO
caratterizzata da effetti sia muscarinici sia nicotinici.
A QUELLA PRESCRITTA
I segni di un sovradosaggio dovuto ad effetti muscarinici
possono includere crampi addominali, diarrea, nausea e
sudorazione, salivazione, aumento della secrezione
bronchiale, miosi, bradicardia e ipotensione.
Gli effetti nicotinici possono includere contrazioni
involontarie, fascicolite e debolezza generalizzata.
L'atropina parenterale può essere usata come antidoto
per gli effetti muscarinici.
Se richiesto, può essere somministrata una terapia di
supporto; se la depressione respiratoria è grave può
essere effettuata la respirazione artificiale.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dalla luce e dall'umidità.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non si hanno dati nell'uomo
relativi agli effetti del principio attivo sulla sopravvivenza
e sullo sviluppo del feto. Studi effettuati in vivo hanno
mostrato tossicità riproduttiva.
Il medicinale è sconsigliato in gravidanza e in donne
potenzialmente fertili che non usano contraccettivi.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: studi in vivo hanno evidenziato il
passaggio del principio attivo nel latte a concentrazioni
simili a quelle viste nel plasma. Non è noto se ciò avvenga anche nell'uomo.
Si consiglia di rivolgersi al proprio medico per valutare se
sospendere l'allattamento naturale o il trattamento col
GUIDA ATTENZIONE: i pazienti che, durante il trattamento,
manifestano vertigini, devono astenersi dal guidare o
usare macchinari.
È stato osservato che il principio attivo può causare indebolimento della percezione della profondità e visione
diminuzione dell'acuità visiva specialmente di notte ed in
pazienti con opacità centrali del cristallino. Se questo
accade, si deve evitare la guida notturna e di
intraprendere attività pericolose in condizioni di scarsa
INTERAZIONI CON ALTRI PILOCARPINA con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Antagonisti β-adrenergici: disturbi nella conduzione
Anticolinergici (atropina, ipratropio per via
inalatoria): antagonismo di effetto.
Studi in vitro, dimostrano che la PILOCARPINA è un
inibitore del CYP2A6; quindi, non può essere esclusa
inibizione in vivo e interazione con i substrati del CYP2A6
(ad esempio, irbesartan, cumarina).
I Quaderni del Master
Non sono state riscontrate interazioni con cibi o con
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: mal di testa, vertigini.
Disturbi oculari: lacrimazione, visione offuscata,
visione alterata, congiuntivite, dolore oculare.
(*) ADR identificate come:
Disturbi
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
(vasodilatazione), ipertensione, palpitazioni.
che non necessitano di analisi Disturbi respiratori: rinite.
strumentali per la valutazione
Disturbi gastrointestinali: dispepsia, diarrea, dolore
addominale, nausea, vomito, costipazione, aumentata,
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
sudorazione, reazioni allergiche (incluso rash cutanei),
Disturbi renali e delle vie urinarie: aumentata
frequenza urinaria.
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: sindrome influenzale, astenia,
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
NOME COMMERCIALE,
Antimicotici per uso sistemico, derivati del triazolo.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC J02AC04 - posaconazolo
FORMA FARMACEUTICA
Sospensione orale.
Polisorbato 80, simeticone, sodio benzoato, sodio citrato
diidrato, acido citrico monoidrato, glicerolo, gomma
xantano, glucosio liquido, titanio diossido, aromatizzante
artificiale alla ciliegia contenente alcool benzilico e glicole propilenico, acqua purificata.
Trattamento delle seguenti infezioni fungine negli adulti:
aspergillosi invasiva in pazienti con malattia
refrattaria ad amfotericina B o a itraconazolo o in
pazienti intolleranti a questi medicinali;
fusariosi in pazienti con malattia refrattaria ad
amfotericina B o in pazienti intolleranti ad
cromoblastomicosi e micetoma in pazienti con
malattia refrattaria a itraconazolo o in pazienti
intolleranti ad itraconazolo;
coccidioidomicosi in pazienti con malattia refrattaria
ad amfotericina B, itraconazolo o fluconazolo o in
pazienti intolleranti a questi medicinali;
candidiasi orofaringea: come terapia di prima linea in
pazienti con malattia grave o immunocompromessi,
in cui ci si aspetta scarsa risposta ad una terapia
La refrattarietà è definita come progressione
dell'infezione o assenza di miglioramento dopo un
trattamento minimo di 7 giorni con dosi terapeutiche di una terapia antifungina efficace.
I Quaderni del Master
POSACONAZOLO è indicato anche nella profilassi di
infezioni fungine invasive nei seguenti pazienti:
pazienti in chemioterapia per induzione della
remissione di leucemia mieloblastica acuta o sindromi
mielodisplastiche per le quali si prevede una
neutropenia prolungata e che sono ad alto rischio di
sviluppare infezioni fungine invasive;
soggetti sottoposti a trapianto di cellule staminali
emopoietiche (HSCT) in terapia immunosoppressiva
ad alto dosaggio per malattia del trapianto contro
l'ospite e che sono ad alto rischio di sviluppare infezioni fungine invasive.
Da 100 mg/die (2,5 ml) fino ad un massimo di quattro
dosi da 200 mg (5 ml) al giorno a seconda dell'infezione
e dello stato di salute del paziente.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere il medicinale durante o dopo l'assunzione di
cibo o un integratore alimentare tutte le volte in cui ciò
sia possibile. Agitare bene prima dell'uso.
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Se manca poco tempo all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose
dimenticata, ma attendere e assumere la dose
successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Non sono stati riscontrati effetti avversi in caso di MAGGIORE RISPETTO
sovradosaggio acuto.
A QUELLA PRESCRITTA
Ad ogni modo, si consiglia di consultare un medico in
caso di sovradosaggio acuto o cronico.
SE SI INTERROMPE
Non contemplato.
(Nota dell'autore: si ritiene che un'interruzione della
dell'infezione, nonché la possibile insorgenza di
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di POSACONAZOLO in donne in
gravidanza. Gli studi condotti in vivo hanno evidenziato
tossicità riproduttiva.
Le donne in età fertile devono fare uso di un
contraccettivo efficace durante il trattamento.
Il medicinale non deve essere usato in gravidanza, se
non in caso di assoluta necessità e se il beneficio clinico
supera ampiamente i potenziali rischi per il feto.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: il principio attivo passa nel latte
di ratti in allattamento. Non è noto se ciò avvenga anche nell'uomo. L'allattamento naturale deve essere interrotto
prima di iniziare il trattamento col medicinale.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
macchinari. Tuttavia, sono stati riferiti capogiri,
influenzare la capacita di guidare veicoli o usare macchinari.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi
dalla guida di veicoli o dall'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI POSACONAZOLO e un potente inibitore di CYP3A4, viene
MEDICINALI E ALTRE
metabolizzato tramite la glucuronazione dell'UDP (enzimi
FORME DI INTERAZIONE di fase 2) ed è un substrato per la p-glicoproteina (P-gp)
in vitro. La cosomministrazione di POSACONAZOLO e
substrati di CYP3A4 può provocare un forte aumento
dell'esposizione ai substrati di CYP3A4.
L'effetto del principio attivo sui substrati di CYP3A4 nei pazienti potrebbe essere un po' più basso rispetto a
quello osservato nei volontari sani, ed è prevedibile che
vari da paziente a paziente a causa della diversa
esposizione al medicinale.
POSACONAZOLO con:
Alcaloidi derivati dalla segale cornuta: della
concentrazione plasmatica degli alcaloidi.
I Quaderni del Master
Inibitori della HMG-CoA reduttasi (simvastatina,
lovastatina e atorvastatina): dei livelli plasmatici
degli inibitori di HMG-CoA reduttasi è stata associato a
rabdomiolisi. Il trattamento con questi inibitori deve
essere interrotto.
Rifabutina: della Cmax e dell'AUC di rifabutina del
31% e del 72% rispettivamente e della Cmax e dell'AUC
di posaconazolo del 57% e del 51%, rispettivamente. L'uso concomitante di posaconazolo e rifabutina e
analoghi induttori (ad esempio, rifampicina) deve essere
evitato a meno che il beneficio per il paziente superi il
Ciclosporina: delle concentrazioni di ciclosporina.
Midazolam e altre benzodiazepine metabolizzate
da CYP3A4: dell'esposizione di midazolam e
prolungamento della sua emivita.
attraverso
(diltiazem,
verapamil,
nifedipina,
nisoldipina: frequente monitoraggio delle reazioni
avverse e della tossicità correlate ai calcio-antagonisti.
Digossina: dei livelli plasmatici di digossina.
Sulfoniluree: della concentrazione plasmatica di
glipizide con potenziale ipoglicemia.
Fenitoina
primidone):
Antagonisti del recettore H2 e inibitori della
pompa protonica: della concentrazione plasmatica di
POSACONAZOLO.
Prodotti fitoterapici: porre attenzione.
Il succo di pompelmo, in quanto debole inibitore del
CYP3A4 del metabolismo della parete intestinale, può
comportare modesti incrementi dei livelli plasmatici di POSACONAZOLO.
L'assorbimento del principio attivo è significativamente
aumentato quando somministrato col cibo, mentre non ci
sono dati su un'eventuale interazione con l'alcool.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
squilibrio elettrolitico, anoressia.
Disturbi del sistema nervoso: parestesia, capogiro,
(*) ADR identificate come:
sonnolenza, cefalea.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi gastrointestinali: vomito, nausea, dolore
che non necessitano di analisi addominale, diarrea, dispepsia, secchezza delle fauci,
strumentali per la valutazione
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
eruzioni cutanee.
Disturbi sistemici: piressia (febbre), astenia,
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
RIVAROXABAN
NOME COMMERCIALE,
XARELTO® COMPRESSE 10 mg
XARELTO® COMPRESSE RIVESTITE 15 mg (Già in DPC)
XARELTO® COMPRESSE RIVESTITE 20 mg (Già in DPC)
Inibitore diretto del fattore Xa (enzima della cascata
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, ipromellosa,
sodio laurilsolfato, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: macrogol 3350,
ipromellosa, titanio diossido, ferro ossido rosso.
Prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica nei
pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare
con uno o più fattori di rischio, come insufficienza
cardiaca congestizia, ipertensione, età ≥ 75 anni, diabete mellito, pregresso ictus o attacco ischemico
Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e
dell'embolia polmonare (EP) e prevenzione delle loro
recidive nell'adulto.
Prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica: la dose
raccomandata è di 20 mg/die corrispondente alla dose
massima raccomandata.
Prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) in
pazienti adulti sottoposti a interventi di sostituzione
elettiva di anca o ginocchio: 15/20 mg/die.
Trattamento della TVP, dell'EP e prevenzione delle loro
recidive: la dose raccomandata per il trattamento iniziale
è di 15 mg due volte al giorno nelle prime tre
settimane, seguita da una dose di 20 mg/die per la
prosecuzione del trattamento.
SOMMINISTRAZIONE
Le capsule devono essere ingerite con l'ausilio di un
bicchiere d'acqua.
Può essere assunta con o senza cibo.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica:
Assumerla il più presto possibile.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
Trattamento della TVP, dell'EP e prevenzione delle loro
recidive: nella fase di trattamento con 15 mg due volte
al giorno (giorni 1 - 21), assumerla il più presto possibile
per garantire la dose giornaliera di 30 mg di medicinale.
contemporaneamente due compresse da 15 mg. Il
giorno successivo, proseguire con l'assunzione abituale raccomandata di 15 mg due volte al giorno.
Nella fase di trattamento con assunzione mono-
giornaliera (giorno 22 e successivi), assumerla il più
presto possibile quindi assumere la dose abituale il
giorno successivo.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE Può essere preso in considerazione l'uso di carbone
MAGGIORE RISPETTO
vegetale attivo per ridurne l'assorbimento.
A QUELLA PRESCRITTA
Il sovradosaggio aumenta il rischio di emorragie.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non è richiesta nessuna precauzione particolare.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: XARELTO® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di RIVAROXABAN in donne in
gravidanza. Studi condotti in vivo hanno evidenziato
tossicità riproduttiva. Le donne in età fertile devono fare uso di un
contraccettivo efficace durante il trattamento.
I Quaderni del Master
Per la potenziale tossicità riproduttiva, il rischio
emorragico intrinseco e l'evidenza che il principio attivo attraversa la placenta, il medicinale è controindicato
durante la gravidanza.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di RIVAROXABAN in donne che
allattano. Studi in vivo hanno evidenziato il passaggio del
principio attivo nel latte. Non è noto se ciò avvenga
anche nell'uomo.
Si consiglia di rivolgersi al proprio medico per valutare se sospendere l'allattamento naturale o il trattamento col
GUIDA ATTENZIONE: ha una lieve influenza sulla capacita di
guidare veicoli e sull'uso di macchinari in quanto sono
stati riferiti capogiri e sincope.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi da
INTERAZIONI CON ALTRI RIVAROXABAN con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE
Antimicrobici inibitori citocromici e inibitori
della glicoproteina g (es. ketoconazolo) o
inibitori delle proteasi HIV: del rischio di
Altri anticoagulanti (es. l'acido acetilsalicilico):
del rischio di emorragie.
Derivati cumarinici: del rischio di emorragie.
Iperico (erba di San Giovanni): del rischio di
Non sono state registrate interazioni con cibi e bevande.
CIBI E BEVANDE ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia.
Disturbi del sistema nervoso: capogiri, cefalea,
(*) ADR identificate come:
Disturbi dell'occhio: emorragia oculare.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi cardiovascolari: tachicardia, ipotensione,
che non necessitano di analisi ematoma, epistassi.
strumentali per la valutazione
Disturbi gastrointestinali: emorragie del tratto
gastrointestinale (sanguinamento gengivale, emorragia
rettale), dolore gastrointestinale e addominale,
dispepsia, nausea, costipazione, diarrea, vomito.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Disturbi sistemici: febbre, edema periferico,
affaticamento, astenia.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
SAPROPTERINA DICLORIDRATO
NOME COMMERCIALE,
KUVAN® COMPRESSE 100 mg
Altri prodotti per l'apparato gastrointestinale e il
FARMACOTERAPEUTICA
Prodotti vari per l'apparato gastrointestinale e il metabolismo
ATC A16AX07 - sapropterina
FORMA FARMACEUTICA
Compresse solubili.
Mannitolo, calcio idrogeno fosfato anidro, crospovidone
tipo A, acido ascorbico, sodio stearil fumarato,
Trattamento dell'iperfenilalaninemia in soggetti adulti e
pazienti pediatrici al di sopra dei 4 anni di età, affetti da
fenilchetonuria.
Trattamento dell'iperfenilalaninemia (HPA) in pazienti adulti e pediatrici con carenza di tetraidrobiopterina (BP)
che hanno mostrato una risposta al trattamento.
La dose iniziale in pazienti adulti o pediatrici affetti da
fenilchetonuria è di 10 mg/kg/die. Il dosaggio viene
modificato, di norma tra 5 e 20 mg/die per ogni 3 kg di
peso corporeo allo scopo di raggiungere e conservare
adeguati livelli di fenilalanina nel sangue.
SOMMINISTRAZIONE
Adulti: mettere le compresse in un bicchiere o in una
tazza di acqua (120 – 240 ml) agitando fino alla
Bambini: mettere il numero prescritto di compresse in un
bicchiere o in una tazza di acqua (da 120 ml) agitando
fino alla dissoluzione.
Per dosi inferiori ai 100 mg, una compressa deve essere
sciolta in 100 ml di acqua; somministrare quindi solo una
parte del volume della soluzione corrispondente alla dose appropriata (per esempio usare 50 ml di soluzione per
50 mg di medicinale).
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Per assicurare la somministrazione del corretto volume di
soluzione deve essere usato un appropriato dispositivo graduato di misurazione.
Poiché possono essere necessari alcuni minuti perché le
compresse si sciolgano, queste possono essere
schiacciate per accelerarne la dissoluzione. L'eventuale
presenza di piccole particelle all'interno della soluzione
non ne inficia l'efficacia. Il preparato disciolto deve essere assunto durante il
pasto alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente al
mattino ed entro 15-20 minuti dalla sua preparazione.
Non ingerire la capsula essiccante contenuta nel
flacone.
Assumere la dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Gli effetti riscontrati in conseguenza dell'assunzione della
MAGGIORE RISPETTO
dose massima raccomandata di 20 mg/kg/giorno sono
A QUELLA PRESCRITTA
mal di testa e capogiro.
Il trattamento del sovradosaggio deve essere sintomatico.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento potrebbe causare un
accumulo di fenilalanina nel sangue.
Conservare a temperature inferiori ai 25 °C.
Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA ATTENZIONE: non vi sono dati adeguati riguardanti
l'uso di SAPROPTERINA DICLORIDRATO in gravidanza.
Gli studi condotti in vivo non hanno evidenziato effetti
dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo
embrionale/fetale, parto e/o sviluppo post-natale.
I livelli di fenilalanina nel sangue materno devono essere sottoposti a rigidi controlli prima e durante la gravidanza.
I Quaderni del Master
In questo gruppo di pazienti, la prima scelta terapeutica
mira alla limitazione della fenilalanina assunta mediante la dieta alimentare, sotto la supervisione di un medico,
prima e durante la gravidanza.
Il medicinale deve essere assunto solo nel caso in cui la
dieta non riesca a prevenire l'accumulo di fenilalanina
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passino nel latte materno, tuttavia il farmaco non deve
essere usato durante l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: il medicinale non altera o altera in modo
trascurabile le capacità di guidare veicoli o di usare
INTERAZIONI CON ALTRI Sebbene la somministrazione concomitante di inibitori di
MEDICINALI E ALTRE
diidrofolato reduttasi (ad esempio metotressato,
FORME DI INTERAZIONE trimetoprim) non sia stata oggetto di studio, detti
medicinali possono interferire con il metabolismo della
molecola BH4. Si raccomanda cautela nell'utilizzo di tali
medicinali durante il periodo di trattamento.
Poiché la molecola BH4 è un cofattore per l'ossido nitrico sintetasi, si raccomanda cautela nel periodo di utilizzo
combinato di SAPROPTERINA DICLORIDRATO con tutti i
somministrazione topica) che operano sul metabolismo o
sull'azione dell'ossido nitrico, inclusi i classici donatori di
NO (nitroprussato sodico), inibitori della fosfodiesterasi tipo 5 e minoxidil.
Possibile l'interazione di SAPROPTERINA DICLORIDRATO
Non sono state registrate interazioni con cibi e bevande.
CIBI E BEVANDE ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del metabolismo: ipofenilalaninemia.
Disturbi del sistema nervoso: cefalea.
Disturbi respiratori: rinorrea, dolore laringofaringeo,
(*) ADR identificate come:
congestione nasale, tosse.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi gastrointestinali: diarrea, vomito, dolore
che non necessitano di analisi addominale.
strumentali per la valutazione
Popolazione pediatrica: si prevede che la frequenza, il
tipo e la gravità delle reazioni avverse siano identici a quelli osservati negli adulti.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
SILDENAFIL
NOME COMMERCIALE,
REVATIO® COMPRESSE 20 mg
Urologici, farmaci impiegati per la disfunzione erettile.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC G04BE03 - sildenafil
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
calcio idrogeno fosfato (anidro), sodio croscaramelloso,
magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio
diossido, lattosio monoidrato, glicerol triacetato.
Trattamento di pazienti adulti con ipertensione arteriosa
polmonare (PAH) di classe funzionale II e III (secondo la
classificazione dell'OMS) al fine di migliorare le capacità
di praticare attività fisica. L'efficacia è stata dimostrata
nell'ipertensione polmonare primaria e in quella associata a malattia del tessuto connettivo.
Trattamento di pazienti pediatrici, di età compresa tra 1
e 17 anni, con ipertensione arteriosa polmonare.
L'efficacia in termini di miglioramento della capacità di
praticare attività fisica o di emodinamica polmonare è
stata dimostrata nell'ipertensione polmonare primaria e
in quella associata a malattia cardiaca congenita.
La dose raccomandata è di 20 mg tre volte al giorno.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere con l'ausilio di un bicchiere d'acqua, con o
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI ASSUME UNA DOSE Le reazioni avverse da sovradosaggio sono state simili a MAGGIORE RISPETTO
quelle osservate con dosi più basse, ma la percentuale di
A QUELLA PRESCRITTA
incidenza e la gravità degli eventi è risultata aumentata.
Con dosi singole da 200 mg è aumentata l'incidenza
delle reazioni avverse (mal di testa, vampate di calore,
capogiro, dispepsia, congestione nasale, disturbi della
SE SI INTERROMPE
Dati limitati suggeriscono che la sospensione improvvisa
del medicinale non è associata ad un peggioramento
dell'ipertensione
Tuttavia, per evitare che tale evento possa verificarsi, si
consiglia una riduzione graduale della dose.
Si raccomanda un monitoraggio intensivo durante il
periodo di sospensione del trattamento.
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: REVATIO® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di SILDENAFIL in gravidanza. Gli studi
condotti in vivo non hanno evidenziato effetti dannosi
embrionale/fetale, ma hanno evidenziato effetti deleteri
sullo sviluppo post-natale.
Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se il
beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, tuttavia il farmaco non deve
essere usato durante l'allattamento naturale.
I Quaderni del Master
GUIDA ATTENZIONE: ha una moderata influenza sulla
capacita di guidare veicoli e sull'uso di macchinari in quanto sono stati riferiti capogiri e disturbi della vista. I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi da
INTERAZIONI CON ALTRI Il SILDENAFIL è metabolizzato principalmente dagli
MEDICINALI E ALTRE
isoenzimi 3A4 (via principale) e 2C9 (via secondaria) del
FORME DI INTERAZIONE citocromo P450 (CYP). Pertanto, gli inibitori di questi
isoenzimi possono ridurre la clearance del SILDENAFIL e
gli induttori possono aumentarla.
Altri trattamenti per l'ipertensione arteriosa
polmonare (bosentan, iloprost): si raccomanda
cautela in caso di co-somministrazione.
Altri inibitori del PDE-5: della clearance del
SILDENAFIL e/o aumento della biodisponibilità orale
quando somministrato insieme ai substrati del CYP3A4 e
alla combinazione di substrati del CYP3A4 e β-bloccanti.
β-bloccanti: dell'esposizione di SILDENAFIL
Induttori
carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, erba di S.
Giovanni e rifampicina): dell'efficacia di
SILDENAFIL.
Cimetidina (inibitore non specifico del CYP3A4):
della concentrazione plasmatica del SILDENAFIL.
Inibitori potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo e
l'itraconazolo claritromicina, eritromicina):
dell'esposizione al farmaco.
levonorgestrel): degli effetti ipotensivi.
Il succo di pompelmo, in quanto debole inibitore del
CYP3A4 del metabolismo della parete intestinale, può
comportare modesti incrementi dei livelli plasmatici di
Non è necessario un aggiustamento del dosaggio, ma l'uso concomitante di SILDENAFIL e succo di pompelmo
è sconsigliato.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ADR (Reazioni Avverse
Infezioni: cellulite, influenza, bronchite, sinusite, rinite,
Disturbi sistemici: anemia, piressia.
(*) ADR identificate come:
Disturbi del metabolismo: ritenzione di liquidi.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi psichiatrici: insonnia, ansia.
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema nervoso: cefalea, emicrania,
strumentali per la valutazione
tremori, parestesia, sensazione di bruciore, ipoestesia.
Disturbi oculari: emorragia retinica, compromissione
della vista, offuscamento della vista, fotofobia,
cromatopsia, cianopsia, irritazione oculare, iperemia
Disturbi cardiocircolatori: epistassi.
Disturbi respiratori: tosse, congestione nasale.
Disturbi gastrointestinali: diarrea, dispepsia, gastrite,
malattia da reflusso gastroesofageo, emorroidi,
distensione addominale, secchezza della bocca.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
SODIO FENILBUTIRRATO
NOME COMMERCIALE,
AMMONAPS® COMPRESSE 500 mg
AMMONAPS® GRANULATO 940 mg/g
Vari prodotti dell'apparato gastrointestinale e del
FARMACOTERAPEUTICA
ATC A16AX03 - sodio fenilbutirrato
FORMA FARMACEUTICA
Compressa:
microcristallina, magnesio
stearato, silice colloidale anidra. (Ogni compressa
contiene 62 mg di sodio).
Granulato: calcio stearato, silice colloidale anidra.
Terapia adiuvante nel trattamento di lunga durata dei
disturbi del ciclo dell'urea, compresa la carenza della
carbamilfosfatica,
transcarbamilasi
dell'ornitina o della sintetasi arginino-succinica. Indicato nei pazienti con malattia a comparsa neonatale
(primi 28 giorni di vita) e anche nei pazienti con manifestazione tardiva della malattia (si presenta dopo il
primo mese di vita) e che hanno una storia di
encefalopatia iperammonemica.
Le compresse sono indicate per adulti e bambini in grado
di inghiottirle.
Il granulato è indicato per neonati e bambini non in
grado di inghiottire le compresse o in pazienti affetti da
Nella pratica clinica, la dose usuale totale giornaliera è di
450-600 mg/kg/die in bambini di peso inferiore ai 20
kg e di 9,9-13,0 g/m2/die in bambini di peso
superiore ai 20 kg, adolescenti e adulti.
Sicurezza ed efficacia di dosi che superano i 20 g/die (40
compresse) non sono ancora state valutare.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SOMMINISTRAZIONE
Compresse: la dose totale giornaliera deve essere
suddivisa in parti uguali e presa ad ogni pasto (ad
esempio, tre volte al giorno). Le compresse vanno
assunte con un'abbondante quantità di acqua.
Granulato: la dose totale giornaliera deve essere
suddivisa in parti uguali e presa ad ogni pasto o poppata
(ad esempio, 4-6 volte al giorno per i neonati). Deve
essere mescolato con cibi solidi (come purea di patate o
salsa di mele) o cibi liquidi (come acqua, succo di mela,
succo di arancia o alimenti per lattanti privi di proteine).
Per la cosomministrazione, sono forniti tre misurini: da
Il paziente dovrà seguire il trattamento e una dieta a
basso contenuto proteico per tutta la vita, a meno che
non si sottoponga a un trapianto di fegato con esito
Assumere una dose il più presto possibile col pasto
successivo, accertandosi che siano passate almeno 3 ore tra una dose e l'altra.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Interrompere il trattamento e istituire misure di
MAGGIORE RISPETTO
sostegno. Possono essere utili l'emodialisi o la dialisi
A QUELLA PRESCRITTA
I sintomi che possono comparire sono coerenti con
l'accumulo di fenilacetato. Le manifestazioni di
neurotossicità si manifestano prevalentemente con
sonnolenza, astenia e sensazione di testa leggera.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento potrebbe precluderne
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
Le compresse non devono essere usate in pazienti con
disfagia, a causa del potenziale rischio di ulcerazione
esofagea nel caso in cui le compresse non arrivino
immediatamente allo stomaco.
I Quaderni del Master
Ogni compressa di AMMONAPS® contiene 62 mg (2,7
mmol) di sodio, corrispondenti a 2,5 g (108 mmol) di sodio per 20 g di fenilbutirrato sodico, che costituisce la
dose massima giornaliera.
Il granulato di AMMONAPS® contiene 124 mg (5,4
mmol) di sodio per grammo, corrispondenti a 2,5 g (108
mmol) di sodio per 20 g di fenilbutirrato sodico, che
costituisce la dose massima giornaliera.
SODIO FENILBUTIRRATO deve essere usato con cautela
nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia o grave insufficienza renale, come pure in condizioni
cliniche in cui si riscontri ritenzione di sodio con edema.
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di SODIO FENILBUTIRRATO in
gravidanza. Il rischio potenziale per l'uomo è
Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, quindi il farmaco non deve
essere usato durante l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
INTERAZIONI CON ALTRI SODIO FENILBUTIRRATO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Probenecid: può influenzare l'escrezione renale del
prodotto di coniugazione del fenilbutirrato sodico.
Aloperidolo e valproato: dell'ammoniemia
Corticosteroidi: possono causare la dissociazione delle
proteine dell'organismo e quindi dei livelli di
ammoniaca nel plasma.
Si consiglia di controllare frequentemente i livelli
plasmatici di ammoniaca.
Deve essere associato ad una dieta ipoproteica.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia,
trombocitopenia, leucopenia, leucocitosi, trombocitosi.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
(*) ADR identificate come:
acidosi metabolica, alcalosi, diminuzione dell'appetito.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi psichiatrici: depressione, irritabilità.
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema nervoso: sincope, cefalea.
strumentali per la valutazione
Disturbi cardiovascolari: edema.
Disturbi gastrointestinali: dolore addominale, vomito,
nausea, stipsi, disgeusia.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
rash cutanei, odore anomalo della cute.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
SODIO IBANDRONATO MONOIDRATO
NOME COMMERCIALE,
BONDRONAT® COMPRESSE 50 mg
Farmaci per il trattamento delle patologie ossee.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato,
povidone, cellulosa microcristallina, crospovidone, acido
stearico, silice colloidale anidra.
Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio
diossido, talco, macrogol 6000.
Prevenzione degli eventi scheletrici (fratture patologiche,
complicanze ossee che richiedono l'uso della radioterapia
o della chirurgia) in pazienti adulte affette da tumore
della mammella e metastasi ossee.
Il dosaggio raccomandato è di una compressa rivestita
con film da 50 mg/die.
SOMMINISTRAZIONE
Le compresse devono essere assunte dopo un digiuno
notturno di almeno 6 ore e almeno 30 minuti prima
dell'assunzione di cibi e bevande al mattino. Si deve
evitare la coassunzione con medicinali e integratori
(compreso il calcio). Non deve essere utilizzata acqua ad
elevata concentrazione di sali di calcio; in caso di acqua
potabile ad alto centenuto di tali sali (acqua dura), si
consiglia di utilizzare acqua in bottiglia minimamente
Le compresse devono essere deglutite intere esclusivamente con l'ausilio di un bicchiere di acqua
naturale (da 180 a 240 ml) mentre la paziente è in
posizione seduta o in piedi.
La paziente non deve sdraiarsi per almeno 60 minuti
dopo l'assunzione della compressa.
Le compresse non devono essere masticare, succhiare o schiacciare per il rischio di ulcerazione orofaringea.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Se il trattamento prevede una compressa al giorno,
saltare la dose dimenticata e procedere come al solito il giorno successivo.
Se il trattamento prevede una compressa a giorni alterni o una volta alla settimana, chiedere consiglio al proprio
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare immediatamente il medico o recarsi
MAGGIORE RISPETTO
immediatamente in ospedale.
A QUELLA PRESCRITTA
Il sovradosaggio può causare problemi al tratto
gastrointestinale superiore, come irritabilità gastrica,
bruciori di stomaco, esofagite, gastrite o ulcera. Per
alleviare la sintomatologia, si devono somministrare latte
Per i problemi di irritazione esofagea, evitare di indurre il
vomito e mantenere la paziente in posizione eretta.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento potrebbe precluderne l'efficacia.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il
medicinale dalla luce.
AVVERTENZE SPECIALI
L'ipocalcemia e gli altri disturbi del metabolismo osseo e
minerale devono essere trattati efficacemente prima di
iniziare la terapia. È importante un'adeguata assunzione
di calcio e vitamina D da parte delle pazienti.
I bifosfonati somministrati oralmente possono causare
irritazione locale del tratto superiore della mucosa
gastrointestinale. A causa di ciò e del potenziale
peggioramento della patologia di base, occorre usare
cautela quando SODIO IBANDRONATO MONOIDRATO
viene somministrato a pazienti con problemi del tratto
gastrointestinale superiore in atto (per esempio esofago
di Barrett, disfagia, altre malattie esofagee, gastrite,
duodenite o ulcere).
I Quaderni del Master
LATTOSIO ATTENZIONE: BONDRONAT® contiene lattosio. I
pazienti affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o insufficiente
assorbimento di glucosio-galattosio non devono
assumere questo medicinale.
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di ACIDO IBANDRONICO in gravidanza.
Il rischio potenziale per l'uomo è sconosciuto.
Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno, quindi il farmaco non deve
essere usato durante l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: sulla base dei profili farmacodinamico e
farmacocinetico e delle segnalazioni di reazioni avverse,
si può ragionevolmente ipotizzare che il medicinale non
alteri o alteri in modo trascurabile le capacità di guidare
veicoli o di usare macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI SODIO IBANDRONATO MONOIDRATO con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Bloccanti dei recettori H2 e altri medicinali che
aumentano il pH gastrico: non sono ritenuti necessari
aggiustamenti di dose.
Amino glicosidi: della calcemia per periodi di tempo
prolungati. Considerare un'eventuale ipomagnesemia.
La biodisponibilità del principio attivo diminuisce del 75%
quando le compresse sono assunte poche ore dopo un
Si raccomanda di assumere le compresse dopo un
digiuno notturno (di almeno 6 ore), digiuno deve essere
protratto per almeno 30 minuti dopo l'assunzione.
ADR (Reazioni Avverse
Ipocalcemia: la diminuzione dell'escrezione renale del
calcio può essere accompagnata da una riduzione dei
livelli sierici di fosfato che non richiede interventi
(*) ADR identificate come:
terapeutici. Il livello di calcio nel siero può scendere a
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
valori di ipocalcemia.
che non necessitano di analisi Disturbi gastrointestinali: dolore addominale, cattiva
strumentali per la valutazione
digestione, nausea, pirosi gastrica, disagio nella
deglutizione (infiammazione di gola/esofago) debolezza.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
TADALAFIL
NOME COMMERCIALE,
ADCIRCA® COMPRESSE 20 mg
Urologici, farmaci impiegati per la disfunzione erettile.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato,
croscaramellosa sodica, idrossipropilcellulosa, cellulosa
microcristallina, sodio laurilsolfato, magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: lattosio monoidrato,
ipromellosa.
Indicato negli adulti per il trattamento dell'ipertensione
arteriosa polmonare (PAH) di classe funzionale II e III
(secondo la classificazione dell'OMS), al fine di migliorare
le capacità di praticare attività fisica.
Ne è stata dimostrata l'efficacia nell'ipertensione arteriosa polmonare idiopatica (IPAH) e nell'ipertensione
arteriosa polmonare associata a malattia vascolare del
La dose raccomandata è di 40 mg/die assunta una
volta al giorno.
Deglutire la compressa intera con l'ausilio di un po'
SOMMINISTRAZIONE
Può essere assunta con o senza cibo.
Assumere la dose il più presto possibile se entro 8 ore da
quando si dovrebbe assumere la dose successiva.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Le reazioni avverse osservate in caso di sovradosaggio
A QUELLA PRESCRITTA
sono simili a quelle riportate per i dosaggi standard.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dall'umidità.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: ADCIRCA® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA ATTENZIONE: non vi sono dati adeguati riguardanti
l'uso di TADALAFIL in gravidanza. Gli studi condotti in
vivo non hanno evidenziato effetti dannosi diretti o
indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto
e/o sviluppo post-natale.
Come misura precauzionale, è preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: i dati della sperimentazione in
vivo indicano che il principio attivo passa nel latte
materno, quindi il farmaco non deve essere usato
durante l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: altera in modo trascurabile le capacità di
guidare veicoli e usare macchinari in quanto, durante gli
studi clinici, sono state riferite vertigini con frequenza simile a quella del placebo.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi da
INTERAZIONI CON ALTRI TADALAFIL con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Inibitori dei citocromi P450 come antifungini
azolici (ketoconazolo) e inibitori delle proteasi
(ritonavir): dell'attività di TADALAFIL.
Induttori del citocromo P450 come gli antagonisti
dei recettori dell'endotelina-1 (bosentan) e
farmaci antimicrobici (rifampicina): dell'attività di
TADALAFIL.
Nitrati e ipotensivi: dell'attività dei nitrati con
aumento dell'attività ipotensiva.
Il succo di pompelmo, in quanto debole inibitore del
CYP3A4 del metabolismo della parete intestinale, può comportare incrementi dei livelli plasmatici di
Se ne sconsiglia anche la coassunzione con alcool.
I Quaderni del Master
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi sistemici: edema facciale, dolore toracico.
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico: mialgia,
mal di schiena, dolore alle estremità.
(*) ADR identificate come:
Disturbi del sistema nervoso: capogiri, cefalea,
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
che non necessitano di analisi Disturbi oculari: visione offuscata.
strumentali per la valutazione
Disturbi respiratori: rinofaringiti.
Disturbi
costipazione, diarrea, vomito.
Disturbi dell'apparato riproduttivo e della
mammella: aumentato sanguinamento uterino.
Disturbi cardiovascolari: palpitazioni, tachicardia,
vampate di calore, ipotensione, ipertensione, epistassi.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
TELBIVUDINA
NOME COMMERCIALE,
SEBIVO® COMPRESSE 600 mg
Antivirali per uso sistemico.
FARMACOTERAPEUTICA
Nucleosidi e nucleotidi inibitori della trascrittasi inversa.
ATC J05AF11 - telbivudina
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina,
povidone, sodio amido glicolato, silice colloidale anidra,
magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: titanio diossido,
macrogol, talco, ipromellosa.
Trattamento dell'epatite cronica B in pazienti adulti con
malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione
virale, con livelli persistentemente elevati dell'alanina
aminotransferasi sierica (ALT) ed evidenza istologica di
infiammazione attiva e/o fibrosi.
La dose raccomandata è di 600 mg/die.
Per i pazienti che hanno difficoltà a deglutire le
compresse può essere presa in considerazione la
soluzione orale.
SOMMINISTRAZIONE
Può essere assunta con o senza cibo.
La compressa non deve essere masticata, suddivisa o
Assumerla il più presto possibile, quindi assumere la
dose successiva alla solita ora.
Se mancano meno di 4 ore all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose dimenticata, ma attendere e assumere la dose
successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Recarsi immediatamente in ospedale.
MAGGIORE RISPETTO
Non sono stati riscontrati effetti avversi a seguito di
A QUELLA PRESCRITTA
assunzione di dosi superiori a quelle consigliate.
I Quaderni del Master
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento può comportare il
peggioramento dell'infezione da epatite B, ovvero una progressione della malattia e risultati delle analisi
anomali (aumento della carica virale, aumento delle
Non è richiesta nessuna precauzione particolare.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di TELBIVUDINA in gravidanza. Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se il
beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: sebbene non sia noto se il
principio attivo passi nel latte materno, ne è stata dimostrata la presenza nel latte di femmine di ratto in
allattamento. Pertanto, si sconsiglia l'allattamento
naturale durante il trattamento.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
Si consiglia comunque di prestare cautela.
INTERAZIONI CON ALTRI È controindicata l'associazione con qualsiasi medicinale
MEDICINALI E ALTRE
contenente interferone pegilato alfa in quanto vi è la
FORME DI INTERAZIONE possibilità di sviluppare neuropatie periferiche.
aumento diminuzione INTERAZIONI CON
Non sono state registrate interazioni con cibi e bevande.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema nervoso: capogiri, cefalea.
Disturbi respiratori: tosse.
Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, dolore
(*) ADR identificate come:
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi
che non necessitano di analisi aminotransferasi ematica (ALT).
strumentali per la valutazione
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
Disturbi sistemici: affaticamento.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* TEMOZOLOMIDE *
NOME COMMERCIALE,
TEMODAL® CAPSULE 5 mg
TEMODAL® CAPSULE 20 mg
TEMODAL® CAPSULE 100 mg
TEMODAL® CAPSULE 140 mg
TEMODAL® CAPSULE 180 mg
TEMODAL® CAPSULE 250 mg
Agenti antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
Altri agenti alchilanti.
ATC L01AX03 - temozolomide
FORMA FARMACEUTICA
Contenuto della capsula: lattosio anidro, silice
colloidale anidra, sodio amido glicolato tipo A, acido
tartarico, acido stearico.
Involucro della capsula: gelatina, titanio biossido,
sodio lauril solfato, ferro ossido giallo, indaco carminio.
Inchiostro
propilenico, acqua purificata, ammonio idrossido, potassio idrossido, ferro ossido nero.
Trattamento di pazienti adulti con glioblastoma
multiforme di prima diagnosi in associazione a
radioterapia (RT) e in seguito come monoterapia,
Trattamento di pazienti pediatrici di età ≥ 3 anni,
adolescenti e adulti con glioma maligno, quale il
glioblastoma multiforme o l'astrocitoma anaplastico, che
manifestino recidiva o progressione dopo la terapia
Pazienti adulti con glioblastoma multiforme di prima
diagnosi: somministrato in associazione a radioterapia
(fase concomitante) e, successivamente, in monoterapia
per un massimo di 6 cicli.
FASE CONCOMITANTE
Somministrata per via orale ad un dosaggio di
75 mg/m2/die per 42 giorni in associazione a
radioterapia (RT) focale, fino a un massimo di 49 giorni
in base ai criteri di tossicità ematologica e non
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FASE IN MONOTERAPIA
dopo quattro settimane dalla fine della fase concomitante, viene somministrato fino ad un massimo
di 6 cicli in monoterapia. La dose del Ciclo 1 è di 150
mg/m2/die per 5 giorni seguiti da 23 giorni senza
trattamento. All'inizio del Ciclo 2, il dosaggio viene
aumentato a 200 mg/m2/die in base ai criteri di
tossicità. Una volta aumentato, il dosaggio rimarrà tale
per i primi 5 giorni di ciascun ciclo successivo a meno
che non si verifichi tossicità. Eventuali riduzioni di
dosaggio e interruzioni del trattamento verranno valutate
dal medico in base ai risultati di tossicità.
Pazienti adulti e pediatrici di almeno 3 anni di età con
glioma maligno in recidiva o progressione: La terapia
prevede un ciclo di trattamento di 28 giorni.
Nei pazienti non precedentemente sottoposti a
chemioterapia, è somministrato oralmente ad un
dosaggio di 200 mg/m2/die per i primi 5 giorni seguiti
da un'interruzione del trattamento di 23 giorni (ciclo di trattamento di 28 giorni totali).
chemioterapia, la dose iniziale è di 150 mg/m2/die, da
incrementare nel secondo ciclo a 200 mg/m2/die, per
5 giorni in assenza di tossicità.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere la dose prescritta una volta al giorno,
preferibilmente sempre alla stessa ora.
Assumere le capsule a stomaco vuoto, almeno un'ora
prima di fare colazione, con l'ausilio di un bicchiere
d'acqua. Non aprire, schiacciare o masticare le capsule.
Se la capsula è danneggiata, evitare il contatto della
polvere con la pelle, gli occhi o il naso. Se
accidentalmente un po' di polvere dovesse venire a
contatto con gli occhi o il naso, risciacquare con acqua
l'area interessata.
Possono essere prescritti altri medicinali (anti-emetici) da assumere prima e/o dopo aver assunto il medicinale per
prevenire o controllare la nausea e il vomito.
I Quaderni del Master
Assumerla il più presto possibile nell'arco della giornata.
Se è trascorso un giorno intero, contattare il proprio medico.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE Le reazioni avverse possibili sono pancitopenia, piressia,
MAGGIORE RISPETTO
insufficienza multifunzionale e morte.
A QUELLA PRESCRITTA
Altri effetti indesiderati possono essere ablazione
midollare, con o senza infezione, in alcuni casi grave e
prolungata e risultante in morte.
In caso di sovradosaggio, è necessaria una valutazione
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento potrebbe pregiudicarne
Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei
bambini, preferibilmente in un armadietto chiuso a
chiave. L'ingestione accidentale può causarne la morte.
Non conservare a temperature superiori ai 30 °C.
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: TEMODAL® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati riguardanti l'uso
di TEMOZOLOMIDE in gravidanza. Studi preclinici hanno
evidenziato tossicità fetale e/o teratogenesi. Di
conseguenza, TEMOZOLOMIDE non deve essere usato
durante la gravidanza.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne in età fertile devono usare
misure contraccettive efficaci durante il trattamento.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno. Tuttavia, l'allattamento naturale deve essere interrotto prima di iniziare il trattamento col
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
FERTILITÀ MASCHILE ATTENZIONE: il medicinale può avere effetti
genotossici. Si consiglia agli uomini trattati di non
procreare durante il trattamento e per almeno 6 mesi
dopo la sua interruzione. Prima di iniziare il trattamento si consiglia il prelievo conservativo dello sperma, poiché
potrebbe insorgere infertilità irreversibile.
GUIDA ATTENZIONE: altera in modo trascurabile le capacità di
guidare veicoli e usare macchinari; è stata comunque
riferita l'insorgenza di senso di affaticamento e sonnolenza.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi da
INTERAZIONI CON ALTRI TEMOZOLOMIDE con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Acido valproico: della clearance di TEMOZOLOMIDE.
Altri agenti mielosoppressivi: della possibilità di
mielosoppressione.
Non sono stati effettuati studi per determinare l'effetto di
TEMOZOLOMIDE su metabolismo o eliminazione di altri
medicinali. Tuttavia, poiché TEMOZOLOMIDE non subisce metabolismo epatico ed è caratterizzato da un basso legame proteico, è improbabile che influisca sulla
farmacocinetica degli altri prodotti medicinali.
Il medicinale deve essere somministrato a digiuno.
CIBI E BEVANDE ADR (Reazioni Avverse
Infezioni ed infestazioni: infezione da Herpes
simplex, infezione della ferita, faringite, candidiasi.
Disturbi del sistema emolinfopoietico: neutropenia,
(*) ADR identificate come:
trombocitopenia, linfopenia, leucopenia, anemia.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
che non necessitano di analisi anoressia, iperglicemia, diminuzione di peso.
strumentali per la valutazione
Disturbi psichiatrici: ansia, labilità emotiva, insonnia,
Disturbi del sistema nervoso: cefalea, convulsioni,
diminuzione dello stato di coscienza, sonnolenza, afasia,
disturbi dell'equilibrio, vertigini, disturbi della memoria,
disturbi della concentrazione, neuropatia, parestesia,
disturbi della parola, tremore, emiparesi, stato confusionale, disfasia, disturbi neurologici (NOS).
I Quaderni del Master
Disturbi oculari: visione confusa, alterazioni del campo
visivo, diplopia.
Disturbi dell'orecchio e del labirinto: disturbi
dell'udito, tinnitus.
Disturbi cardiovascolari: emorragia, edema, edema
agli arti inferiori, trombosi venosa profonda.
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici:
Disturbi gastrointestinali: stipsi, nausea, vomito,
stomatite, diarrea, dolore addominale, dispepsia, disfagia, secchezza delle fauci.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
rash cutanei, alopecia, dermatite, secchezza della cute,
eritema, prurito.
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del
tessuto connettivo: debolezza muscolare, artralgia,
Disturbi renali e delle vie urinarie: minzione
frequente, incontinenza urinaria.
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di
somministrazione: affaticamento, reazione allergica,
febbre, lesione da radioterapia, edema facciale, dolore,
alterazione del gusto.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
TOBRAMICINA
NOME COMMERCIALE,
TOBI® SOLUZIONE PER NEBULIZZAZIONE 300 mg/5 ml
Antibatterici aminoglicosidici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC J01GB01 - tobramicina
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione per nebulizzatore.
Sodio cloruro, acido solforico, sodio idrossido, acqua per
preparazioni iniettabili.
Terapia prolungata dell'infezione polmonare cronica da
Pseudomonas aeruginosa in pazienti con fibrosi cistica,
di età non inferiore ai 6 anni.
Una fiala due volte al giorno per un periodo di 28
giorni. L'intervallo tra le due dosi deve essere il più vicino
possibile alle 12 ore e comunque non inferiore alle 6 ore.
Si deve rispettare un ciclo di 28 giorni di terapia, seguito da 28 giorni di interruzione del trattamento. Il dosaggio
non è stabilito in base al peso. È previsto che tutti i
pazienti ricevano una fiala di TOBRAMICINA (300 mg)
due volte al giorno.
Il medicinale viene inalato mentre il paziente è seduto o
SOMMINISTRAZIONE
in piedi e respira normalmente attraverso il boccaglio del
nebulizzatore. Una molletta per il naso può aiutare il
paziente a respirare attraverso la bocca. Nel caso in cui i
pazienti ricevano diverse terapie respiratorie, se ne
broncodilatatore, fisioterapia respiratoria, altri farmaci
per via inalatoria, TOBRAMICINA soluzione per nebulizzatore.
Non miscelare con altri medicinali per uso
inalatorio.
L'apparecchiatura usata deve essere pulita e
funzionante; il nebulizzatore è di uso strettamente
personale. Per l'utilizzo e la manutenzione del nebulizzatore e del compressore fare riferimento alle
istruzioni del produttore.
I Quaderni del Master
BRAMITOB®: il contenitore monodose deve essere
aperto immediatamente prima dell'uso; l'eventuale soluzione non utilizzata immediatamente non deve
essere conservata, ma eliminata.
Flettere il contenitore monodose nelle due direzioni.
Staccare il contenitore monodose dalla striscia prima
sopra e poi al centro.
Aprire il contenitore monodose ruotando l'aletta nel
senso indicato dalla freccia.
Esercitando una moderata pressione sulle pareti del
contenitore monodose, far uscire il medicinale e
versarlo nell'ampolla del nebulizzatore.
L'intero contenuto del contenitore monodose (300 mg)
versato nel nebulizzatore va somministrato tramite
un'inalazione della durata di circa 15 minuti, utilizzando
un nebulizzatore riutilizzabile PARI LC PLUS con un
compressore PARI TURBO BOY. (velocità di rilascio del
farmaco 8 mg/min, rilascio totale del farmaco 80 mg,
diametro di massa media aerodinamica: D10 1.1 mm,
D50 5.9 mm, D90 13.3 mm).
TOBI®: lavare accuratamente le mani con acqua e
Ogni sacchetto di pellicola metallizzata contiene un
vassoio con 14 fiale.
Tagliare o strappare il sacchetto. Togliere una fiala dal vassoio tirando delicatamente e
separandola dalle fiale attaccate alle alette inferiori.
Rimettere il vassoio nel sacchetto e conservarlo in
Il contenuto di una fiala deve essere versato nel
nebulizzatore e somministrato tramite un'inalazione della durata di circa 15 minuti, utilizzando un nebulizzatore
riutilizzabile PARI LC PLUS con un compressore
adeguato. Si considerano adeguati i compressori che,
una volta attaccati ad un nebulizzatore PARI LC PLUS,
emettono un flusso di 4-6 l/min e/o una contropressione di 110-217 kPa.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Se mancano più di 6 ore alla dose successiva, assumerla
immediatamente, quindi assumere la dose successiva alla solita ora.
Se mancano meno di 6 ore all'orario abituale di
somministrazione della dose successiva, ignorare la dose
dimenticata, ma attendere e assumere la dose
successiva prevista.
Non assumere una dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE La somministrazione per via inalatoria del medicinale ne
MAGGIORE RISPETTO
determina una bassa biodisponibilità sistemica. Il
A QUELLA PRESCRITTA
sovradosaggio da aerosol può causare una grave
In caso di ingestione accidentale le manifestazioni di
tossicità sono poco probabili, poiché il principio attivo
viene scarsamente assorbito dal tratto gastrointestinale
In caso di somministrazione per via endovenosa è
possibile che si presentino segni e sintomi di un
sovradosaggio parenterale che comprendono capogiri, tinnito, vertigini, perdita di capacità uditiva, difficoltà
respiratoria e/o blocco neuromuscolare, danno renale.
La tossicità acuta va trattata interrompendo
immediatamente la somministrazione del medicinale ed
eseguendo esami di funzionalità renale.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
L'interruzione del trattamento potrebbe pregiudicarne
Conservare in frigorifero a 2-8 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il
medicinale dalla luce.
Una volta tolti dal frigorifero, o nel caso in cui un
frigorifero non sia disponibile, i sacchetti contenenti il
medicinale (intatti o aperti) possono essere conservati
fino a 25 °C per un periodo massimo di 28 giorni.
La soluzione delle fiale è normalmente di colore giallino,
ma si possono osservare variazioni di colore che non indicano una perdita di attività del prodotto se lo stesso
è stato conservato come indicato.
I Quaderni del Master
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di TOBRAMICINA in gravidanza. Gli
studi condotti in vivo non hanno evidenziato effetti
teratogeni. Tuttavia gli aminoglicosidi possono causare
danni al feto (sordità congenita) quando vengono
raggiunte alte concentrazioni.
Se viene diagnosticata o pianificata una gravidanza, la
paziente deve essere avvisata del possibile rischio per il
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non è noto se, vista la via di
somministrazione, il principio attivo passi nel latte
materno in concentrazioni tali da essere rilevato.
A causa del pericolo potenziale di ototossicità e
nefrotossicità nei bambini connesso all'assunzione del
medicinale, si consiglia di rivolgersi al proprio medico per
valutare se sospendere o meno l'allattamento naturale.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
macchinari. Tuttavia, poiché sussiste la possibilità che si
manifestino capogiri, e/o vertigini che possono
potenzialmente influenzare la capacita di guidare veicoli o usare macchinari.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi
dalla guida di veicoli o dall'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI TOBRAMICINA con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Furosemide, acido etacrinico, urea o mannitolo:
evitare l'uso concomitante o sequenziale per via della
potenziale azione nefrotossica o ototossica.
cefalotina,
tacrolimus, polimixina: del rischio di nefrotossicità
se somministrati per via parenterale.
Composti del platino: del rischio di nefrotossicità e
ototossicità se somministrati per via parenterale.
Anticolinesterasici, tossina botulinica: evitare la
cosomministrazione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Anche se il cibo ritarda l'assorbimento del medicinale,
non influenza significativamente l'attività inibitoria totale sulla fosfodiesterasi 4, dunque non è controindicata la
coassunzione con il cibo.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi respiratori: malattia polmonare, rinite,
disfonia, espettorato decolorato.
Disturbi sistemici: malessere.
(*) ADR identificate come:
Disturbi dell'orecchio e del labirinto: tinnito.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi del sistema muscolo-scheletrico: mialgia.
che non necessitano di analisi Infezioni e infestazioni: laringite.
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
* TOPOTECAN *
NOME COMMERCIALE,
HYCAMTIN® CLORIDRATO CAPSULE 0,25 mg
HYCAMTIN® CLORIDRATO CAPSULE 1 mg
Altri agenti antineoplastici.
FARMACOTERAPEUTICA
FORMA FARMACEUTICA
Rivestimento della capsula: gelatina, titanio diossido.
Striscia sigillante: gelatina.
Inchiostro di stampa: ferro ossido nero, gommalacca,
etanolo anidro, glicole propilenico, alcol isopropilico, butanolo, soluzione concentrata di ammoniaca, potassio
Trattamento di pazienti affetti da carcinoma polmonare a
piccole cellule recidivante per i quali non è considerato
appropriato un ulteriore trattamento con il regime
terapeutico di prima linea.
La dose da somministrare sarà calcolata dal medico, in
le dimensioni corporee (superficie corporea misurata
in metri quadrati);
i risultati delle analisi del sangue eseguite prima del
la patologia da trattare.
SOMMINISTRAZIONE
Le capsule devono essere deglutite intere e non devono
essere masticate, frantumate o divise.
Possono essere assunte con o senza cibo.
Ignorare la dose dimenticata e continuare la normale
assunzione del dosaggio prestabilito.
Non assumere la dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Nessun antidoto specifico disponibile.
A QUELLA PRESCRITTA
Le principali reazioni avverse osservate sono depressione
midollare e mucosite.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Conservare in frigorifero a 2-8 °C. Non congelare.
Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA:
potenzialmente genotossico.
Se il medicinale è utilizzato durante la gravidanza, o se la
paziente inizia una gravidanza durante la terapia,
quest'ultima deve essere avvertita riguardo ai potenziali
rischi per il feto.
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: le donne e gli uomini in età fertile
devono usare misure contraccettive efficaci durante il
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno. Tuttavia, l'allattamento naturale deve essere interrotto prima di iniziare il trattamento col
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Tuttavia, sintomi di affaticamento e astenia.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi
dalla guida di veicoli o dall'uso di macchinari.
INTERAZIONI CON ALTRI Il principi attivo non inibisce gli enzimi P450 umani. In
MEDICINALI E ALTRE
uno studio di cinetica di popolazione per via endovenosa,
FORME DI INTERAZIONE la somministrazione concomitante di granisetron,
ondansetron, morfina o corticosteroidi non ha
evidenziato effetti significativi sulla farmacocinetica
totale. Le interazioni principali si manifestano con altri
chemioterapici. Nel caso di poli-terapia chemioterapiche
è richiesto un aggiustamento della dose di TOPOTECAN
Consultare il medico prima di assumere fitoterapici o altri
prodotti che sono richiedano ricetta medica.
Non sono state registrate interazioni con cibi e bevande.
I Quaderni del Master
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito e diarrea
(che possono portare a disidratazione), stipsi.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
(*) ADR identificate come:
alopecia, prurito.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
che non necessitano di analisi anoressia (anche grave).
strumentali per la valutazione
Infezioni ed infestazioni: infezioni, sepsi.
Disturbi sistemici: affaticamento, astenia, piressia,
Disturbi del sistema immunitario: reazioni di
ipersensibilità (compreso rash cutaneo).
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
NOME COMMERCIALE,
VFEND® COMPRESSE 50 mg
VFEND® COMPRESSE 200 mg
VFEND® POLVERE PER SOSPENSIONE ORALE 40 mg/ml
Antimicotici per uso sistemico, derivati triazolici.
FARMACOTERAPEUTICA
ATC J02AC03 - voriconazolo
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Polvere per sospensione orale.
Nucleo della compressa: saccarosio, silice colloidale
anidra, titanio diossido, gomma xantana, sodio citrato, acido citrico anidro, sodio benzoato, aroma naturale di
Polvere per sospensione orale: sulfobutiletere, sodio
β-ciclodestrina.
Per il trattamento, in adulti e bambini di età pari o
superiore ai 2 anni, di:
aspergillosi invasiva; candidemia in pazienti non-neutropenici; infezioni gravi e invasive da Candida resistenti al
fluconazolo (inclusa la C. krusei);
infezioni micotiche gravi causate da Scedosporium
spp. e Fusarium spp.
Dose media consigliata per paziente adulto: 400 mg
ogni 12 ore come dose di carico; 200 mg due volte
al giorno come dose di mantenimento.
SOMMINISTRAZIONE
Assumere le compresse almeno un'ora prima o un'ora
dopo i pasti. Ingoiare la compressa intera con l'ausilio di
un po' di acqua.
SOSPENSIONE ORALE
Si raccomanda che la ricostituzione della sospensione del medicinale venga effettuata dal farmacista prima
della consegna al paziente.
I Quaderni del Master
La sospensione orale dovrà essere ricostituita in accordo
alle istruzioni di seguito indicate:
1. Scuotere il flacone per rendere completamente
disponibile la polvere.
2. Rimuovere il tappo.
3. Misurare 23 ml di acqua riempiendo il misurino
(accluso nella confezione) fino alla tacca e poi
versare l'acqua nel flacone. Utilizzare il misurino per
dosare altri 23 ml di acqua ed aggiungerli nel
flacone. Dovranno sempre essere aggiunti un totale
di 46 ml (2 x 23 ml) di acqua, indipendentemente
dalla dose da assumere.
4. Rimettere il tappo ed agitare con energia il flacone
per circa 1 minuto.
5. Rimuovere il tappo. Premere l'adattatore del flacone
nel collo del flacone stesso. L'adattatore serve per
riempire la siringa con il medicinale contenuto nel flacone.
6. Rimettere il tappo del flacone.
7. Trascrivere sull'etichetta del flacone la data di
scadenza della sospensione ricostituita. La
sospensione non utilizzata dovrà essere eliminata
dopo 14 giorni dalla ricostituzione.
Il farmacista consiglierà come misurare il medicinale
utilizzando la siringa multidose acclusa nella confezione. Prima di utilizzare la sospensione di VORICONAZOLO,
leggere le istruzioni riportate qui di seguito:
1. Agitare il flacone chiuso contenente la sospensione
ricostituita per circa 10 secondi ogni volta prima
dell'uso. Rimuovere il tappo.
2. Quando il flacone e in posizione verticale, su una
superficie piatta, inserire la punta della siringa nell'adattatore.
3. Capovolgere il flacone, lasciando inalterata la
posizione della siringa. Tirare lentamente lo
stantuffo della siringa fino alla tacca che indica la
dose che si deve assumere. Per misurare la dose in
modo accurato, l'estremità superiore dell'anello nero deve essere allineata alla tacca graduata della
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
4. Se si dovessero notare delle grandi bolle, spingere
ancora una volta lentamente lo stantuffo nella siringa. In tal modo il medicinale verrà spinto di
nuovo nel flacone. Ripetere di nuovo la fase 3.
5. Rimettere il flacone in posizione verticale, lasciando
inalterata la posizione della siringa. Rimuovere la
siringa dal flacone.
6. Inserire la punta della siringa in bocca. Posizionare
la punta della siringa verso la parte interna della
guancia. Spingere lo stantuffo della siringa
lentamente. Non far fuoriuscire il medicinale
velocemente. Se il medicinale deve essere
somministrato ad un bambino, prima della
somministrazione accertarsi che il bambino sia
seduto o che venga tenuto in posizione eretta.
7. Rimettere il tappo del flacone lasciando inserito
l'adattatore. Sciacquare la siringa.
Ignorare la dose dimenticata e continuare la normale
assunzione del dosaggio prestabilito (è importante
assumere il medicinale regolarmente e ogni giorno alla stessa ora).
Non assumere la dose doppia per ovviare alla
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare il medico.
MAGGIORE RISPETTO
Il sovradosaggio può causare fotofobia.
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
L'assunzione delle dosi al momento giusto può
aumentare notevolmente l'efficacia del suo medicinale. Pertanto, a meno che il medico non prescriva altrimenti,
è importante continuare ad aasumere il medicinale in
Continuare a prendere il medicinale fino a quando il
medico prescriverà la sospendere il trattamento.
Non sospendere il trattamento prima del previsto
perchè l'infezione potrebbe non guarire.
I pazienti con un sistema immunitario indebolito o quelli
che presentano infezioni difficili da curare possono
richiedere un trattamento a lungo termine per impedire che l'infezione si ripresenti.
I Quaderni del Master
Polvere per sospensione orale: conservare in frigorifero
a 2-8 °C prima della ricostituzione.
Sospensione ricostituita: conservare a temperature non
superiori ai 30 °C. Non refrigerare o congelare.
Conservare nella confezione originale. Tenere il
contenitore ben chiuso.
La sospensione non utilizzata dovrà essere eliminata
dopo 14 giorni dalla ricostituzione.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di VORICONAZOLO in gravidanza. Gli
studi condotti in vivo hanno evidenziato tossicità
Il rischio potenziale per l'uomo è sconosciuto.
Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se
il beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: non è noto se il principio attivo
passi nel latte materno. Tuttavia, l'allattamento naturale deve essere interrotto prima di iniziare il trattamento col
GUIDA ATTENZIONE: altera lievemente le capacita di guidare
veicoli e l'uso di macchinari in quanto può causare
alterazioni transitorie e reversibili a carico della vista,
inclusi offuscamento della vista, percezione visiva
alterata/potenziata e/o fotofobia.
I pazienti che avvertano tali disturbi devono astenersi
da tali attività.
INTERAZIONI CON ALTRI VORICONAZOLO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Chinidina e terfenadina: delle concentrazioni
plasmatiche di questi medicinali che può causare un
prolungamento dell'intervallo QTc.
Carbamazepina e barbiturici a lunga azione
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Alcaloidi
cornuta:
concentrazione plasmatica degli alcaloidi.
Rifampicina: essendo un potente induttore del
CYP450, della concentrazione plasmatica di VORICONAZOLO.
Erba di S. Giovanni (iperico): della concentrazione
plasmatica di VORICONAZOLO.
Fenitoina: della concentrazione plasmatica di
VORICONAZOLO.
Anticoagulanti (warfarin): del tempo di
concentrazione plasmatica delle benzodiazepine con
aumento della sedazione.
Oppiacei a lunga azione (ossicodone, metadone):
della dose di oppiacei con possibile tossicità. Può
essere necessaria una riduzione della dose di metadone.
Antinfiammatori non steroidei (FANS come
ibuprofene e diclofenac): della concentrazione
plasmatica dei FANS con possibile tossicità.
Omeprazolo e altri inibitori della pompa
protonica: essendo substrati del CYP2C19, possono
essere inibiti da VORICONAZOLO, con conseguente
della concentrazione plasmatica di questi medicinali.
etinilestradiolo): essendo substrati del CYP3A4 e
inibitori del CYP2C19, possono provocare della
concentrazione plasmatica sia di VORICONAZOLO che
dei contraccettivi.
Statine: della concentrazione plasmatica di statine
con possibile rabdomiolisi.
Sulfaniluree (tolbutamide, glipizide, gliburide):
della concentrazione di sulfaniluree con possibile
Alcaloidi della Vinca: dei livelli plasmatici degli
alcaloidi della Vinca; può causare neurotossicita.
Cimetidina: della concentrazione di VORICONAZOLO
L'assunzione di dosi multiple di VORICONAZOLO
sospensione orale con cibi ricchi di grassi ne diminuisce
I Quaderni del Master
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia,
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
(*) ADR identificate come:
ipoglicemia, ipokaliemia.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi psichiatrici: depressione, allucinazioni, ansia.
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema nervoso: cefalea, capogiri, stato
strumentali per la valutazione
confusionale, tremori, agitazione, parestesia.
Disturbi oculari: disturbi della vista (inclusi
offuscamento della vista, cromatopsia e fotofobia).
Disturbi
tromboflebite, ipotensione, flebite.
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici:
sinusite ,sindrome da distress respiratorio acuto, edema
polmonare, distress respiratorio, dolore toracico.
Disturbi gastrointestinali: gastroenterite, dolore
addominale, nausea, vomito, diarrea.
Disturbi epatobiliari: ittero, ittero colestatico.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
rash cutaneo, dermatite esfoliativa, edema del viso,
reazione fototossica, rash maculopapulare, cheilite,
prurito, alopecia, eritema.
Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo: dolore alla schiena.
Disturbi renali e delle vie urinarie: insufficienza
renale acuta, ematuria.
Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede
di somministrazione: piressia, brividi, astenia,
reazione/infiammazione nel sito di iniezione, malattia
simil-influenzale.
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
ZINCO ACETATO
NOME COMMERCIALE,
WILZIN® CAPSULE RIGIDE 25 mg
WILZIN® CAPSULE RIGIDE 50 mg
Prodotti vari dell'apparato gastrointestinale e del
FARMACOTERAPEUTICA
ATC A16AX05 - zinco acetato
FORMA FARMACEUTICA
Nucleo della capsula: amido di mais, magnesio
Involucro della capsula: gelatina, titanio diossido, blu
brillante FCF.
Inchiostro per la stampa: ferro ossido nero, gomma
lacca (shellac).
Trattamento del morbo di Wilson1.
(1) Il morbo di Wilson è un disordine genetico che determina
l'accumulo di rame nei tessuti; i sintomi si manifestano a livello neurologico-psichiatrico e soprattutto a livel o epatico. I disturbi epatici possono presentarsi con stanchezza, emorragia o confusione ed ipertensione portale con varici esofagee ed ascite. Ciò porta a sviluppare un'encefalopatia epatica (confusione, coma, sino al pericoloso edema cerebrale). La maggior parte dei pazienti inizialmente manifesta un deterioramento lieve delle capacità cognitive, assieme a cambiamenti comportamentali.
Ciascuna capsula rigida contiene 25 mg di zinco
(corrispondenti a 83,92 mg di zinco acetato diidrato).
La dose consueta è si 50 mg tre volte al giorno con
una dose massima di 50 mg (cinque volte al giorno).
Deve essere assunto a stomaco vuoto, almeno 1 ora
SOMMINISTRAZIONE
prima o 2-3 ore dopo i pasti. In caso di intolleranza
gastrica, che insorge spesso con la dose mattutina, tale
assunzione può essere ritardata a metà mattina, fra la
prima colazione e il pranzo. È inoltre possibile assumere
il medicinale con delle proteine (ad esempio con della
I Quaderni del Master
Quando si trasferisce un paziente trattato con la terapia
chelante a ZINCO ACETATO per la terapia di mantenimento, la terapia chelante va mantenuta e
somministrata contemporaneamente per 2-3 settimane,
in quanto questo è il tempo necessario affinché la
terapia con zinco stimoli la massima induzione di
metallotioneina e il blocco totale dell'assorbimento di
rame. La somministrazione della terapia chelante e di ZINCO ACETATO devono essere separate da almeno
Non assumere mai una dose doppia.
UNA DOSE
SE SI ASSUME UNA DOSE Contattare il medico.
MAGGIORE RISPETTO
I sintomi da sovradosaggio sono: nausea, vomito e
A QUELLA PRESCRITTA
Il sovradosaggio dove la essere trattato con lavanda
gastrica o l'induzione di emesi il più rapidamente
possibile per rimuovere lo zinco non assorbito. La terapia
chelante con metallo pesante va considerata se i livelli di
zinco plasmatico sono nettamente elevate.
SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Non conservare a temperature superiori ai 25ºC.
CONSERVAZIONE AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONSENTITA: dati sperimentali su un numero limitato
di gravidanze esposte in pazienti affette dal morbo di
Wilson non hanno fornito alcuna indicazione di effetti
nocivi dello zinco sull'embrione/feto e/o sulla madre.
È estremamente importante che le pazienti gravide
affette dal morbo di Wilson continuino la terapia durante
la gravidanza. Il tipo di trattamento, zinco o agente
chelante, va deciso dal medico. Devono essere effettuati
aggiustamenti della dose per garantire che il feto non sia
affetto da carenza di rame e un attento monitoraggio del paziente è essenziale.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: il principio attivo passa nel latte
materno è può causare una carenza di rame indotta nel poppante. L'allattamento naturale dovrebbe essere
interrotto durante la terapia.
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
INTERAZIONI CON ALTRI ZINCO ACETATO con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Tetracicline e fluorochinoloni: dell'assorbimeto di
Integratori a base di ferro, calcio e fosforo: della
concentrazione plasmatica di ZINCO ACETATO.
Ferro: dell'assorbimento del ferro.
Studi condotti sulla somministrazione concomitante di
ZINCO ACETATO con gli alimenti, effettuati in volontari
sani, hanno dimostrato che l'assorbimento dello zinco
veniva significativamente ritardato da molti alimenti
(inclusi pane, uova sode, caffè e latte). Alcune sostanze
negli alimenti, particolarmente fitati e fibre, legano lo
zinco e ne prevengono l'ingresso nelle cellule intestinali.
L'interferenza delle proteine risulta minore.
ADR (Reazioni Avverse
Dopo l'assunzione di ZINCO ACETATO, può insorgere
irritazione gastrica, particolarmente all'inizio della
(*) ADR identificate come:
Questa è generalmente peggiore con la prima dose del
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
mattino e scompare dopo i primi giorni di terapia.
che non necessitano di analisi Ritardare la prima dose a metà mattina o assumere la
strumentali per la valutazione
dose con delle proteine può in genere alleviare i sintomi.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
Medicinali ex Distribuzione Diretta
[Trasferiti in DPC nel 2014]
Revisione n. 1: 08-04-2014
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PRINCIPIO ATTIVO
DENOSUMAB
NOME COMMERCIALE,
PROLIA® SOLUZIONE INIETTABILE 60 mg
Farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa.
FARMACOTERAPEUTICA
Altri farmaci che agiscono sulla struttura e
mineralizzazione ossee.
ATC M05BX04 - denosumab
FORMA FARMACEUTICA
Liquido per soluzione iniettabile.
Acido acetico glaciale, sodio idrossido, sorbitolo,
polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili.
Trattamento dell'osteoporosi in donne in post-
menopausa ad aumentato rischio di fratture.
Trattamento della perdita ossea associata a terapia
ormonale ablativa in uomini con cancro alla prostata ad
aumentato rischio di fratture.
La dose raccomandata è di 60 mg somministrati come
iniezione sottocutanea singola una volta ogni 6 mesi.
Fare riferimento istruzioni allegate al medicinale.
SOMMINISTRAZIONE
I punti più adatti per l'iniezione sono la parte superiore
delle cosce, l'addome o la parte esterna superiore del
Ogni confezione contiene una carta promemoria e degli
adesivi rimovibili. Utilizzare gli adesivi rimovibili per
contrassegnare sul calendario la data dell'iniezione
successiva e/o servirsi della carta promemoria per tenere
traccia della data dell'iniezione successiva.
Effettuare l'iniezione il prima possibile.
Le iniezioni successive dovranno essere effettuate ogni 6
mesi dalla data dell'ultima iniezione.
SE SI ASSUME UNA DOSE Fino a 180 mg non sono stati riportati effetti avversi.
MAGGIORE RISPETTO
A QUELLA PRESCRITTA SE SI INTERROMPE
Non interrompere il trattamento senza il consulto
del medico.
Per trarre il massimo beneficio dal trattamento, è
importante assumere il medicinale per tutto il periodo
prescritto dal medico.
I Quaderni del Master
Conservare in frigorifero a 2-8 °C. Non congelare.
Conservare il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Non agitare
eccessivamente. Non lasciare esposta la siringa preriempita alla luce
diretta del sole.
AVVERTENZE SPECIALI
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: non vi sono dati adeguati
riguardanti l'uso di DENOSUMAB in gravidanza.
Per queste ragioni, il medicinale non deve essere usato
in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se il
beneficio clinico supera ampiamente i potenziali rischi per il feto.
ALLATTAMENTO ATTENZIONE: non essendo noto se il principio attivo
passa nel latte materno, si consiglia di rivolgersi al
proprio medico per valutare se sospendere o meno
l'allattamento naturale.
GUIDA CONSENTITA: il medicinale non altera o altera in modo
trascurabile le capacità di guidare veicoli o di usare
INTERAZIONI CON ALTRI DENOSUMAB con:
MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Immunosoppressori
potenziale aumento del rischio di infezioni.
Medicinali metabolizzati dal CYP3A4: in uno studio
di interazione, DENOSUMAB non ha influenzato la
farmacocinetica di midazolam, che viene metabolizzato
dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Questo indica che
DENOSUMAB non dovrebbe alterare la farmacocinetica di
tali medicinali.
Terapia ormonale sostitutiva (estrogeni): pur in
assenza di dati clinici riguardanti la cosomministrazione
di DENOSUMAB ed estrogeni, si reputa basso un
potenziale rischio di interazione farmacodinamica.
In uno studio clinico di transizione (da alendronato a
DENOSUMAB) condotto in donne in post-menopausa affette da osteoporosi, la farmacocinetica e la
farmacodinamica di DENOSUMAB non sono state alterate
dalla precedente terapia con alendronato.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
Non sono state registrate interazioni con cibi o con
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi renali e delle vie urinarie: minzione
dolorosa, minzione frequente, sangue nelle urine,
incontinenza urinaria.
(*) ADR identificate come:
Disturbi respiratori: infezioni delle vie respiratorie
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
che non necessitano di analisi Disturbi del sistema nervoso: dolore, sciatalgia.
strumentali per la valutazione
Disturbi oculari: opacità del cristallino (cataratta).
Disturbi gastrointestinali: costipazione.
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo:
eruzione cutanea.
Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo: dolore agli arti.
FORMULA DI STRUTTURA
I Quaderni del Master
PRINCIPIO ATTIVO
ROFLUMILAST
NOME COMMERCIALE,
DAXAS® COMPRESSE RIVESTITE 500 mg
Farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie; Altri
FARMACOTERAPEUTICA
farmaci sistemici per i disturbi ostruttivi delle vie
ATC R03DX07 - roflumilast
FORMA FARMACEUTICA
Compresse rivestite con film.
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, amido
di mais, povidone (k90), magnesio stearato.
Rivestimento della compressa: ipromellosa 2910,
macrogol 4000, titanio diossido, ferro ossido giallo.
Terapia di mantenimento nella broncopneumopatia
cronica ostruttiva grave (BPCO) associata a bronchite
cronica in pazienti adulti con una storia di esacerbazioni
broncodilatatore.
La dose consigliata è di 500 mg/die.
Potrebbe essere necessario assumere il medicinale per
diverse settimane per raggiungere l'effetto desiderato.
SOMMINISTRAZIONE
La compressa deve essere deglutita con acqua e presa
ogni giorno alla stessa ora.
La compressa può essere assunta con o senza cibo.
Assumerla il più presto possibile nella stessa giornata.
Se si è scordata la dose giornaliera, assumere
semplicemente la dose abituale il giorno successivo.
Non assumere una dose doppia il giorno seguente
per ovviare alla dimenticanza.
SE SI ASSUME UNA DOSE I seguenti sintomi sono stati osservati, in proporzione
MAGGIORE RISPETTO
crescente, dopo dosi di dieci volte la dose raccomandata:
A QUELLA PRESCRITTA
mal di testa, disordini gastrointestinali, capogiro,
palpitazioni, leggera confusione, leggera sudorazione ed
ipotensione arteriosa.
Contattare il medico.
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
SE SI INTERROMPE
È importante continuare ad assumere il medicinale per
tutto il periodo prescritto dal medico, anche quando non si hanno sintomi, per mantenere il controllo della
funzione polmonare.
L'interruzione del trattamento potrebbero causare un
peggioramento delle funzioni polmonari.
Il medicinale non richiede particolari attenzioni nella
Non conservare comunque a temperature superiori ai
AVVERTENZE SPECIALI
LATTOSIO ATTENZIONE: DAXAS® contiene lattosio. I pazienti
affetti da problemi ereditari d'intolleranza al galattosio,
deficit di Lapp-lattasi o insufficiente assorbimento di
glucosio-galattosio non devono assumere questo
GRAVIDANZA CONTROINDICATA: gli studi condotti su animali hanno
evidenziato una tossicità riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Il medicinale non deve essere usato durante la
CONTRACCETTIVI CONSENTITI: studi condotti non hanno evidenziato
interazioni rilevanti dal punto di vista clinico, quindi è
possibile continuare ad assumere contraccettivi orali
senza aggiustamento della terapia.
ALLATTAMENTO CONTROINDICATO: i dati di farmacocinetica
disponibili negli animali hanno dimostrato il passaggio
del principio attivo o dei suoi metaboliti nel latte.
Poiché non si può escludere un rischio per il lattante, il medicinale non deve essere usato durante l'allattamento
GUIDA ATTENZIONE: non esistono studi che ne provino gli
effetti negativi sulle capacità di guidare veicoli o usare
Si consiglia quindi cautela nella pratica di tali attività.
I Quaderni del Master
INTERAZIONI CON ALTRI ROFLUMILAST con: MEDICINALI E ALTRE
FORME DI INTERAZIONE Teofillina: dell'inibizione delle fosfodiesterasi.
Cimetidina: dell'inibizione delle fosfodiesterasi.
Etinilestradiolo: dell'inibizione delle fosfodiesterasi.
Rifampicina: dell'attività totale di ROFLUMILAST.
Fenobarbital,
fenitoina:
dell'attività di ROFLUMILAST.
Anche se il cibo ritarda l'assorbimento del farmaco, non
influenza significativamente l'attività inibitoria totale sulla
fosfodiesterasi 4, dunque non è controindicata la
coassunzione con il cibo.
ADR (Reazioni Avverse
Disturbi dell'apparato nervoso: mal di testa,
Disturbi del metabolismo: perdita di peso,
(*) ADR identificate come:
diminuzione dell'appetito.
molto comuni (≥1/10) comuni (da ≥1/100 a <1/10)
Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, dolore
che non necessitano di analisi addominale.
strumentali per la valutazione
FORMULA DI STRUTTURA
Ex OSP2 e Farmacia di Comunità
PROGRAMMA – 13 Settembre 2014
08.30
Registrazione partecipanti
Saluti delle Autorità
Apertura dei lavori
Andrea Colombo, Paola Brusa, Quadro normativo nazionale;
aspetti regolatori del farmaco Biotech
Silvana Martinetti, Massimo Corona, Impatto economico dei
farmaci classificati "ex OSP2" sul bilancio e sull'attività della
Regione Piemonte (Asl capofila Asti): modello vincente e
riproducibile
Alberto Biglino, I farmaci: ribavirina, entecavir, adefovir
Silvana Martinetti, Paola Brusa, HTA: schede informative
indipendenti
Guendalina Brunitto, Marco Parente, Schede dei farmaci presentati
dallo specialista
Daniela Libertucci, I farmaci: dornase, bosentan, riluzolo
Guendalina Brunitto, Marco Parente, Schede dei farmaci presentati
dallo specialista
Alessandro Comandone, I farmaci: vinorelbina, imatinib
Guendalina Brunitto, Marco Parente, Schede dei farmaci presentati
dallo specialista
Discussione (coordinatori: Mario Giaccone e Massimo Mana)
Alessandro Comandone, I farmaci: mitotano, capecitabina
I Quaderni del Master
Guendalina Brunitto, Marco Parente, Schede dei farmaci presentati
dallo specialista
P. Schinco, I farmaci: deferasirox, anagrelide, micofenolato
Guendalina Brunitto, Marco Parente, Schede dei farmaci presentati
dallo specialista
Massimo Collino, Il possibile consiglio a banco: interazioni con
OTC, SOP, integratori alimentari assunti contemporaneamente
alla terapia farmacologica
Discussione (coordinatori: Mario Giaccone e Massimo Mana)
A differenza dei Quaderni del Master precedenti, che
trattavano argomenti più di sistema e relativi a
tematiche generali, quest'anno abbiamo scelto
professionale intesa in senso stretto. Non sarà
sfuggito tuttavia che, anche in questo caso, la
importante proprio in virtù dei possibili sviluppi della
distribuzione dei medicinali ex OSP2. Se i farmacisti
territoriali fossero chiamati a partecipare alla distribuzione di detti medicinali, non potrebbero
comunque farlo se non adeguatamente formati su una materia che la stragrande maggioranza di loro
non ha mai approfondito durante il percorso
Source: http://www.mastertorinofarmacia.it/images/QuadMastFarmCom.pdf
Pediatric Pain and Symptom Management Guidelines Dana Farber Cancer Institute/Boston Children's Hospital Pediatric Advanced Care Team Julie Hauer, MD, Janet Duncan, PNP, Bridget Fowler Scullion, Pharm D Prepared by Julie Hauer, MD Revised 2014 Copyright 2014, Julie Hauer. All rights reserved. Reproduction in whole or in part is strictly prohibited.
Young Australian of the Year 2015Drisana Levitzke-Gray - Deaf advocate The fifth generation in her family to be born deaf, Drisana Levitzke-Gray, is dedicated to helping other deaf people and advocating their human rights. Born with moderate hearing loss into a family with deaf parents, a deaf brother and a deaf extended family, Drisana cherishes her first language, Auslan. She promotes the deaf community as one without borders and one of rich language, culture, history and traditions.